Il re Sedecia succede a Ioiakim nel regno di Giuda (598-587). E’ figlio di Camutal di Libna.E’ un uomo debole e soprattutto indeciso.E’ stretto tra due grandi potenze: Babilonia in ascesa ed Egitto in declino. Consigliato male sceglie la storica alleanza con l’Egitto che risulterà perdente per la grande ascesa politico-militare di Babilonia. Rifiuta i consigli di Geremia, che lo spinge ad una alleanza con Babilonia e non con l’Egitto. L’alleanza con l’Egitto provoca un lungo assedio (undici anni) di Gerusalemme, la fuga di Sedecia con il conseguente arresto. Nabucodonosor fa sgozzare i figli del re e tutti i suoi collaboratori. Al re fa cavare gli occhi e lo conduce a Babilonia. La tragedia ancora più grande tocca al popolo. La classe medio-alta viene deportata, il tempio distrutto dopo essere stato depredato di tutte le sue ricchezze. A Gerusalemme restano soltanto le classi più povere: vignaioli e campagnoli. L’autore sacro definisce lapidariamente Sedecia dicendo: “Fece ciò che è male agli occhi del Signore…”. L’indecisione, i cattivi consiglieri, la cecità politica sono le cause del disastro del regno di Giuda. Tanti lutti, morti, deportazioni potrebbero essere evitate se si è accorti nell’amministrare la cosa pubblica. Pensando che dai propri atti dipende la felicità o la infelicità dei cittadini.