NUC DIMITTIS - NUZU - DIZIONARIO BIBLICO

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NUNC DIMITTIS - NUZU
NUNC DIMITTIS
È il cantico che Simeone (v.) pronunziò quando la Vergine SS., per adempiere ai riti prescritti (Lev. 12, 1-8; Ex. 13, 2.12.15; Num. 18, 15) quaranta giorni dopo il parto, andò al Tempio per la purificazione, e per la presentazione del Bambino Gesù (Lc. 2, 29-32). Il N. dimittis può esser diviso in due strofe: a) nella prima, il santo vegliardo, stringendo tra le braccia il Messia, esprime a Dio il suo umile ringraziamento: ora può morire in pace, perché, secondo una promessa avuta (Lc. 2, 25-26), coi suoi occhi ha contemplato Colui che tanti re e profeti invano avevano desiderato di vedere (Mt. 13, 36; Lc. 10, 24), ossia il Salvatore (29-30); nella seconda, poi, puntando le pupille lontano, afferma che l'opera redentrice del Messia non si sarebbe arrestata alle frontiere d'Israele, ossia si sarebbe estesa anche ai pagani, in modo, però, che per questi, immersi nelle tenebre dell'idolatria, il Cristo sarà "luce", in quanto farà loro conoscere la vera dottrina dommatica e morale; per i Giudei, invece, che già avevano la legge mosaica, sarà soprattutto "gloria", ossia decoro, vanto nazionale (31-32); dai Giudei, infatti, nacque il Cristo secondo la carne (Rom. 9, 5) ossia dai Giudei (il mondo) ha avuto la salvezza (Io. 4, 22). Degna di particolare attenzione, nella 2a parte, è la prospettiva universalistica dell'opera messianica, in contrasto con le idee dominanti nel fariseismo contemporaneo. Il testo non dice espressamente che Simeone fosse vecchio; dall'insieme, tuttavia, lo si può dedurre senza sforzo. Per l'evidente analogia tra la fine della vita, che Simeone aspettava, e la fine di ciascun giorno, da tempo antico, il N. dimittis dalla liturgia è posto tra le preghiere vespertine e precisamente a Compieta, che è l'ultima "ora" dell'ufficio divino.
[B. P.]

BIBL. - L. C. FILLION, Vita di N. S. G. C., trad. ital., I. Torino-Roma 1934, pp. 271 s. 486 ss.; M.-J. LAGRANGE, Év. sel. St. Luc, Parigi 1927, pp. 86 55.: F. CABROL. Cantiques évangéliques, in DACL, II, col. 1996.

NUZU
Centro di civilizzazione hurrita, situato 13 km. a sud-ovest di Kerkuk. Scavi iniziati nel 1925 e completati nel 1931 hanno rivelato, in 12 strati, elementi di grande importanza storica. La città esisteva col nome di Ga-sur già nel 3° millennio: centinaia di tavolette risalgono certo ai tempi della dinastia d'Accad (2360-2180 ca.). Il più grande interesse è per la civiltà hurrita di N. rilevata nei primi due strati superiori, nei quali, accanto a templi e case ben costruite, furono trovate alcune migliaia di tavolette del sec. XV ca., documenti di grandi archivi familiari, scritte in accadico. La scorrettezza però con la quale tale lingua è usata la rivelano straniera per lo scrittore: l'analisi dei nomi propri e la fonologia dicono chiaramente che la lingua propria dei Nuziani di questo periodo doveva essere del gruppo Hurri. Mitanni; strette relazioni gli scritti attestano tra N. e Mitanni. Il valore delle tavolette per lo studio del Vecchio Testamento s'impone sempre più. C. Gordon in RB, 44. (1935).34.41 ne dà qualche saggio. In una tav. (1.19) si legge: «Se Gilimninu non concepisce, Gilimninu dovrà prendere una donna del paese di N. - Lullu come sposa di Shennima e Gilim-ninu non avrà il diritto di espellere il nato (da questa donna)». Cf. Gen. 16, l, ss.; 21, 10 (Abramo, Sara ed Agar); 30, 3 Giacobbe, Rachele e Bilhah. Altri esempi: Labano e le sue figlie, per l'espressione di Gen. 31, 15, così resa adesso: «Perché ci ha vendute (in matrimonio; dicono le figlie) e ha goduto l'usufrutto della nostra dote» (l'antica trad. = «ed ha mangiato il nostro argento». Il caso delle figlie di Zelofehad (Num. 27, 1-11), con l'art.: «Se essa (Gilimninu) non ha un figlio, allora la figlia di Gilimninu deve avere una parte della proprietà». Per l'anno sabatico e il giubileo (Lev. 25, 10), avremmo un parallelismo nei termini delle tavolette di N. E l'a. conclude: «La documentazione condensata in quest'art. dimostra a qual punto le nostre vedute sul Vecchio Testamento rimarrebbero erronee senza qualche conoscenza dell'antico Oriente; e fa risaltare ancora quanto dobbiamo essere circospetti nell'assegnare date al materiale del Vecchio Testamento».
[G. D.]

BIBL. - H. LEWY. The Nuzian Feudal System. in Orientalia. 11 (1942). 1-40. 209-250. 297- 349: G. CONTENAU, Hourrites. in DEs. IV, coll. 218-38: R. T. O COLLAGHAN. Aram Naharaim Roma 1948, pp. 37-92: S. MOSCATI. L'Oriente Antico, Milano 1952, p. 59 s.

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