Etnologia - DIZIONARIO DELLA CULTURA

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Etnologia

E
Etimologicamente, etnologia significa lo studio dei popoli. Da centocinquanta anni, etnologia e antropologia sono termini concorrenti e intercambiabili secondo le scuole e i paesi. Nel mondo anglosassone, l'etnologia indica piuttosto l'antropologia fisica, cioè lo studio della classificazione dei popoli, delle loro varianti anatomiche e della loro storia come etnie, chiamata anche etnostoria. La tendenza dei Britannici e degli Americani è ora quella di raggruppare questi studi sotto il termine più generale di antropologia, anche se la parola etnologia è ancora usata, all'occasione, come sinonimo di antropologia.
Anche nella tradizione francese il termine antropologia tende a prevalere dopo il 1950. Ma l'etnologia ha, per lungo tempo, indicato in Francia gli studi denominati antropologia sociale e culturale dagli Anglosassoni. Oggi ancora il termine etnologia conserva questo significato in molti autori, come testimonia l'enciclopedia, spesso citata, di Jean Poirier, Ethnologie Générale (1968). Uno sforzo di chiarificazione da parte di autori francesi di fama internazionale, come Claude Lévi‑Strauss e André Leroi‑Gourhan, ci invita a riservare il termine etnologia piuttosto allo studio dei gruppi singoli, mentre l'antropologia avrebbe un significato più largo riguardante lo studio dell'uomo in generale. Le due discipline appaiono come complementari secondo quanto osserva Leroi‑Gourhan: « Un dialogo potrebbe aprirsi tra l'antropologia e l'etnologia, se è esatto che una studia l'uomo e l'altra un certo uomo. L'una, l'antropologia, avrebbe un atteggiamento generalizzante, alla ricerca di leggi di struttura, l'altra, un atteggiamento teso al particolare, alla ricerca delle regole del singolo (...). Non è in discussione che l'antropologia costituisca il tetto delle ricerche sull'uomo, il suo valore è corrispondente all'oggetto delle sue preoccupazioni in una misura che nessun altro termine può contestarle »: 1968. Per Lévi‑Strauss, che ha fortemente contribuito ad accreditare il termine antropologia - è noto ch'egli ha dato alla sua cattedra nel Collegio di Francia il titolo di antropologia sociale -, l'etnologia rappresenta una tappa nella ricerca antropologica che comprende tre momenti: l'etnografia o l'osservazione monografica di un'unità sociale ben circoscritta; l'etnologia o la sintesi interpretativa dei tratti osservati in una data società; l'antropologia che in un terzo momento trae da questi studi etnologici singoli una spiegazione sistematica che permette di comprendere « l'esistenza di proprietà generali della vita sociale ».
Nell'attuale stato delle discussioni, è difficile dare una preferenza definitiva al termine antropologia nei confronti di quello di etnologia, anche se questa tendenza sembra progressivamente affermarsi. Appare allora legittimo ricordare le seguenti indicazioni:
1. Nell'uso corrente, l'etnologia è spesso sinonimo di antropologia, anche negli autori anglosassoni che sono sempre più reticenti a ritenere l'etnologia come una disciplina distinta.
2. L'approccio etnologico francese che per molto tempo inglobò l'antropologia fisica, sociale e culturale continua a coltivare il metodo etnologico per l'analisi sistematica dei fenomeni particolari della vita sociale e delle sue condizioni ecologiche: economia, demografia, linguistica, tecnologia, sistemi giuridici, storia, psicologia, psicanalisi, geografia, botanica, mineralogia, come testimoniano, per esempio, i principali temi trattati dall'enciclopedia Ethnologie di J. Poirier (1968) e gli articoli Ethnologie o Anthropologie dell'Encyclopaedia Universalis: Paris 1985: Vedi: P. Bonte et M. Izard, 1991.
3. Le scuole anglosassone e francese sono d'accordo nel riconoscere il ruolo indispensabile dell'osservazione diretta delle società particolari diverse dalle nostre, per scoprirne la complessità e il funzionamento propri. Questo studio delle società, chiamate abusivamente primitive, sprovvedute di tecniche moderne, costituisce anche un aiuto per gli occidentali a percepire meglio la loro propria identità culturale: « Questo più lungo giro, scrive Clyde Kluckhohn, è spesso il cammino più corto per ritrovare se stessi... perché ci aiuta a conoscere meglio noi stessi. Generalmente noi non siamo coscienti della lente molto particolare attraverso cui vediamo la vita. Il pesce è situato male per scoprire l'esistenza dell'acqua. Non ci si può aspettare che ricercatori che non hanno mai oltrepassato l'orizzonte delle loro proprie società, comprendano i costumi che si confondono con la materia stessa del loro pensiero »: in J. Cazeneuve, 1967. Questo uscire dal proprio ambiente è necessario e fecondo perché suscita, secondo Lévi‑Strauss, « il dubbio antropologico » per scoprire i tratti particolari delle culture e della nostra propria identità.

Vedi
Antropologia

Bibl.: P. Bonte et M. Izard 1991. J. Cazeneuve 1967. D. M. Fetterman 1989. C. Geertz 1973 cap. 13. A. Leroi‑Gourhan 1968. C. Lévi‑Strauss 1958. E. Livingston 1987. J. Poirier 1968. D. H. Price 1990. P. Laburthe‑Tobra et J.‑P. Warnier 1993.
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