"Alla potente intercessione di Maria, nostra Madre, Madre della Chiesa, affido il mio ministero." È la mattina del 15 marzo 2013. Papa da due giorni, Francesco si mette subito e apertamente sotto la protezione della Madonna. Le parole sono rivolte ai cardinali riuniti nella Sala Clementina. Aggiunge: "Sotto il suo sguardo materno, ciascuno di noi possa camminare lieto e docile alla voce del suo Figlio divino, rafforzando l'unità, perseverando concordemente nella preghiera e testimoniando la genuina fede nella presenza continua del Signore". Il giorno prima, 14 marzo, aveva compiuto il primo atto pubblico da Pontefice rendendo omaggio alla Vergine Salus Populi Romani, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, portandole un mazzolino di fiori. Una visita abituale per lui. Da arcivescovo, spesso andava li a pregare. Una forte devozione per la Madre di Dio ha sempre segnato la vita e l'azione pastorale di Bergoglio. L'ha confermato padre José Daniel Blanchoud, rettore del santuario di Nuestra Senora de Luján, protettrice dell'Argentina. "Ha compiuto quel gesto per chiedere a Maria che l'accompagni e lo protegga in questo nuovo ministero che la Chiesa gli chiede." Padre Blanchoud ha poi fornito un dato: "In questi giorni [si era agli inizi del pontificato, ndr] abbiamo avuto un'affluenza di pellegrini maggiore di quella consueta. L'elezione ha messo in movimento la gente: l'ha fatta avvicinare alla Vergine. Il popolo conosce la devozione del Papa per la Madonna. Vengono a confessarsi". La Madonna degli argentini è un'immagine che ricorda la Vergine di Loreto (anche se il legno è di colore bianco) e richiama quella di Pompei, perché si festeggia l'8 maggio, giorno della celebre Supplica nella cittadina campana. Bergoglio era sempre presente quel giorno al Santuario di Luján, a 70 chilometri da Buenos Aires, dove ogni anno si ritrova un milione di giovani al termine di un faticoso pellegrinaggio. Il futuro Papa visitava spesso anche la piccola, candida chiesa di Nostra Signora di Caacupé, la Madonna delle Villas Miserias, nelle baraccopoli. In un'omelia del 7 novembre 2011 il futuro Pontefice aveva detto: "Per potersi inserire umanamente nella nostra storia, Dio aveva bisogno di una madre, e ce la chiese. Quella è la Madre cui guardiamo oggi, la figlia del nostro popolo, la serva, la pura, la discreta che fa spazio affinché il Figlio realizzi il segno: Colei che facilita in ogni momento questa realtà ma non da padrona né da protagonista. Bensì da serva. La stella che sa spegnersi affinché il Sole si manifesti".
L'intimo legame di Papa Francesco con la Madonna è documentato nel suo stemma, prima vescovile e poi pontificio dove, in basso a sinistra, si trova proprio una stella: secondo la tradizione araldica la stella simboleggia appunto la Vergine Maria, madre di Cristo e della Chiesa. La definirà "stella della nuova evangelizzazione". Il legame ha radici lontane, il suo battesimo, ed è stato poi alimentato dalla particolare devozione a "Maria che scioglie i nodi". Il giorno di Natale del 1936 viene infatti battezzato nella basilica dedicata a Maria Ausiliatrice del Harrio Flores di Huenos Aires: la chiesa, imponente, in stile neo-romanico lombardo, è cara ai suoi genitori, che la frequentavano sin da ragazzi; e lo stesso Jorge Mario nella sua infanzia vi passerà intere giornate. Diventato vescovo e cardinale non dimentica la "sua" basilica e ogni anno, il 24 maggio— festa di Maria Ausiliatrice — vi presiede i sacri riti. Ma spesso giunge inatteso, in altri giorni. C'è chi ricorda che arrivava con l'autobus, vestito da semplice prete. Entrava in chiesa, si sedeva accanto alla statua della Madonna e si raccoglieva in silenziosa preghiera; poi, sempre in autobus, tornava in arcivescovado.
[SANSONETTI V. Francesco e Maria. L'amore di Papa Bergoglio per la Madonna, Rizzoli, Milano 2014, pp. 7-11.]