EVDOKIMOV PAVEL - AUTORI MARIANI

80 Teologi di varie confessioni religiose
che scrivono su Maria.
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E
EVDOKIMOV PAVEL (1901-1970)

EVDOKIMOV P., L'ortodossia, Mulino, Bologna 1965; IDEM, La donna e la salvezza del mondo, Jaca Book, Milano 1980.

A) Maria e l'ecclesiologia
Secondo P. Evdokimov, che interviene nel contesto della «cristologia ecclesiale», «la Vergine è il cuore della Chiesa», ed insieme «l'offerta più pura» dell'umanità, la «Consanguinea» di Cristo e la prefigurazione della Chiesa: «L'umanità porta la sua offerta più pura, la Vergine, e Dio ne fa il luogo della sua nascita e la Madre di tutti i viventi, l'Eva compiuta: 'Che cosa t 'offriremo, o Cristo ... il cielo ti offre gli angeli, la terra ti reca i suoi doni, ma noi gli uomini, ti offriamo una Madre-Vergine', così canta la Chiesa la vigilia di Natale. Come si vede Maria non è 'una donna tra le donne', ma l'avvento della Donna restituita alla sua verginità materna. Nella Vergine tutta l'umanità genera Dio, e Maria è perciò la nuova Eva-Vita; la sua protezione materna che ricopriva il bimbo Gesù, copre ora l'universo e ogni uomo. La parola della croce: Gesù disse a sua madre: 'Donna, ecco tuo figlio'. Poi disse al discepolo: 'Ecco tua madre', la stabilisce nella dignità dell'intercessione materna. La sua umanità, la sua carne, divengono quella di Cristo, la Madre gli diviene 'consanguinea' ed ella è la prima che attua il fine ultimo per il quale il mondo è stato creato: 'il limite del creato e dell'increatO' (GREGORIO PALAMAS); per lei 'la Trinità è glorificata' (SAN CIRILLO D' ALESSANDRIA). Generando il Cristo, quale Eva universale, lo genera per tutti e lo genera in ogni anima: tutta la Chiesa perciò 'si rallegra nella Vergine benedetta' (SANT'EFREM). La Chiesa è così prefigurata nella sua funzione di matrice mistica, di generatrice perpetua, di perpetua Theotokos». Tutti questi elogi di Maria e la sua frequente presenza nella liturgia orientale si spiegano con la discesa dello Spirito su Maria, che ne fa la Theotokos indissolubilmente unita a Cristo: «La mariologia è un capitolo della cristologia senza il quale quest'ultima non sarebbe compiuta. D'altra parte, l'accento pneumatologico la lega all'ecclesiologia. L'insegnamento iconografico ha qui tutta la sua importanza. Quasi tutte le icone della Vergine la rappresentano con Gesù Bambino: non è dunque l'icona di Maria ma quella dell'Incarnazione: la comunione più intima tra l'ipostasi divina di Gesù bambino e l'ipostasi umana della Madre che gli dona la sua carne umana. La composizione detta Eleousa, 'Vergine della tenerezza', esprime la, tenerezza estrema della comunione tra Dio e l'uomo; l'altra icona dell 'Odigitria, 'Colei che mostra la via', fa vedere la Madre che con la sua mano destra indica il Salvatore e ripresenta così il dogma cristologico».
B) Maria e la teologia sprituale
Un eccellente contributo di teologia spirituale sulla donna è offerto nel1958, dall'ortodosso Pavel Evdokimov (t 1970) con il libro La donna e la salvezza del mondo. L'autore precisa la sua metodologia: evitare la partenza empirica e optare per un metafisico ritorno
alle origini, «al piano universale e comune del destino dell'uomo, anteriore ad ogni differenziazione di tipo maschile e femminile». Solo in un secondo momento «si potrà affrontare la costituzione archetipica e la differenza degli stati carismatici dell'uomo e della donna». Evdokimov profonde un ricco patrimonio di Bibbia e teologia patristica orientale per tracciare la costituzione dell'essere umano, come immagine di Dio e persona che si realizza nella libertà. La Vergine costituisce l'espressione della 'vera libertà' che si pone all'interno dell'opera di Dio: il fiat di Maria in risposta all'angelo «è la storia del mondo in compendio, la sua teologia in una parola». Destinato per grazia alla theosis (divinizzazione), che si compirà totalmente nell'apocatastasis (ricapitolazione) finale, l'uomo si comprende nella sua differenziazione in maschio e femmina decifrando il 'mito' di Adamo ed Eva, visto come forma superiore di conoscenza che coglie il metastorico nello storico. In base al racconto biblico i sessi sono complementari e non separabili: «La parola di Dio ha posto la reciprocità del faccia a faccia e non si rivolge mai all'uomo o alla donna, non li separa mai». Questa unità originaria non sopprime la specificazione carismatica che determina il maschile e il femminile. Così si osserva che «per l'uomo, vivere significa conquistare, lottare, uccidere; per la donna, significa generare, nutrire, proteggere la vita donando se stessa».
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