Il termine deriva dalla parola greca ethos - costumi, carattere - e si riferisce ai valori morali più alti, alle concezioni ideali della vita, alle ispirazioni dominanti del comportamento collettivo. L'ethos ha un'accezione più larga dell'etica o della morale, se s'intende questa come un codice di condotta, o l'insieme delle regole del bene e del male. L'ethos si riferisce, in maniera più comprensiva, all'ideale collettivo che dà la ragione d'essere fondamentale ad un gruppo. L'ethos indica le finalità e le più alte qualità di una cultura. A. L. Kroeber spiega che l'ethos non si riferisce tanto « al codice specifico, etico o morale della cultura, ma piuttosto alla sua qualità d'insieme, a ciò che nell'individuo corrisponde alla propria disposizione, al proprio carattere. L'ethos si riferisce al sistema di ideali e di valori che domina la cultura e che tende a condizionare il tipo di comportamento dei suoi membri »: Anthropology, New York, 1948.
L'ethos può essere interpretato come l'insieme delle norme di condotta e dei valori che un gruppo si propone come ideale. Il sociologo Pierre Bourdieu utilizza l'espressione « ethos di classe » per indicare i valori, le norme e le condotte tipiche di una categoria sociale. Riguardo all'etica oggettiva o alla morale cristiana, l'ethos di un popolo rimane suscettibile di una valutazione seconda, per discernere i suoi aspetti positivi o negativi. Per esempio, l'ethos del popolo greco presenta, accanto ad una notevole raffinatezza culturale, un'immagine dell'uomo libero coesistente con un sistema di schiavitù.
Vedi
Valore
Bibl.: N. Elias 1973, 1988. C. Geertz 1973, cap. 3.