Giuseppe figlio di Giacobbe dai fratelli viene venduto a dei Madianiti che a loro volta lo vendono a Potifar, consigliere del faraone e comandante delle guardie. Giuseppe viene messo in prigione per l’inganno di una donna, ma attraverso l’interpretazione dei sogni viene rivalutato e il Faraone Gn 41,43 gli cambia il nome in Zafnat-Paneach e gli dà in maglie Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On. Nascono due figli prima che venga la carestia. Il primo che chiama Manasse: “perché, disse, Dio mi ha fatto dimenticare ogni affanno e tutta la casa di mio padre” e il secondo Efraim “ perché, disse, Dio mi ha reso fecondo nel paese della mia afflizione”. Manasse ed Efraim con un rito interessante vengono adottati da Giacobbe. Egli è alla fine dei suoi giorni, sapendo che Giuseppe viene a trovarlo con i due figli Manasse ed Efraim, si siede in mezzo al letto. Racconta a Giuseppe della sua storia come sia stato reso fecondo e come si sarebbe moltiplicato. Quindi rivolgendosi ai figli di Giuseppe dice: “Ora i due figli che ti sono nati nel paese d’Egitto prima del mio arrivo presso di te in Egitto sono miei: Efraim e Manasse: Efraim e Manasse saranno miei come Ruben e Simeone. Benedice i due ragazzi portando la mano destra su Efraim e la mano sinistra su Manasse. Ciò dispiacque a Giuseppe perché Manasse era il primogenito ed Efraim il secondogenito. “Disse al padre: Non così, padre mio: è questo il primogenito, posa la tua destra sul suo capo!”. Ma il padre ricusò e disse: “Lo so, figlio mio, lo so: anch’egli diventerà un popolo, anch’egli sarà grande, ma il suo fratello minore sarà più grande di lui e la sua discendenza diventerà una moltitudine di nazioni” e li benedisse in quel giorno”. Una vicenda analoga viene vissuta da Giacobbe e da Esaù per la primogenitura. Giacobbe benedice Efraim con la mano destra e Manasse con la mano sinistra. C’è un ordine voluto dagli uomini ma c’è una volontà superiore che è quella di Dio e che certamente bisogna compiere.