Caleb, l’interprete attento - DIZIONARIO PERSONAGGI BIBBIA
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Caleb, l’interprete attento
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L’entrata di Israele nella terra promessa è certamente un’operazione complessa e certamente non semplice. Non entrando in questa problematica, vorremmo esaminare soltanto un episodio di infedeltà da parte del popolo che viene punito da Dio. Mosè dispone di inviare degli esploratori nella terra promessa per avere le conoscenze necessarie e decide di mandare delle persone scelte da tutte le tribù. L’esplorazione dura quaranta giorni. Al ritorno riferiscono a Mosè quanto hanno visto. Hanno mostrato i frutti di quelle terre, hanno detto che è veramente un paese dove scorre latte e miele. Però dicono anche che il popolo che abita il paese è potente, le città sono fortificate e immense e dicono anche di aver visto i figli di Anak. Hanno creato tanta agitazione nel popolo da screditare il paese che avevano esplorato: “Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese che divora i suoi abitanti, tutta la gente che vi abbiamo notata è gente di alta statura, vi abbiamo visto i giganti, figli di Anak, della razza dei giganti di fronte ai quali ci sembrava di essere come locuste e così dovevamo sembrare a loro”. L’agitazione è grande, Mosè ed Aronne si prostrano a terra dinanzi a tutta la comunità riunita degli Israeliti. Caleb, che aveva esplorato la terra, insieme ad Aronne prende la parola per parlare a tutta la comunità di Israele. Esprime la sua versione dei fatti che è totalmente in contrasto con quella degli altri esploratori. Afferma che il paese è buono e che “se il Signore ci è favorevole, ci introdurrà in quel paese e ce lo darà: è un paese dove scorre latte e miele”. Cale è attento ai comportamenti del popolo, lo esorta dicendo di non ribellarsi al Signore, di non avere paura del popolo del paese: “.. è pane per noi e la loro difesa li ha abbandonati mentre il Signore è con noi; non abbiate paura”. Caleb è un esempio di religiosità e di attenzione ai segni dei tempi e delle circostanze 