Roboamo è figlio di Salomone e vi succede nel regno. Viene convocata un’ assemblea di tutto Israele per proclamarlo re. Gli si fa notare che suo padre Salomone ha imposto un giogo pesante a tutto il popolo ed una dura schiavitù, sarebbe quindi conveniente che egli alleggerisca tale schiavitù e giogo. Prudentemente Geroboamo prende tre giorni di tempo per chiedere consiglio sul da farsi. Chiama a raccolta gli anziani e pone loro il problema. Costoro rispondono che è conveniente che egli alleggerisca tali pesi, è necessario che si renda arrendevole verso il popolo che gli dia soddisfazione e che sia gentili usando parole dolci. Così li avrebbe servi per sempre. Roboamo non è contento del consiglio degli anziani e si rivolge ai giovani ponendo lo stesso problema.. I giovani si mostrano intransigenti e gli consigliano di rendere schiavitù e giogo più pesanti perché il suo dito mignolo è più grosso dei suoi fianchi. Cioè il potere è così solido che non è necessaria l’arrendevolezza, la dolcezza. Tutto avrebbe dovuto essere più duro e più pesante. La conclusione di questo consiglio applicato è dallo scisma religioso e politico di Sichem. Roboamo è costretto a ritirarsi a Gerusalemme e a perdere tutto Israele accontentandosi della tribù di Giuda e di beniamino. Geroboamo viene eletto re di Israele e costringe Roboamo a ritirarsi a Gerusalemme. Il regno di Roboamo è contrassegnato da immoralità di vario tipo. Si costruiscono altari, stele e pali sacri nelle alture diffondendo l’idolatria ed insieme si pratica l’uso abominevole dei prostituti sacri i quali rinnovano tutti gli abomini dei popoli. Finché Sisach re d’Egitto occupa Gerusalemme, depreda i tesori del tempio e della reggia. Prende anche gli scudi sacri di Salomone. Miseramente finisce un regno che non ha seguito i consigli degli anziani.