(582‑662). Teologo e asceta bizantino. Nacque a Costantinopoli o in Palestina. Spinto dall'invasione persiana, si trasferì a Cartagine, a Creta e, forse, a Cipro. A Cartagine si oppose ai monofisiti. È probabile che gli atti del sinodo Lateranense del 649 siano stati redatti da Massimo. In ogni caso, la sua ortodossia ebbe come conseguenza l'esilio (653). Nel 658 ritornò a Costantinopoli, ma fu esiliato di nuovo. Nel 662 patì nuovamente l'esilio oltre alla mutilazione della lingua e della mano destra. Morì a Lanzica, Georgia, regione nella quale venne deportato.
OPERE
Vari problemi e dubbi della Sacra Scrittura a Talassio; Problemi, interrogativi e risposte; centurie sopra l'amore; centurie sopra la teologia e l'economia, ecc.
TEOLOGIA
Fu un fermo difensore delle tesi di Calcedonia e come tale venne difeso nel sesto Concilio ecumenico del 680.