Nacque in Aquitania alla fine del IV secolo. Trasferitosi a Marsiglia manterrà, da qui in avanti, buone relazioni con i monasteri di Provenza. Verso il 426, e in relazione con la controversia semi‑pelagiana, si dichiarò favorevole alle tesi agostiniane. Si recò a Roma per consultare Celestino I ottenendo da questi la condanna delle posizioni eretiche, sebbene non con il rigore desiderato. Fra il 432 e il 434 pubblicò diversi scritti polemici. Si trasferì successivamente a Roma al servizio di Leone Magno aiutandolo, probabilmente, nella stesura del Tomo a Flaviano. Intervenne nella controversia pasquale del 455, morendo poco dopo.
OPERE
Ci sono giunte alcune lettere, un poema, vari epigrammi, otto opere polemiche teologiche e una Cronaca storica.
TEOLOGIA
Benché favorevole ad Agostino, moderò, nonostante la posizione di quest'ultimo, la tesi della predestinazione. Di fatto, si può dire che l'agostinismo medioevale sia più di Prospero che non di Agostino (M. Cappuyns), giacché Prospero abbandonò progressivamente la volontà salvifica ristretta e la riprovazione incondizionata, affermando la volontà salvifica universale di Dio benché non a scapito della gratuità assoluta della grazia. In questo modo riuscì ad imporre l'agostinismo nel concilio di Orange aprendo la strada alla sua ricezione nella scolastica.