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Maria nel pensiero
e nella devozione
del Card. J. H. Newman
Maria fu intensamente presente nella sua vita e divenne oggetto costante della sua meditazione e della sua devozione. Tuttavia, non c'è nulla di cerebrale o di meramente intellettuale nel suo approccio: se scrive di lei con un calore di sentimento, insolito per un uomo della sua formazione e della cultura anche se non sorprendente per l’esperienza di un santo, egli non tralascia mai di fondare il suo discorso su una straordinaria solidezza teologica e di riflettere sull’incidenza positiva del culto mariano nelle problematiche sociali ed ecclesiali del suo tempo. La sua è stata la proposta, sempre attuale, di una Mariologia ricondotta alle fonti e spoglia di tutte le scorie, una Mariologia orientata e radicata sulla realtà centrale del Cristianesimo che è l’ Incarnazione del Verbo. Proprio in questo ineffabile mistero, egli coglie i due nuclei da cui sviluppa la sua dottrina mariana: la Maternità divina e la Seconda Eva da cui, poi, derivano dignità, santità, perpetua verginità, immacolata concezione, assunzione, potere di intercessione di Maria. Il tutto sempre trattato con grande rigore scientifico e con metodo teologico che attinge alle fonti genuine e accoglie solo le testimonianze autentiche interpretate sempre con la massima oggettività. Il metodo di Newman è un metodo biblico, storico e patristico che vede Maria in tutta la Storia della Salvezza: nel pensiero di Dio, nella vita di Gesù, nella storia della Chiesa, nella sua missione di madre degli uomini. Con questo suo modo originale e innovativo di fare Mariologia, egli anticipa profeticamente il Concilio Vaticano II che, nel Capitolo VIII della Lumen gentium sottolinea proprio come la Mariologia, per essere autentica, deve sempre tenere conto della Sacra Scrittura, dell’insegnamento dei Padri, della prospettiva storico-
Dal libro di ANTONINO GRASSO, Maria. Saggi Teologici, Istina, Siracusa 2011, pp. 268-