PREGHIERE DEI SECOLI A MARIA


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Giorgio di Nicomedia

IX Secolo

O Vergine, fa' di me
una pura dimora di Dio,
senza macchia;
fammi tempio dello Spirito,
affinché con ardore
io possa proclamare:
benedetto è il frutto
del tuo grembo, o Casta!
Il nemico mi ha assalito,
perchè ha trovato in me
un cuore pieno di fango.

Tu, o Fanciulla Semprevergine,
rivestimi di forza divina

e rendimi degno di vincerlo,
affinche con fede
io ti acclami:
Bendetta colei che ha partorito
Dio nella carne!
Mi rifugio
sotto la tua protezione,
o Vergine, e a te grido:
O piena di grazia,
salvami per la tua mediazione!




Archivista di Santa Sofia, Giorgio fu intimo amico di Fozio, tanto da esserne un acceso sostenitore. Da questi fu nominato nell'860 metropolita di Nicomedia, dopo la deposizione di Ignazio. Tolto dalla sua sede dopo il Concilio dell'869-870, ne riprese possesso alla morte di Ignazio e sottoscrisse gli atti del Concilio che ripose Fozio sul trono patriarcale. Non si conosce con esattezza la data della sua morte, che deve essere comunque avvenuta alla fine del IX secolo.
Si possiedono di lui circa 170 omelie, di cui solo quelle mariane sono state pubblicate. In esse, soprattutto nelle due dedicate a
"Maria ai piedi della Croce" e "Maria al sepolcro", Giorgio mette in particolare rilievo, con profonda e straordinariamente suggestiva sensibilità, il ruolo di mediazione di Maria e la sua maternità spirituale nei riguardi degli uomini. Maria è anche colei che ci permette di respirare il "fragrante profumo dei benefici ricevuti dal Signore risorto", anzi è lei stessa quel profumo di purezza che il Figlio per primo ha odorato.

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