Istituzione - DIZIONARIO DI PASTORALE

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Istituzione

I
di A. Floristán
Etimologicamente, istituzione deriva dal latino stare (stare). È una struttura sociale, relativamente stabile, che regola le attività degli individui secondo alcuni modelli di organizzazione, in funzione di alcuni ruoli e di un fine. In realtà, nessuna società può sussistere senza qualche forma di istituzione, specialmente i gruppi sociali che intendono durare per la loro finalità. Mediante l'istituzione, viene garantita la continuità, l'identità e la coesione, ma nello stesso tempo, può anche succedere il non adattamento ed il conservatorismo. Per secoli, il fattore istituzionale fu accettato come qualcosa di benefico e di indiscutibile, mentre oggi viene criticato.
L'istituzionalizzazione sorge col passaggio dagli usi e costumi popolari (feste, banchetti, educazione, cerimonie, ecc.) a quello che è propriamente stabilito come permanente, o quando determinate regole di comportamento sociale si cristallizzano e rimangono solidificate. Alcuni sociologi intendono l'istituzione come un gruppo organizzato, mentre altri la vedono come un gruppo di persone e cose stabilitosi con un carattere permanente.
In sociologia, si parla di quattro tipi di istituzioni: politiche, economiche, morali e familiari. Tra le istituzioni morali, c'è la Chiesa, caratterizzata dal suo senso globalizzante e finalista. L'applicazione alla Chiesa del termine istituzione deriva dai sociologi moderni, specialmente da Duckheim, secondo il quale la religione è un elemento fondamentale di socializzazione. Tradizionalmente, è stato affermato che Gesù Cristo ha istituito la Chiesa e che la Chiesa è una « società perfetta » con istituzioni. Istituzione ecclesiale è, secondo Liégé, « tutto ciò che dà all'essere della Chiesa una visibilità sociale e che si esprime con un complesso di strutture, norme e leggi che dànno autorità ». A dire il vero, la Chiesa dei primi tre secoli fu un movimento religioso più che una istituzione. L'unità era garantita dalla leitourghìa come servizio a Dio, dalla diakonìa come servizio ai fratelli, dalla koinonìa come comunione e solidarietà, e dalla martyrìa come servizio di testimonianza. Lo scontro con le eresie costrinse a definire il canone del NT e la successione apostolica, elementi basilari istituzionali. Possiamo anche dire che il cristianesimo possiede quattro istituzioni fondamentali: la Parola di Dio, l'Eucaristia, la comunità e i ministeri. Attorno a queste istituzioni fondamentali, ci sono le istituzioni ecclesiali, molto necessarie, ma che possono variare lungo i secoli, come, per esempio, i seminari, gli Ordini religiosi, ecc. Infine, esistono le istituzioni temporali cristiane, accidentali e transitorie, sebbene in certi momenti storici occupino un grande ruolo.

Bibliografia
Balthasar H.U. von, Gli stati di vita del cristiano, Ed. Jaca Book, Milano, 1985. Gallino L., La società. Perché cambia, come funziona, Ed. Paravia, Torino, 1980. Garelli F., « Istituzioni », in: Dizionario di Pastorale Giovanile, Ed. Elle Di Ci, Leumann (Torino), 1989, pp. 468‑474.
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