Nato a Ravenna verso l'860 fu eletto papa, dicesi, per gl'intrighi di Teodora, vedova del console romano Teofilatte, al quale già doveva le sue nomine a vescovo di Ravenna. Ebbe maggiore inclinazione per le guerre che non i i pacifici uffizi della Chiesa, e unitosi con Landolfo e Atenulfo principi di Capua, contro i Saraceni fortificati sulle rive del Liri, riportò su di essi una completa vittoria (915), aiutato in questa impresa dalle milizie del marchese Alberico, figlio di Marozia, sorella di Teodora. Giovanni X ebbe una tragica fine. Guido di toscana, marito di Marozia, geloso del potere che il papa accordava al proprio fratello Pietro, fece invadere dalla soldatesche il palazzo Lateranense, uccidere Pietro e imprigionare il papa, che morì poco dopo, dicesi soffocato fra i guanciali del suo letto.