(c. 257 ‑ c. 357). Vescovo di Cordova, in Spagna (c. 295), che patì la persecuzione attuata da Massimiano contro i cristiani (303‑305). Prese parte al concilio di Elvira (c. 306) e si mostrò strenuo oppositore degli ariani e dei donatisti. Consigliere dell'imperatore Costantino per gli argomenti ecclesiastici (312‑326), ebbe una parte rilevante nel Concilio di Nicea (325), presiedendo, inoltre, quello di Sardi (343). La sua opposizione all'imperatore Costanzo II, che pretendeva di ottenere la condanna di Atanasio, portò alla sua detenzione a Sirmio. Proprio in quel luogo, sotto pressione, sottoscriverà (357) una formula che contemplava concessioni verso gli ariani. Posto nuovamente in libertà, e di ritorno alla sua diocesi, ripudierà tale sottoscrizione affermando gli era stata estorta con violenza alla quale aveva dovuto cedere. Si spense poco dopo.