Nacque agli inizi del secolo IV in una famiglia pagana e si convertì al cristianesimo in età adulta. Occupò la sede di Poitiers verso il 350. Nel 356 partecipò al Concilio di Béziers, venendo deposto ed esiliato in Frigia per il suo anti‑arianesimo. In questa regione familiarizzò con la teologia di Origene e comprese in tutta la sua profondità la complessità teologica dell'eresia ariana. Intervenne al concilio di Seleucia (359) con il gruppo ortodosso. A Costantinopoli apprese la notizia del sinodo di Rimini e chiese all'imperatore il permesso di confrontarsi in pubblico con Saturnino di Arles. Sembra però che ciò non gli sia stato concesso. Successivamente poté tornare in patria senza vedersi costretto a sottoscrivere il simbolo filo‑ariano. Anima del Concilio di Parigi del 361, optò per una posizione conciliante che favorì l'eliminazione dell'influenza ariana. Si spense probabilmente verso il 367.
OPERE
Molti degli scritti di Ilario ci sono pervenuti. Fra questi vi sono opere dogmatiche (Sulla Trinità, Sui sinodi), storiche (i due libri A Costanzo Augusto, il libro Contro l'imperatore Costanzo, Contro gli ariani, ossia contro Assenzio vescovo di Milano, ecc.), esegetiche (Commento a Matteo, Commentario sui Salmi, ecc.) e inni.