DE SATGÉ J., Mary and the Christian Gospel, SPCK, London 1979.
Importante per serietà di impostazione e apertura ecumenica è l'opera di J. de Satgé Mary and the Christian Gospel, che «rappresenta un perfetto ripensamento di tutto il tema mariologico dal punto di vista genuinamente evangelico ed è estremamente penetrante e originale» (E. L. Mascali). Lo scopo dell'opera è così riassunto dall'autore: «Questo libro è stato scritto nel tentativo di trovare un atteggiamento verso la madre del Signore che includa l'essenza dell'insegnamento cattolico e nello stesso tempo faccia giustizia alle aspirazioni centrali della cristianità evangelica». Dopo aver trattato di Maria in relazione a Cristo e al popolo di Dio, de Satgé suggerisce alcuni impegni richiesti dalla realtà della vita cristiana ecumenica. Prima di tutto occorre controllare e vincere le emozioni rifacendosi ai principi teologici: «Dobbiamo smettere di considerare la mariologia come una riprovevole deviazione dall'ortodossia del Vangelo; essa è piuttosto una legittima conseguenza del Vangelo». Bisogna poi ritornare alla vera teologia superando le polemiche che ne offuscano la ricerca: non basta un semplicistico ritorno alla Bibbia, ma bisogna studiare lo sviluppo della verità (e falsità) lungo la tradizione. Ciò porterà comunque a «Un riconoscimento più pieno del posto della Maria del Vangelo». Tenendo conto che Maria è «madre del popolo del suo Figlio», si potrebbe infine - come dice il prof. Maquarrie - «abbandonare i nostri atteggiamenti negativi versso Maria e unirci ai nostri confratelli cattolici (ed al Nuovo Testamento) in una lieta Ave Maria». In realtà, «allargare il repertorio di culto fino ad includervi le comuni forme cattolico-romane» è la strada presa dal movimento anglo-cattolico più avanzato.