A COLEI CHE INTERCEDE - DE FIORES

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A COLEI CHE INTERCEDE

Ottienimi un cuore semplice

«Se uno dei suoi figli cadesse gravemente malato - gli aveva chiesto verso il 1910 la sorella di Maritain - che cosa farebbe?» «Andrei a Chartres a piedi per affidarlo alla Madonna» - rispose il geniale poeta e pensatore Charles Péguy (†1914). Due anni dopo si avverò questa ipotesi e Péguy mantenne la promessa percorrendo a piedi, andata e ritorno, 140 km. Ritornò piu volte al Santuario mariano di Chartres, perché Maria era per lui sorgente di fiducia, di slancio e di speranza. Ecco come egli esprime in toni lirici e con accenti paradossali il suo sentimento e la sua fede verso la Madre del Signore, da lui cantata come vertiginosamente unita a Dio e insieme tanto vicina ai suoi figli:

Vi sono dei giorni nell'esistenza
in cui non ci si può contentare dei santi patroni.
Allora bisogna prendere il coraggio a due mani
e rivolgersi direttamente a colei, che è al di sopra di tutto.
Essere arditi. Una volta.
Rivolgersi arditamente a colei che è infinitamente bella,
perché è anche infinitamente buona.
A colei che intercede. La sola che possa parlare con l'autorità di una madre.
Rivolgersi a colei che è infinitamente pura, perché è anche infinitamente dolce.
A colei che è infinitamente nobile, perché è anche infinitamente cortese.
Infinitamente accogliente.
Accogliente come il sacerdote che fuori dalla chiesa precede il neonato fino alla soglia,
nel giorno del battesimo, per introdurlo nella casa di Dio.
A colei che è infinitamente ricca, perché è anche infinitamente povera.
A colei che è infinitamente alta, perché sa anche infinitamente discendere.
A colei che è infinitamente grande, perché è anche infinitamente piccola.
Infinitamente umile. Una giovane madre.
A colei che è infinitamente giovane, perché è anche infinitamente madre.
A colei che è infinitamente eretta, perché è anche infinitamente china.
A colei che è infinitamente gioiosa, perché è anche infinitamente addolorata.
Settantasette volte settanta addolorata.
A colei che è infinitamente commovente, perché è anche infinitamente commossa.
A colei che è tutta Grandezza e Fede, perché è anche tutta Carità.
A colei che è tutta Fede e Carità perché è anche tutta Speranza (1).

Péguy fa l'esperienza di Maria come di una madre in cui confidare anche nella disperazione, anche quando non si può dire: «Padre, sia tatta la tua volontà». Ma nella Vergine egli vede soprattutto il segno della creazione rinnovata, che offre soluzione ai problemi dell'uomo: «Tutti i problemi spirituali e temporali, eterni e carnali - confermava all'amico Fumet - gravitano intorno ad un punto centrale, al quale non smetto di pensare e che è la chiave di volta della mia religione. Questo punto è l'Immacolata Concezione».

(1) Cfr. G. FRANCINI, Péguy alla Vergine. «L'arazzo di Nostra Signora», Roma, Centro di Cultura Mariana «Mater Ecclesiae», 1978, pp. 41-42.
La Vergine offre il Bambino • Sec. XVI - Origni-le-Sec (Aube)
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