La catechesi a persone in situazione di marginalità, o prossime, o già cadute nell'emarginazione, quali immigrati, profughi, nomadi, persone senza fissa dimora, malati cronici, tossico-dipendenti, carcerati, prigionieri...va posta nella medesima prospettiva della catechesi dei disabili e dei disadattati. La parola solenne di Gesù, che indica come compiuto a sé ogni gesto di bene fatto a * questi fratelli più piccoli + (Mt 25,40; 45), garantisce la grazia di bene operare in ambiti non facili. Segni permanenti della validità della catechesi sono la capacità di distinguere la diversità delle situazioni, di cogliere i bisogni e le domande di ognuno, di puntare molto sull'incontro personale con una dedizione generosa e paziente, di procedere con fiducia e realismo, ricorrendo a forme sovente indirette ed occasionali di catechesi. La comunità sosterrà fraternamente i catechisti che si dedicano a questo servizio.