Apologia cristiana il cui vero autore e destinatario ci sono sconosciuti. Benché tradizionalmente si sia pensato che la redazione sia stata stilata durante il regno di Marco Aurelio (II secolo), alcuni studiosi (N. Bonwetsch, R. H. Connolly, ecc.) la attribuiscono ad Ippolito; questo porterebbe a situare la sua stesura nel III secolo. Si è dibattuto anche su una possibile attribuzione dell'opera a Quadrato (O. Andriessen) o a Panteno di Alessandria (H. I. Marrou). Poiché non ci è pervenuto nessun manoscritto della lettera, il testo che possediamo ci è stato trasmesso da Giustino. L'opera, scritta realmente o creduta tale su istanza di Diogneto (forse un istitutore di Marco Aurelio?), descrive il cristianesimo come superiore al paganesimo e al giudaismo, sottolineandone l'origine divina e invitando Diogneto alla conversione.