SCHNACKENBURG RUDOLF - AUTORI MARIANI

80 Teologi di varie confessioni religiose
che scrivono su Maria.
Vai ai contenuti

Menu principale:

S
SCHNACKENBURG RUDOLF (1914-2002)

SCHNACKENBURG R., La vita cristiana. Esegesi in progresso e in mutamento, Jaca Book, Milano 1977.

Secondo questo autore, Il Magnificat colloca Maria tra i «poveri d'Israele», di cui ella condivide gli atteggiamenti spirituali e la condizione: «Maria apparteneva agli strati bassi della popolazione, agli umili e privi d'influenza, anche se era promessa ad un discendente di Davide forse essa medesima discendeva da una stirpe reale. Ma Dio guarda non già all'esteriore, bensì al cuore, e si è scelto questa semplice vergine per il compito più alto, quello di dare al mondo il Salvatore. Ed è proprio questo, il gratificante e benevolo sguardo di Dio in basso e la conseguente scelta, che Maria esalta, palesando così di appartenere a determinate cerchie del popolo ebraico, che vivevano poveramente e piamente in fervente attesa messianica, in totale confidenza in Dio e nella sua misericordia. Potremmo dire, in una parola, che essa era del numero di coloro che coltivavano una interiore 'pietà da poveri'.... Dietro questo fenomeno c'è tutta una storia, quella di una particolare stima per la 'povertà': quest'ultima non si riferisce anzitutto alla situazione economica, che può mutare, bensì esprime piuttosto lo stato d'abbandono da parte degli uomini. Ma nella miseria terrena questi 'poveri' confidano tanto piu fortemente nella potenza e nell'aiuto di Dio, al punto che il loro atteggiamento è diventato tipico per il comportamento di fede che l'uomo ha da avere nella sua esistenza davanti a Dio. L'uomo non può attendersi nulla da se stesso, ma tutto da Dio e dalla sua grazia» Affine alla «povertà» è la fede biblica, di cui Maria dà prova riconoscendo con atteggiamento religioso le «grandi cose» compiute in lei e nella storia da Dio potente, santo e misericordioso: «Questa fede, Maria l'aveva già dimostrata con il suo assenso e la sua obbedienza al compito divino, ed ora è a tale fede che essa dà espressione. 'Santo è il suo nome': vi si aggiunge quasi del tremore di fronte alla diversità e alla grandezza di Dio. Maria e una di quelle creature umane che vivono interamente di santo timore e tremore dt fronte a Dio. Di siffatti uomini, ve n'erano stati nel suo popolo attraverso tutte le generazioni, e tutti avevano sperimentato altresì la misericordia di Dio. 'La sua misericordia, di generazione in generazione, va a quelli che lo temono'. . Così siamo preparati alla prossima strofa, nella quale prorompe in frasi impressionanti quella fede nell'operazione di Dio che è superiore ad ogni umana aspirazione ed incomprensibile per ogni umano. intendimento... I tre quadri descritti per contrasto, cioè quelli dei pezzi grossi superbi, dei potenti e ricchi a cui Dio mostra la superiorità della sua potenza, non generano in Maria alcuna traccia di umano risentimento, ma nascono da una comprensione e un'ammirazione di fede per la grandezza di Dio. Dio opera continuamente in modo così stupefacente, così totalmente diverso da quello che ci si potrebbe attendere; e in tale operazione l'uomo timorato di Dio riconosce la mano di Dio ed esperimenta il suo intervento a protezione dell'umile e del povero». Una terza nota della spiritualità del Magnificat è la comunione di Maria con il popolo dell'alleanza: «... Nell'ultima strofa Maria vede l'incomprensibile e felicitante azione di Dio, da lei sperimentata, nella linea della storia della salvezza. Essa sa di essere membro del popolo salvifico di Israele, che nel libro di Isaia viene apostrofato come eletto 'servo' di Dio (Is 41,8s). Questa profezia di consolazione e di salvezza, ora Maria la vede confermata e adempiuta.... Le promesse di Dio, però, dovevano adempiersi, infine, nell'invio del suo Messia. Ecco quindi che anche in questa strofa si affaccia la convinzione di Maria, secondo cui dovrà essere lei a donare al mondo il redentore. Ma, in perfetta coerenza alla mentalità del suo popolo, essa vede il Messia come adempimento delle promesse divine, come l'acme della storia della salvezza. Se essa medesima è diventata a tal fine l'eletto strumento di Dio, ciò è per lei solo una ragione per esaltare il fedele Dio d'Israele, il signore della storia che medita e realizza al tempo giusto l'idea della salvezza.... Nel complesso ci rendiamo conto di quanto fortemente Maria fosse radicata nella pietà del suo popolo, nel pensiero della sacra scrittura, e come avesse accolto in sé questo mondo ideale, trasformandolo in un suo personale patrimonio. Essa è una figlia del suo popolo, del popolo di Dio, la più nobile rappresentante della pietà biblica, che poggia sulla rivelazione storica e personale di Dio».

Maria nella teologia contemporanea, pp. 307-309.
Home | A | B | C | D | E | F | G | H | J | K | L | M | N | P | R | S | T | V | W | Z | Esci | Mappa generale del sito
, sono state free counter
Torna ai contenuti | Torna al menu