Secondo la testimonianza di Ireneo (Adv. haer., I, 24, 1), fu un maestro di Alessandria d'Egitto vissuto durante l'impero di Adriano e di Antonino Pio (120‑145).
OPERE
Scrisse un vangelo, del quale si è conservato soltanto un frammento, e un commento allo stesso, intitolato Exegetica, che conosciamo solo in parte. Parimenti redasse salmi e odi che non sono giunte fino a noi.
TEOLOGIA
Benché sappiamo che il suo pensiero era gnostico, il contenuto esatto che conosciamo della sua teologia è molto limitato. Ireneo (Adv. haer., I, 24, 3‑4) afferma che egli credeva che Gesù non era morto sulla croce ma che, al suo posto, era morto Simone di Cirene- tesi che influirà successivamente sulla teologia islamica- e che sosteneva teorie secondo le quali soltanto la gnosi o conoscenza permette di liberarsi dai principati che crearono questo mondo. Poiché la redenzione riguarda solo l'anima e non il corpo, che è corruttibile, il martirio perde valore e tutte le azioni sono moralmente indifferenti.