Giuda, l’amante della vita - DIZIONARIO PERSONAGGI BIBBIA

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Giuda, l’amante della vita

G
Giuda è figlio di Lia prima moglie di Giacobbe. Escludendo Dina, questi ha dodici figli da due mogli e da due schiave. I rapporti tra i fratelli certamente non sono tra i migliori e la gelosia la fa da padrona soprattutto nei confronti di Giuseppe primo figlio di Rachele, moglie amata da Giacobbe. I fratelli lo chiamano il sognatore. Giacobbe un giorno spedisce Giuseppe a cercare i suoi fratelli,  che sono al pascolo per vedere come stanno insieme al bestiame e avere così notizie. Giuseppe si reca a Sichem dove pensa che siano, non trovandoli  va a Dotan su indicazione di un uomo. Li trova. Essi  appena lo vedono da lontano, complottano e  dicono: “ Ecco, il sognatore arriva! Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in qualche cisterna! Poi diremo: Una bestia feroce l’ha divorato! Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!”. Interviene Ruben, figlio di Lia, distogliendoli dall’ucciderlo e spingendoli a metterlo nella cisterna senza colpirlo. Nota il redattore “…egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre”. Giuda dà man forte a Ruben invitando i fratelli a riflettere: “Che guadagno c’è ad uccidere il nostro fratello e a nasconderne il sangue? Su, vendiamolo agli Israeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne”. Giuda con i diversi figli  ha una vita un po’ travagliata a causa della discendenza del figlio Er. E’un uomo pronto a riconoscere i suoi errori e a correre ai ripari, soprattutto nella sua storia con Tamar. Dice infatti: “Essa è più giusta di me, perché io non l’ho data a mio figlio Sela”. Da Tamar avrà due figli. E’ colui che nel periodo egiziano deve affrontare vari problemi che mettono a dura prova la sua fermezza di volontà. La coppa di Giuseppe trovata nel sacco di Beniamino mette in serie difficoltà tutti i fratelli che si offrono a Giuseppe come schiavi. Questi esige la schiavitù soltanto per il colpevole: Beniamino, figlio minore  di Rachele e di Giacobbe: “un figlio, ancor giovane natogli in vecchiaia, suo fratello è morto ed egli è rimasto il solo dei figli di sua madre  e suo padre lo ama”. Giuda sente la responsabilità di non portare il fratello al Padre perché proprio lui si era impegnato a riportarlo a casa e si offre come schiavo al suo posto perché il padre, la cui vita è legata a quello del fratello minore, non muoia per il dolore non vedendo tornare il figlio. Supplica Giuseppe dicendo: “Ora,  lascia che il tuo servo rimanga invece del giovinetto come schiavo del mio signore e il giovinetto torni lassù con i suoi fratelli! Perché, come potrei tornare da mio padre senza avere con me il giovinetto? Che io non veda il male che colpirebbe mio padre!”. La storia di quest’uomo pare contrassegnata da una caratteristica, nonostante le difficoltà che deve affrontare, quella di essere a servizio della vita. Salva quella di Beniamino, salvaguardando quella del padre si offre come schiavo, si preoccupa della discendenza dei suoi propri figli e in maniera non lineare dà la discendenza a Tamar. Quest’uomo, amante della vita, ci offre una lezione su cui ci sarebbe molto da apprendere ed approfondire.
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