Insieme con le dimensioni che si riferiscono all'essere e al sapere, la formazione del catechista deve coltivare anche il saper fare. Il catechista è un educatore che facilita la maturazione della fede che il catecumeno o il catechizzando realizza con l'aiuto dello Spirito Santo.
La prima realtà, di cui occorre tener conto è quella di rispettare la pedagogia originale della fede. La formazione cercherà di far maturare nel catechista la capacità educativa, che implica: la facoltà di attenzione verso le persone, l'abilità per interpretare e rispondere alla domanda educativa, l'iniziativa nell'attivare processi di apprendimento e l'arte di condurre un gruppo umano verso la maturità.
Si dovrà abilitare il catechista e in particolar modo colui che si dedica a pieno tempo alla catechesi, a saper programmare nel gruppo di catechisti, l'azione educativa, ponderando le circostanze, elaborando un piano realistico e, dopo la realizzazione, a valutarlo criticamente. Questa capacità educativa e questo saper fare con le conoscenze, attitudini e tecniche che comporta, vengono acquistate meglio se sono date di pari passo con lo svolgersi del loro impegno apostolico (per esempio, durante le riunioni in cui vengono preparate e verificate le lezioni di catechismo).
Il traguardo o la meta ideale è quella, secondo cui i catechisti dovrebbero essere i protagonisti del loro apprendimento, mettendo la formazione sotto il segno della creatività e non solo della mera assimilazione di regole esterne. Perciò la formazione deve essere molto vicina alla pratica: bisogna partire da essa per arrivare a essa.