La nascita di nuove culture è un fenomeno ricorrente che ha segnato tutti i grandi mutamenti storici ed è ciò che, con evidenza, si produce sotto i nostri occhi. Ma la coscienza sociale di queste transizioni culturali è stata molto varia nel passato. La nostra epoca, forse più di ogni altra, è tesa a comprendere gli stati d'animo che caratterizzano le generazioni che crescono, le giovani nazioni e i gruppi più innovatori della nostra società. L'espressione « nuove culture » è stata coniata per captare i valori e i contro‑valori che danno forma alla mentalità del nostro tempo.
La novità dell'espressione non indica, per sé, la creazione di valori in assoluto originali, ma piuttosto la diversa accentuazione delle speranze, delle attese e delle angosce che distinguono la nostra società dalle precedenti. Occorre anche notare che l'avvento di una nuova cultura è spesso accompagnato dalla spinta di una contro‑cultura, che viene a mettere in crisi i valori e le istituzioni fino ad oggi accolti in un gruppo. Il fenomeno della contro‑cultura è analizzato nel luogo proprio.
Tendenze tipiche
Tendenze tipiche
Una nuova cultura è come una mentalità in movimento, difficile da interpretare perché è una realtà in fieri, un fenomeno in corso. La complessità del problema non deve, tuttavia, scoraggiare i tentativi di individuazione, perché la posta in gioco è importante per l'avvenire da costruire. Se cerchiamo di cogliere la mentalità e la sensibilità comuni che emergono oggi, molti sono gli aspetti psico‑sociali che sarebbero da considerare. Una prima osservazione rapida e globale ci rivela una configurazione sorprendente di tendenze relativamente nuove e contrastate, molte delle quali si presentano come movimenti di rivendicazione ecologica, pacifista, femminista, di emersione del terzo mondo, di liberazione, di risveglio religioso. Accanto a molti impegni generosi si affiancano atteggiamenti preoccupanti quali: la permissività morale, il prevalere dell'individualismo, uno sfrenato consumismo, la diffusione della droga, l'omosessualità come stile di vita, ecc. L'analisi di questi fenomeni risulta incerta per quanto riguarda le tendenze di fondo e le interpretazioni variano secondo i punti di vista.
Cinque tratti principali
Cinque tratti principali
Una nostra analisi ci indica cinque aspetti particolarmente atti a caratterizzare le nuove mentalità. Si tratta di orientamenti che ci sembrano generali e stabili, capaci di delineare il nostro futuro. Essi sono: un'inquietudine generalizzata di fronte all'avvenire; l'esigenza universale di giustizia e di pace; l'emergere di nuovi valori; i nuovi rapporti uomo‑donna; l'aspirazione a costruire coscientemente l'avvenire. Alcune brevi annotazioni ci permetteranno di precisare il nostro punto di vista.
1. Un sentimento di paura e di angoscia di fronte all'avvenire si è progressivamente sviluppato in quasi tutte le società, una paura sorda si va generalizzando riguardo alla distruzione della natura e dell'ambiente. Tutti temono le conseguenze imprevedibili delle sperimentazioni biologiche e guardano con inquietudine al futuro della famiglia umana davanti agli inamissibili rischi dell'apocalisse nucleare. Un sentimento d'angoscia esistenziale ci conduce tutti ad una forma elementare di reazione, ad una ricerca radicale della sopravvivenza umana. L'attuale cultura rivela non soltanto una crisi dei costumi o quella dell'ateismo, ma è l'essere stesso dell'uomo che è in causa. La disperazione religiosa di cui parlava il giovane Marx non è più soltanto quella dei proletari. La disperazione spirituale si è estesa a tutte le classi della società moderna. La grande tentazione del nostro tempo è il fatalismo e il senso d'impotenza di fronte alla grande complessità dei problemi che ci superano tutti. Rimane, tuttavia, il fatto che esiste anche una mentalità capace di elevarsi oltre e di rifiutare questa tentazione di dimissioni, questo tragico determinismo che paralizza tanti dei nostri contemporanei e blocca il loro orizzonte culturale.
2. Un'universale ricerca di giustizia e di pace si esprime con vigore in questi ultimi tempi. Lo spirito di solidarietà che provano i nostri contemporanei suscita sempre più un senso d'intollerabilità nei confronti di un'opulenza che continua a coabitare con la miseria. Una generale aspirazione verso l'unità, la giustizia e la corresponsabilità si eleva nel mondo perché queste si possano realizzare nella libertà e il rispetto di tutti. Una forma di universalismo culturale è in gestazione. La difesa dei diritti umani appare, come non mai per il passato, un'esigenza e un segno di liberazione. Moltitudini di uomini e di donne non sopportano più che il mondo moderno rifiuti loro la libertà fondamentale e piena, il loro diritto allo sviluppo.
3. L'aspirazione verso nuovi valori costituisce un'altra pista di riflessione che può illuminare la ricerca. Siamo sufficientemente attenti ai valori verso cui si dirige la ricerca d'oggi, soprattutto da parte delle giovani generazioni e delle nuove nazioni? Cerchiamo di capire le attese che si esprimono attraverso valori oggi affermati con forza, come, ad esempio, il rispetto delle identità, la qualità della vita, l'accesso all'educazione, alla cultura, alla comunicazione, il nuovo ruolo della donna, la rivalutazione del lavoro e del tempo libero, la ricerca della vita comunitaria, il nuovo interesse per il fatto religioso, la rivalutazione della tolleranza e del pluralismo, la riscoperta della famiglia, il dialogo tra generazioni, l'attenzione verso gli andicappati e l'universale aspirazione alla pace e alla concordia. Occorre anche saper discernere la sorprendente ricerca di esperienze religiose che si manifesta come un bisogno nuovo negli ambienti più diversi, soprattutto tra i giovani. Tra i nuovi valori, un posto speciale è da assegnare alla generalizzata presa di coscienza che ogni persona possiede una propria dignità e propri diritti e che essa può legittimamente aspirare alla libera partecipazione agli affari comuni. Queste tendenze culturali non si presentano sempre senza ambiguità, ma sono cariche di speranza. Questa nuova consistenza della speranza è forse uno dei segni più precisi delle nuove culture. Gli educatori, soprattutto, hanno una responsabilità propria nella comprensione e nel discernimento di questi nuovi valori.
4. I nuovi rapporti uomo‑donna costituiscono anch'essi una svolta culturale di portata storica. Non si tratta di un semplice movimento di rivendicazione, d'altronde troppo tardi riconosciuto da molti. Noi siamo di fronte alla ricerca di una nuova condizione della donna nella società moderna. Un nuovo equilibrio del femminile si va ricercando a livello dell'umanità intera. Questa posta culturale è ora meglio compresa nella sua complessità e nelle sue implicazioni. Se la donna acquista uguale libertà e responsabilità nella collettività, ella accede ad un maggiore apporto umano e sarà tutta l'umanità a beneficiarne, a livello femminile e maschile. In questa prospettiva, l'uomo come la donna sono chiamati ad essere i soggetti e gli agenti del mutamento del ruolo femminile. In altri termini, l'uomo e la donna sono chiamati a crescere insieme nella loro necessaria e irriducibile complementarità. E un'evoluzione che tocca l'umano in quanto tale ed è uno dei più profondi mutamenti che abbia conosciuto la cultura moderna. Siamo all'inizio di un'evoluzione culturale che chiama tutti, uomini e donne, a rendere un servizio indispensabile all'essere umano in sé. Gli studi storici sulla femminilità, come quello di Prudence Allen (1985), sono utili ad illuminare la questione.
5. Tutta la famiglia umana aspira a costruire coscientemente l'avvenire. Mai, nel passato, si è avuta come oggi la coscienza dell'unità e dell'interdipendenza umana. Per la prima volta nella storia, l'umanità nel suo insieme è chiamata a prendere nelle proprie mani il proprio avvenire, e a costruire coscientemente un mondo nuovo, degno dell'uomo e di tutti gli uomini. E questa una visione della cultura che trascende la semplice conformità ai valori dominanti di una società che è soprattutto condotta dagli interessi economici. La cultura dell'avvenire sarà quella che l'uomo costruirà da se stesso partendo dalle proprie convinzioni e dalle proprie più nobili rappresentazioni. La cultura appare essenzialmente come creazione e libertà. E precisamente l'affermazione di questo ideale che le giovani generazioni e le nuove nazioni attendono da parte dei leaders intellettuali, politici e spirituali.