La formazione cerca di abilitare i catechisti a trasmettere il Vangelo a coloro che desiderano affidarsi a Gesù Cristo. La finalità della formazione richiede, pertanto, che il catechista sia reso più idoneo possibile a realizzare un atto di comunicazione: scopo essenziale della formazione catechistica è quello di abilitare alla comunicazione del messaggio cristiano. Il fatto che la formazione cerchi di rendere atto il catechista a trasmettere il Vangelo in nome della Chiesa, conferisce a tutta la formazione una natura ecclesiale. La formazione dei catechisti altro non è che un aiuto a immedesimarsi nella coscienza viva e attuale che la Chiesa ha del Vangelo, abilitandosi così, a trasmetterlo nel suo nome.
DCG 235 - 236 CCC 428, 906
Criteri ispiratori
Formazione dei catechisti: Criteri ispiratori
Per concepire in modo adeguato la formazione dei catechisti occorre tener conto previamente di alcuni criteri ispiratori che configurano, con differenti accenti, questa formazione.
A - Si tratta, innanzitutto, di formare catechisti per le necessità evangelizzatrici di questo momento storico, con i suoi valori, le sue sfide e le sue ombre.
B - Nella formazione si terrà presente anche il concetto di catechesi, che oggi propugna la Chiesa.
C - Il momento catechistico che vive la Chiesa è un invito a preparare catechisti, che siano, in grado di superare tendenze unilaterali divergenti e di offrire una catechesi piena e completa.
D - La formazione dei catechisti laici non può ignorare il carattere proprio del laico nella Chiesa e non deve essere concepita come mera sintesi di quella che ricevono i religiosi o i sacerdoti.
E - La pedagogia utilizzata in questa formazione ha una importanza fondamentale. Come criterio generale occorre sottolineare la necessità della coerenza tra la pedagogia globale della formazione dei catechisti e la pedagogia propria di un processo catechistico.
DCG 237
Essere, sapere, saper fare
Formazione dei catechisti: Essere, sapere, saper fare
La formazione dei catechisti comprende diverse dimensioni. Quella più profonda fa riferimento all'essere del catechista, alla sua dimensione umana e cristiana. La formazione, infatti, deve aiutarlo a maturare, anzitutto, come persona, come credente e come apostolo. Poi vi è quello che il catechista deve sapere per adempiere bene il suo compito. Questa dimensione, penetrata dalla doppia fedeltà al messaggio e alla persona umana, richiede che il catechista conosca adeguatamente il messaggio che trasmette e, allo stesso tempo, il destinatario che lo riceve nonché il contesto sociale in cui vive. Infine c'è la dimensione del saper fare, giacché la catechesi è un atto di comunicazione. La formazione tende a fare del catechista un educatore dell'uomo e della vita dell'uomo.
DCG 238
Maturità umana, cristiana e apostolica
Formazione dei catechisti: Maturità umana, cristiana e apostolica
Sulla base di una maturità umana iniziale, l'esercizio della catechesi, costantemente riconsiderato e valutato, permetterà al catechista di crescere nell'equilibrio affettivo, nel senso critico, nell'unità interiore, nella capacità di rapporti e di dialogo, nello spirito costruttivo e nel lavoro di gruppo. La formazione curerà, allo stesso tempo, che l'esercizio della catechesi alimenti e nutra la fede del catechista, facendolo crescere come credente. Per questo la vera formazione alimenta, sopratutto, la spiritualità dello stesso catechista, in modo che la sua azione scaturisca, in verità, dalla testimonianza della sua stessa vita.
La formazione, inoltre, alimenterà costantemente la coscienza apostolica del catechista, il suo senso di evangelizzatore. Per questo egli deve conoscere e vivere il progetto di evangelizzazione concreto della propria Chiesa diocesana e quello della sua parrocchia per sintonizzarsi con la coscienza che la Chiesa particolare ha della propria missione.