Nacque ad Antiochia verso il 393 e fu educato nei monasteri di quella città. Nel 433 fu eletto vescovo di Ciro. Nella controversia fra Cirillo di Alessandria e Nestorio diede il suo appoggio a quest'ultimo anche dopo la condanna. Di fatto, firmò solo il simbolo dell'unione fra Cirillo e le Chiese orientali, dopo essersi assicurato di non venire costretto a condannare Nestorio. Nel « latrocinio » di Efeso (449) venne deposto da Dioscoro ed esiliato. Dopo essersi appellato a Leone I, ottenne da questi la dichiarazione di nullità della decisione del latrocinio e, grazie al nuovo imperatore Marciano, poté ritornare a Ciro l'anno seguente. Presente a Calcedonia (431), accettò di firmare infine la condanna di Nestorio, il che comportò la sua riabilitazione come vescovo. Il concilio di Costantinopoli del 533 condannò i suoi scritti contro Cirillo.
OPERE
Fu autore di varie opere esegetiche (Commenti ai salmi, Commento a Daniele, Commento a Isaia, ecc.), polemiche (Ripresentazione dei dodici anatematismi di Cirillo di Alessandria, Esposizione della vera fede, ecc.) storiche (Storia religiosa, Storia ecclesiastica, Sul concilio di Calcedonia), e apologetiche (Contro i Giudei, ecc.), così come di diversi sermoni e lettere.