Nabal, l’uomo ricco - DIZIONARIO PERSONAGGI BIBBIA
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Nabal, l’uomo ricco
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La storia di Nabal si identifica con la sua ricchezza. Il primo di libro di Samuele descrive abbastanza bene la ricchezza di quest’uomo di Maon. Possiede “beni a Carmel… un gregge di tremila pecore e mille capre”. Non è certamente poco se si considera anche l’indotto. Egli si trova a Carmel per la tosatura del gregge, ha anche una moglie “di buon senso e di bell’aspetto”Abigail. Buon senso che certamente non possiede il marito, visto l’accaduto. David saputo che egli si trova a Carmel per la tosatura, manda i suoi uomini perché riscuotano la parte spettante per la guardiania. Nabal fa finta di non capire, infatti apostrofa gli interlocutori dicendo: “Chi è David e chi è il figlio di Iesse? Oggi sono troppi i servi che scappano dai loro padroni. Devo prendere il pane, l’acqua e la carne che ho preparato per i tosatori e darli a gente che non so da dove venga?”. Questo è l’errore di Nabal, non riconosce il lavoro che era stato fatto per lui, ma lo riconoscono i servi che comunicano alla moglie Abigail l’accaduto. Essi riconoscono che gli uomini di David sono stati “molto buoni con noi…sono stati per noi come un muro di difesa di notte e di giorno, finché siamo stati con loro a pascolare il gregge”. Esortano Abigail a darsi da fare per evitare il guaio che pende sul loro padrone, Essa riparerà il danno fatto da Nabal donando il dovuto ed evitando una guerra. Certamente la ricchezza può rendere ciechi, se di questa non se ne fa un uso sociale, condividendola con tutti, anziché appropriandosene in maniera esclusiva ed egoistica. A me pare che l’insegnamento e del testo biblico ed in particolare dall’intervento di Abigail sia molto significativo in un periodo come l’attuale in cui la ricchezza si restringe sempre di più in poche mani ed una massa di gente ha sempre maggiori difficoltà a vivere. Per noi cristiani può essere uno spunto per riflettere e capire a che cosa siamo chiamati. 