Epifania - DIZIONARIO DI PASTORALE

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Epifania

E
di C. Floristán
Epifania, o teofania, significava, nel mondo greco‑romano del IV secolo, l'apparizione o manifestazione della divinità ai suoi devoti, o il compimento benefico di un portento. L'anniversario dell'apparizione era come il giorno della nascita della divinità. Ciò si applicava anche agli imperatori. Epifania o parusìa era la venuta del re o dell'imperatore. San Paolo applica questo termine alla prima venuta di Cristo (2 Tm 1,10) e all'ultima (2 Ts 2,8).
L'epifania cristiana appare come festa in Oriente (probabilmente in Egitto) nello stesso tempo in cui spunta il Natale a Roma. Ha un rapporto con una festa pagana che si celebrava il 6 Gennaio ad Alessandria per commemorare la crescita della luce. Nel secolo V, Oriente ed Occidente si scambiarono le loro rispettive celebrazioni e le loro liturgie si arricchirono di due feste, anziché una: Natale e Epifania. L'Epifania è in relazione con tre manifestazioni di Gesù: l'adorazione dei Magi, il battesimo di Gesù, le nozze di Cana.
La riforma conciliare della liturgia è stata fedele alla tradizione romana ed occidentale dell'Epifania come manifestazione del Signore. L'Epifania celebra lo stesso mistero del Natale con due temi: la rivelazione della gloria del Figlio unigenito e la chiamata universale di tutti i popoli alla salvezza. Come pietà popolare, l'Epifania è unita al racconto dei Magi che seguono la stella e giungono con i loro doni ad adorare il Messia. La fantasia popolare si concentra sul nome e sulla figura dei re; in compenso, la liturgia pone l'accento sul significato dei tre doni portati dai Magi. In Spagna, l'Epifania è il giorno tradizionale dei regali ai bambini, anche se recentemente, i regali sono stasti spostati al 25 Dicembre, con l'influsso anglo‑sassone dell'albero di Natale.

Bibliografia
La stessa che per il Natale.
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