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Vedi *Sospensione.
In latino, dal fianco (del Pontefice). Si usa questa espressione per designare un delegato o inviato personale del papa.
a.C. - Avanti Cristo. (inizio)
Vedi *Era Cristiana.
Sigla latina di " Ad maiorem Dei gloriam " = " A maggior gloria di Dio ". Motto della Compagnia di Gesù.
AAS. Acta Apostolicae Sedis: (inizio)
pubblicazione periodica nella quale compaiono tutti i documenti ufficiali del papa e dei massimi organismi della Santa Sede. Si pubblica dal 1909. In precedenza, questa pubblicazione ufficiale, iniziata nel 1865, veniva chiamata Acta Sanctae Sedis: ASS.
Ab urbe còndita (a.U.c.) (inizio)
In latino = " dalla fondazione della città " (di Roma). Roma fu fondata nel 753 a.C.
Uno dei dodici profeti detti " minori ". Non si sa nulla della sua vita (il rif. in Dt 14,33-39 non compare nelle edizioni critiche, in quanto si tratta di un'aggiunta posteriore). E probabile che abbia profetizzato alla fine del sec. VII a.C. A *Qumran è stato trovato un rotolo con un commento al libro di Abacuc.
Superiore di un monastero di un ordine monastico.
Termine di radice aramaica che significa " padre ". Nel Nuovo Testamento, Gesù e i cristiani lo usano per rivolgersi a Dio (cf Mc 14,36; Rm 8,15; Gal 4,6).
Monastero retto da un abate, coadiuvato da un capitolo, con poteri autonomi e indipendenti dall'Ordinario locale.
(1079-1142). *Filosofo e *teologo, *scolastico, nato vicino a Nantes, Francia. Professore a Parigi, la sua grande cultura, la sua capacità dialettica e didattica, attrassero numeri discepoli. Compayré lo chiama " il primo professore di scuola superiore " e afferma che ebbe come suoi alunni 20 cardinali, 50 vescovi e un papa. La sua passione per Eloisa, le sue idee innovatrici e alcune delle sue dottrine condannate dalla Chiesa, gli provocarono non pochi problemi. Costretto a lasciare Parigi, si stabilì presso Troyes (cf L. Luzuriaga, Dicc. de Pedagogía Losada).
Secondo figlio di Adamo ed Eva (Gn 4,2). Faceva il pastore. Serviva Dio con rettitudine ed era da lui benedetto. Suo fratello maggiore, Caino, lo uccise per invidia. Queste narrazioni dei primi capitoli della Genesi non sono storiche nel senso letterale del termine, ma bensì una riflessione teologica sotto forma di storia, scritta sotto l'*ispirazione divina.
Antico nome del primo mese dell'anno ebraico. Verrà poi chiamato *Nisan. Segnava l'inizio della primavera (marzo-aprile).
Regione dell'Antilibano, a nord-est di Damasco. Secondo Lc 3,1 quando Giovanni Battista cominciò il suo ministero, Abilene era governata da Lisània.
La rinuncia ad un'*eresia, ad uno *scisma o ad un'*apostasia, secondo il rito contemplato nel Pontificale Romanum. E seguita da una professione di fede.
Interruzione della gravidanza per cause naturali oppure provocata da medicinali o altri mezzi, nel quale caso è un atto criminale, perché si fa morire un essere umano. Benché vi siano paesi che lo tollerano (dove si suol parlare di " depenalizzazione ") o che addirittura lo promuovono, il Diritto Canonico lo condanna con la scomunica " latae sententiae ", vale a dire che la scomunica entra in vigore senza bisogno che sia esplicitamente dichiarata (cf CIC 1398).
Il primo dei grandi patriarchi di Israele, scelto da Dio come padre del popolo della promessa: nella sua discendenza saranno benedette tutte le nazioni. Abramo è l'unico personaggio dell'Antico Testamento a venir chiamato " amico di Dio " (Is 41,8; Gc 2,23). Insieme a Mosè, è una figura centrale dell'Antico Testamento.
Dal greco hapsis = nodo o chiave di volta. Parte del tempio che occupa l'estremità opposta a quella della facciata. E, in genere, semicircolare e un po' più elevata. Normalmente, si trovano nell'abside l'*altare e gli altri elementi propri del *presbiterio: sede del presidente (nella cattedrale, la *cattedra del vescovo), *ambone o amboni, coro (nei templi importanti).
Dal greco, " senza volontà ". Mancanza o grave inerzia della volontà.
Soggetto senza volontà o energia. Indolente, irresoluto.
Regione meridionale della *Grecia. Ai tempi di Gesù e della Chiesa primitiva era una provincia romana. La sua capitale era *Corinto, sebbene *Atene avesse il predominio culturale. Nel NT si parla soprattutto dell'attività di *Paolo in questa regione: At 18,12.27; 19,21; Rm 15,26; 1 Cor 16,15; 2 Cor 1,1; 9,2; 11,10; 1 Ts 1,7-8.
Espressione breve, normalmente di giubilo, proferita dall'assemblea in determinati momenti della celebrazione. Sono acclamazioni, per esempio: amen, alleluia, rendiamo grazie a Dio, ti lodiamo, o Signore.
Ministro non ordinato (vedi *Ministero). Aiuta il *presbitero e il *diacono all'altare. Gli è anche affidata la distribuzione della comunione quando è necessario, sia durante la messa che al di fuori di essa, specialmente ai malati.
Fenomeno per il quale un individuo o gruppo acquisisce le caratteristiche culturali di un altro individuo o gruppo mediante il contatto diretto e l'interazione. Avviene solitamente per imposizione di un popolo che ne domina un altro, sebbene, quando quello dominato possiede una cultura superiore, questa si impone al dominatore; è quello che accadde, per esempio, nel caso di Roma, che dominò il mondo greco ma ne adottò la cultura, o nel caso dei barbari che conquistarono l'impero romano. Vedi anche *Inculturazione.
Acosta, José de (1540-1600). (inizio)
*Gesuita spagnolo, andò in Perù nel 1571. Storico e teologo, giudica con equilibrio e con un certo ottimismo la situazione venutasi a creare nelle Indie. Apprezza la vita semplice e la mancanza di avidità negli indios, nonché il saggio governo degli inca. In certe credenze e riti degli indigeni, coglie una preparazione naturale all'evangelizzazione.
Elemento che, a parte la sua ricchezza naturale, è stato altamente valorizzato nel suo senso simbolico. La sua adattabilità, mobilità, chiarezza e, soprattutto, la sua efficacia nel pulire e la sua forza fertilizzante, hanno provocato fin dai primi tempi l'ammirazione. I miti pagani videro in essa una forza di immortalità.
Nella Bibbia la si nomina ripetutamente fin dai racconti della creazione (Gn 1,6.7.9.10.20.21.22.26; 2,5.6.10.11.13.14). Svolge un ruolo importante nella storia dei patriarchi di Israele, nomadi in terre desertiche, nelle quali le sorgenti e i pozzi sono vitali. La fuga dall'Egitto e la costituzione di *Israele come popolo è segnata dal passaggio attraverso le acque del *Mar Rosso. Nel deserto, l'acqua scaturita dalla roccia calma la loro sete. Entrano nella *Terra Promessa attraversando all'asciutto le acque del Giordano. I profeti parlano dell'acqua e del suo effetto purificatore e fecondante.
Ma è Gesù che porta alla sua massima potenza evocatrice la forza dell'acqua: egli stesso si fa battezzare nelle acque del Giordano; calma le acque turbolente del lago; cammina sull'acqua; guarisce il cieco nato ordinandogli di lavarsi nella piscina di Siloe; egli darà un'acqua tale che " chi ne beve non avrà mai più sete " (Gv 4,14); manda i suoi apostoli perché battezzino tutti quelli che crederanno in lui, di modo che nella Chiesa nasciamo tutti dall'acqua (e dallo Spirito).
Nella Chiesa è l'elemento di cui si fa un uso più abbondante; il suo significato si esprime particolarmente nei riti della *Veglia pasquale. Nella liturgia domenicale vi era la tradizione - ed è raccomandato di riprenderla - dell'aspersione con l'acqua all'inizio della celebrazione eucaristica; nel farlo si evocano delle parole dell'*Apocalisse, altro libro in cui questo elemento occupa un luogo privilegiato come base di immagini e di simboli. Un altro impiego liturgico dell'acqua è quello della benedizione di luoghi o altri elementi.
Si ricordi anche il potere distruttivo delle acque turbolente come quelle del diluvio, segno di giustizia per chi si allontana dalla retta via.
Dal greco acros = alto, e polis = città. Luogo elevato della città.
" Alle calende greche ". Poiché il calendario greco non aveva calende, questa espressione latina significava mai.
Espressioni latine che significano " verso dentro " e " verso fuori ". Si usano per indicare le azioni delle persone della santissima *Trinità, ora nelle relazioni interne fra le tre persone, ora in quelle rivolte verso fuori, verso tutto il resto. Le azioni ad intra sono proprie di ognuna delle persone (alla paternità, alla filiazione e alla mutua comunione nell'amore); le azioni ad extra sono comuni a tutte e tre (tutto ciò che è relativo alla creazione e all'azione permanente sul creato).
" Ad onore di ". Espressione latina per indicare un riconoscimento o un titolo onorifico conferito per particolari meriti culturali o morali.
A piacere, a scelta.
Abbreviazione di " Ad limina Apostolorum ", espressione latina che significa " alle soglie (delle tombe) degli apostoli ". I vescovi titolari di tutte le *diocesi del mondo devono fare la " visita ad limina " ogni cinque anni " per venerare le tombe dei beati Apostoli Pietro e Paolo " e presentarsi al Romano Pontefice (cf CIC 400), al quale portano anche una relazione sullo stato della propria diocesi. Se non possono farlo personalmente, lo fanno per mezzo di un delegato. Vanno nello stesso anno i vescovi o delegati di una stessa regione del mondo, secondo l'ordine già stabilito.
Ad perpetuam rei memoriam. (inizio)
" A perpetuo ricordo del fatto ". Formula latina frequente nei documenti papali.
In origine significa " uomo " in modo generico, " umanità ", ma poi diventa nome proprio del primo essere umano. San Paolo indica il parallelismo tra Adamo e Cristo. Il primo Adamo è padre dell'uomo peccatore; il Nuovo Adamo - Cristo - è l'origine dell'umanità redenta (cf Rm 5,12-21).
Secondo la tradizione, o piuttosto secondo la leggenda, furono gli evangelizzatori della regione di Edessa, nella Siria orientale. Nella storia della *liturgia è famosa una *preghiera eucaristica nota come Anafora degli Apostoli Addai e Mari, la più antica del rito siro-orientale, ancora usata dai nestoriani, la quale ci è giunta senza la parte definita racconto dell'istituzione e consacrazione (vedi *Messa, preghiera eucaristica). Gli specialisti non sono d'accordo nello stabilire se questa parte non sia mai esistita nel modo esplicito in cui è presente nelle altre liturgie o se non ci sia pervenuta.
Inferi. In un primo tempo, equivalente allo *sheol degli ebrei, nel quale non c'è distinzione tra morti buoni e cattivi. La *Settanta traduce Sheol con Ade e questa parola viene ad essere l'equivalente di morte. Così, in Mt 16,18 le porte dell'Ade significano il potere della morte. Nella parabola del ricco cattivo e del povero Lazzaro (Lc 16,19-31) si fa distinzione tra il luogo dei giusti (il seno di Abramo) e quello dei malvagi (l'Ade) nell'aldilà.
Tappa della vita compresa tra l'infanzia e l'età adulta. La si suole dividere in tre periodi: a) preadolescenza, o adolescenza iniziale (da 12 a 14 anni); b) adolescenza intermedia (da 14 a 16 anni); c) adolescenza terminale (da 1617 a 1820 anni approssimativamente).
Termine ebraico = " Signore mio ", che sostituisce nella lettura il nome ineffabile di *Jhwh, che non si pronuncia mai per rispetto.
Atto cultuale di riverenza per mezzo del quale si riconosce Dio come essere supremo. I santi si venerano, non si adorano. Nel dire che adoriamo la croce di Cristo, non intendiamo un'adorazione in senso assoluto, ma in senso relativo; quell'adorazione, cioè, non si rivolge alla croce, ma a Cristo, Dio-uomo crocifisso.
Infedeltà ad una persona sposata, o peccato sessuale con una persona sposata. Nella Scrittura, il rapporto fra Dio e il suo Popolo è spesso presentato nella forma di un'alleanza matrimoniale e l'infedeltà del popolo a questa *alleanza è chiamata adulterio o *prostituzione.
Vedi *Caritas.
Rapporto familiare non dovuto a consanguineità ma alla parentela prodotta dal matrimonio di un consanguineo. Ad esempio: suoceri con genero o nuora, cognati.
In greco, " carità ", non come *eros o *filìa, ma come amore che proviene da Dio. Riunione fraterna della comunità delle origini impostata sul mangiare insieme fraternamente, generalmente in rapporto con l'Eucaristia. Si dice oggi di un banchetto nel quale predomina il senso di convivenza e di carità.
Serva egiziana di *Sara. Abramo la prese come seconda moglie, secondo i costumi di quel tempo ed ella concepì *Ismaele. I discendenti di Abramo e Agar sono detti ismaeliti, o agareni.
Città della Francia meridionale dove nel 506 si celebrò un concilio non ecumenico presieduto da san Cesareo di Arles (, 542).
Membro della Chiesa che svolge specifiche funzioni volte ad incrementare il Regno di Dio: presbitero o altri ministri, religiosi, religiose, laici ai quali vengono assegnati compiti apostolici.
In ebraico, " nato in giorno festivo ". Uno dei dodici profeti minori. Scrisse il libro che porta il suo nome. Intorno al 520 a.C. incitò, con il profeta *Zaccaria, coloro che lavoravano alla ricostruzione del tempio dopo la cattività di Babilonia.
La vita e le opere dei santi, dal punto di vista letterario e scientifico. Un approccio critico e filologico fu introdotto da Jan van *Bolland nel sec. XVII.
In greco, " scrittore sacro ". Si applica agli autori dei libri della *Bibbia. Viene chiamato così anche chi scrive la biografia di un santo.
Quando *Giovanni Battista, presso il *Giordano dove stava battezzando, vide avvicinarsi Gesù, disse: " Ecco l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo " (Gv 1,29 e 36). E uno dei simboli principali della *cristologia giovannea. In esso, all'immagine dell'*agnello pasquale (Es 12,1) si unisce quella del *Servo di Jhwh del Deutero-*Isaia (Is 53,4.7) che si offre come agnello sacrificato per i nostri peccati, agnello di espiazione (Lv 14). In aramaico, la stessa parola designa l'agnello e il servo. L'*Apocalisse utilizza questo titolo una trentina di volte: Cristo è l'agnello immolato ma trionfante, redentore che ha vinto la morte (cf Ap 5,6.12; 13,8).
L'agnello che gli israeliti sacrificavano nel tempio il primo giorno della *pasqua come memoriale del sacrificio offerto prima della liberazione dall'Egitto, quando Dio, vedendo le case degli israeliti i cui stipiti e l'architrave erano segnati dal sangue dell'agnello, era " passato oltre ", risparmiando i loro primogeniti. L'agnello, al tempo del NT, era sgozzato nel tempio. I sacerdoti ne versavano il sangue presso l'altare e la carne era mangiata nella cena pasquale. L'agnello è prefigurazione di Cristo, che Paolo chiama " nostra pasqua " (1 Cor 5,7).
Atteggiamento di chi dichiara che non si può affermare né negare l'esistenza di ciò che è trascendente (Dio, il soprannaturale, l'aldilà).
Religiosi (vedi *Vita religiosa) che seguono la regola che sant'*Agostino scrisse per le monache. Gli ordini e le congregazioni maschili e femminili che seguono questa regola sono numerosi: eremitani di sant'Agostino, Agostiniani Scalzi, Canonici Regolari di sant'Agostino, Agostiniani Recolletti, Agostiniani Assunzionisti, ecc.
Le costituzioni di ognuna di esse adattano al proprio fine la norma e lo spirito a cui fanno riferimento.
La dottrina filosofico-teologica di sant'*Agostino e il suo spirito. Si caratterizza per la sua dimensione più esistenzialista, attenta alla vita concreta. Guarda l'uomo nella sua totalità, non limitandosi, cioè, alla sua essenza in una concezione più astratta. Questa dottrina ha ritrovato importanza nel nostro tempo.
Agostino Aurelio, santo (354-430). (inizio)
*Dottore della Chiesa. Il più importante dei *Padri della Chiesa latina o occidentale. Nacque a Tagaste (oggi Algeria), figlio del pagano Patrizio e di santa Monica. Dopo una giovinezza dedita ai piaceri mondani e un periodo di appassionata ricerca della verità, per l'influsso della madre e l'incontro a Milano con sant'*Ambrogio, si convertì al cattolicesimo nel 386. Fu ordinato *presbitero e poi eletto vescovo di Ippona. Grande pensatore e pastore della Chiesa, scrisse innumerevoli opere (più di 600), tra le quali risaltano le Confessioni, il trattato sulla Trinità, l'Esposizione sui salmi, la Città di Dio, il Commento al Vangelo di san Giovanni, ecc. Il suo pensiero filosofico-teologico è di tipo *esistenzialista. Domina in lui il primato dell'amore. E l'autore più citato dai documenti del concilio *Vaticano II, nei quali precede anche san Tommaso.
In greco, " le cose non scritte ". Detti di Gesù che non furono inclusi nei libri del Nuovo Testamento. Si trovano in libri che non appartengono al Canone, per esempio negli scritti di alcuni Padri della Chiesa.
In latino, " bianca ". Lunga tunica bianca di lino, simbolo di purezza, che i chierici minori indossavano il sabato santo. Veniva portata anche dai battezzati per tutta la settimana dopo Pasqua, detta perciò settimana in albis. Ora è detta *camice.
Alberione, Giacomo (1884-1971). (inizio)
Sacerdote italiano fondatore delle diverse congregazioni paoline, il cui apostolato è rivolto in particolare all'uso dei mezzi di comunicazione sociale per la diffusione del Regno di Dio.
Setta ereticale che aveva il proprio centro nella città di Albi in Provenza. In nome della fedeltà al Vangelo combattevano in modo sbagliato la corruzione della Chiesa e miravano alla rivoluzione sociale. San Domenico di Guzman esercitò buona parte del suo apostolato lottando contro questi eretici. In questo suo sforzo concepì la fondazione dell'Ordine dei Predicatori o *domenicani.
Alcuino di York (735-804). (inizio)
Monaco di origine anglosassone, fu maestro e consigliere di Carlomagno, al quale ispirò la riforma scolastica dell'impero e la creazione di una scuola e un'accademia palatine. Abate a Tours, fece dell'abbazia di Saint-Martin un focolaio culturale di straordinaria importanza: qui furono ricopiati con cura molti testi di autori pagani e cristiani dell'antichità.
Locuzione che si usa per esprimere le realtà a cui si giunge dopo la morte. Di fatto, le realtà cristiane definitive cominciano già in questa vita, sebbene il modo di viverle varia in un modo che non possiamo nemmeno immaginare (cf 2 Cor 5,1-10; 12,1-4).
Città portuale dell'*Egitto sul Mediterraneo, fondata da *Alessandro Magno nel 331 a.C. Grande centro commerciale e culturale dell'antichità, la sua famosa biblioteca fu diverse volte incendiata e distrutta nel corso di vari assedi alla città. Vi aveva sede una famosa scuola esegetica, prima ebraica e poi cristiana, caratterizzata dalla sua interpretazione allegorica, il cui rappresentante più illustre fu *Origene. Nei sec. III-IV fu anche il centro di una importante scuola catechetica (san Panteno, san Clemente Alessandrino, Origene). Patria di sant'Atanasio, campione della lotta contro l'arianesimo.
Vedi *Codice.
Re della Macedonia (regione a nord dell'attuale Grecia), figlio di Filippo, nei brevi anni del suo regno (336-323 a.C.) conquistò l'Asia minore e le terre degli antichi imperi dell'Asia sud-occidentale, giungendo fino all'India. Conquistò Gerusalemme e tutta la Palestina. Creò l'ellenismo, cultura che dominerà i tempi dell'Antico Testamento e i primi secoli del Nuovo.
Prima e ultima lettera dell'alfabeto greco. Si usano nella Scrittura per designare Cristo come il primo e l'ultimo, il principio e la fine di tutto. Nell'Antico Testamento sono attributo di Jhwh (cf Is 41,4; 44,6; 48,12; Ap 1,8; 21,6; 22,13). Nella liturgia della veglia pasquale (Sabato santo) si usa quest'immagine nella benedizione del cero pasquale.
Alfonso Maria de Liguori, santo (1696-1787). (inizio)
Vescovo, *dottore della Chiesa. Dopo essersi distinto nel foro napoletano come avvocato, abbandonò la professione per seguire la vocazione sacerdotale. Nel 1762, fu nominato *vescovo. Fondò la congregazione del Santissimo Redentore o Redentoristi (1732), con il fine principale di dedicarsi alla predicazione di missioni popolari. Tra i rami della *teologia, seguendo il loro fondatore, i redentoristi si dedicano preferibilmente agli studi di morale nell'insegnamento e nelle pubblicazioni.
Dal latino alienus = estraneo. Estraniazione a se stesso. Situazione nella quale l'individuo si trova interiormente diviso tra quello che dovrebbe essere o fare e quello che di fatto è o realizza. Può avvenire in forma cosciente o incosciente. Esempio di alienazione cosciente: la persona deve fare un lavoro con il quale non è d'accordo; esempio di alienazione incosciente: quella dell'uomo dominato dalla propaganda.
Nome con il quale il *Corano (2697 volte) e i *musulmani designano Dio. Etimologicamente significa " la divinità " o anche " Colui che sta in alto " ed è un nome certamente preislamico, del periodo politeista. E usato anche da cristiani ed ebrei di lingua araba.
Patto di amicizia. Nell'antichità, la vita dei popoli o tribù si fondava sulle alleanze, come esigenza di sopravvivenza di fronte a nemici più forti. L'alleanza di Dio con il suo popolo eletto, realizzata per mezzo di Mosè sul Sinai, è l'evento centrale dell'Antico Testamento e vi è descritta secondo lo schema dei trattati che si stipulavano tra popoli diversi, vuoi di pari forza, vuoi l'uno superiore e l'altro inferiore, che rimaneva così protetto.
Gli elementi delle alleanze erano: 1. Preambolo di presentazione del sovrano. 2. Prologo storico enunciante le gesta passate. 3. Clausole o condizioni imposte; si denominavano sempre parole (difesa, tributi, l'essere " amico dei suoi amici e nemico dei suoi nemici ", ecc.). 4. Due copie, che bisognava depositare nei santuari dei rispettivi dèi. 5. Realizzazione dell'alleanza davanti alla divinità (forze naturali divinizzate, cieli, terra, montagne...). 6. Enumerazione di maledizioni e benedizioni. Per i casi di rottura o di rispetto dell'alleanza. 7. Giuramento del vassallo riguardo al rispetto dell'alleanza. 8. Conclusione con un sacrificio (sacrificio di un animale, sangue, ecc.).
Tutti questi elementi si possono ritrovare nell'alleanza del Sinai (cf Es 19-20 e 24). I profeti faranno costantemente riferimento all'alleanza per richiamare il popolo e i re alla sua osservanza. Gesù, nell'ultima cena, nell'istituire l'Eucaristia, fa riferimento al " sangue della nuova alleanza " (cf Lc 22,20).
Metafora continuata (la metafora consiste nell'uso delle parole in senso figurato; ad esempio, la gamba del tavolo, i denti della sega). Espressione, discorso o racconto che ha, oltre al senso letterale, un significato più profondo e nascosto. Nel linguaggio biblico, l'allegoria è impiegata per esprimere delle realtà sotto forma di immagini: Gesù è il buon pastore; è la vite e noi siamo i tralci. Anche nella liturgia si usa questo linguaggio, ma quando se ne abusa si cade nell'allegorismo, degenerazione del simbolismo.
Acclamazione liturgica, presa dall'ebraico, che significa " lodate il Signore ". E frequente nei salmi. Nella liturgia si usa come grido di esultanza. Non si usa in *Quaresima; è molto frequente, invece, nel *Tempo pasquale.
" Madre nutrice ". Espressione latina usata per designare l'università in cui ci si è formati.
Vedi *Mozzetta.
Ara o pietra destinata ai sacrifici. Per i cristiani è, inoltre, la tavola del convito comunitario. L'altare si colloca nel presbiterio e deve essere al centro, non necessariamente geometrico, dell'attenzione. Si consiglia che sia di pietra, particolarmente quando deve essere dedicato o consacrato (Vedi *Dedicazione); negli altri casi, può essere di un altro materiale opportuno. L'altare rappresenta Cristo. Per questo lo si onora (bacio, incenso...) e non vi si devono collocare degli oggetti qualunque; l'ideale è che vi si pongano solo il libro da altare e gli elementi del sacrificio (CIC 1235-1239; OGMR 259-267; Pontificale).
El-Amarna c 5. Villaggio dell'Alto *Egitto tra Tebe e Menfi, sulla riva destra del Nilo, dove nel 1888 venne scoperto l'archivio del *faraone Amenofi IV (intorno al 1380-1360 a.C.) con numerose tavolette in caratteri cuneiformi, di grande importanza per la conoscenza della storia e, in generale, della cultura non solo di Egitto, ma anche di *Canaan. In questo archivio si contano numerose lettere di re di città-stato della regione che successivamente *Israele avrebbe occupato. Questi re erano tributari del faraone. Le tavolette dell'archivio si trovano attualmente a Berlino.
Luogo sopraelevato dal quale si proclamano le letture o il salmo responsoriale. Da non confondere con il *pulpito.
Ambrogio, santo (340-397). (inizio)
Uno dei più illustri padri e dottori della Chiesa. Fu vescovo di Milano per volere del popolo. Affermò l'assoluta sovranità della Chiesa in campo religioso, lottò contro le ingiustizie sociali, fu protagonista di missioni di pace, si oppose all'eresia ariana. Impose la penitenza anche all'imperatore Teodosio, dopo la strage di Tessalonica. Per riscattare cristiani caduti nelle mani dei barbari, vendette anche i vasi sacri delle chiese. La sua predicazione, di contenuto eminentemente biblico, valse a convertire *Agostino, che ricevette da lui il battesimo. Tra le sue opere, sono particolarmente importanti l'Hexaemeron e l'epistolario. Introdusse nella Chiesa occidentale il canto dei Salmi.
Voce ebraica che significa " vero, certo ", passata nelle diverse lingue con leggere modificazioni. Esprime adesione, accordo, conferma di quello che si è detto. Con questa acclamazione, il popolo ratifica normalmente ciò che il presidente dell'assemblea o un altro ministro ha pronunciato.
Affetto vicendevole tra due o più persone, non dipendente da vincoli di sangue, ma da affinità spirituali. Si esplica nel reciproco aiuto, nell'intimità e nella partecipazione ai sentimenti e ai beni.
Amicus Plato, sed magis amica veritas. (inizio)
" Amo Platone, ma amo di più la verità ". Si usa per indicare che la verità è al di sopra di ogni altra considerazione.
Indumento liturgico costituito da un rettangolo di lino con due nastri che copre le spalle e circonda il collo. Si lega sotto l'*alba (o camice).
Amministratore apostolico. (inizio)
Prelato che, in modo simile al *vescovo, governa una chiesa particolare in nome del sommo pontefice per ragioni speciali e particolarmente gravi (cf CIC 371,2).
Amministratore diocesano. (inizio)
Presbitero, che abbia compiuto i 35 anni di età, eletto a reggere la diocesi quando la sede episcopale è vacante (cf CIC 421).
Amministratore parrocchiale. (inizio)
Colui che, nominato dal vescovo diocesano, supplisce il parroco quando la parrocchia è vacante o il parroco è impedito nell'esercizio dell'ufficio pastorale (cf CIC 539).
Privo di moralità, che obbedisce più a leggi pratiche che a leggi morali (diverso, quindi, da *immorale).
Atteggiamento della persona, che costituisce la ragione intima della sua esistenza. Determina, pertanto, il destino che uno liberamente si sceglie e che, alla morte, stabilirà la propria sorte definitiva. L'amore soprannaturale si chiama *carità ed è infuso in noi dallo *Spirito Santo (cf Rm 5,5 e 1 Cor 13).
Vaso dove si conservano gli *oli santi.
Piccoli recipienti di diverse forme e materiali (vetro, metallo...) nei quali si portano all'*altare il vino e l'acqua per la celebrazione eucaristica.
Oggetto che si porta appeso al collo o altrove al quale si attribuiscono superstiziosamente poteri o effetti soprannaturali (cf *Superstizione).
Dal greco, " ana-baptizo " = battezzo di nuovo. Seguaci della setta protestante che affermava la necessità di ribattezzare gli adulti. Dal nome del predicatore olandese Menno Simons (1492-1559), verranno poi detti mennoniti.
Il susseguirsi, senza legame sintattico, di due diverse costruzioni in uno stesso enunciato. E usato come procedimento stilistico per dare maggior forza al discorso o riprodurre l'immediatezza del linguaggio parlato. Lo si ritrova con frequenza negli scritti di san Paolo.
Chi vive ritirato dal mondo. Nei primi secoli del cristianesimo, molti si ritirarono a vivere in solitudine nei deserti medio-orientali in spirito di preghiera e di penitenza. Passarono alla vita cenobitica e monastica ad opera principalmente di Sant'Antonio abate.
Vedi *Preghiera eucaristica.
Vedi *Senso biblico.
Somiglianza. In filosofia si chiamano termini analoghi quelli il cui senso o significato è diverso secondo i casi, ma all'interno di una certa somiglianza. Termine analogo si contrappone a termine univoco, il cui significato è sempre uguale e a termine equivoco, che ha due o più significati diversi e senza rapporto tra loro. Vedi *Univoco.
Vedi *Messa. Parti. Liturgia eucaristica.
Nell'Antico Testamento ha vari significati: un voto fatto a Dio, ciò che è proibito per usi profani essendo stato consacrato a Dio, una condanna, una maledizione.
Scomunica decretata in modo particolarmente solenne. Nel Medio Evo fu anche chiamata " scomunica maggiore " e implicava, oltre alla privazione dei sacramenti, la separazione dai fedeli.
In ebraico, " il povero, i poveri ". Si impiega, soprattutto, per designare i cosiddetti poveri di Jhwh, che sono la gente umile normalmente carente di beni materiali, ma caratterizzata dal suo atteggiamento religioso fatto di rettitudine e di fiducia in Dio. Li si nomina in molto testi dell'Antico Testamento, come Sof 2,3; 3,11.15; Zc 9,9; Sal 18(17); 34(33); 103(102); 113(112); 89(88); 107(106)... Il Nuovo Testamento parla di loro in Lc 1,46-55 (il cantico di Maria); Mt 5,3-10; Lc 6,20-23 (beatitudini); Mt 11,25; Lc 10,21, ecc. e si incarnano in persone concrete come i pastori, Elisabetta, Anna, Simeone, e soprattutto Maria. Al di sopra di tutti, Gesù stesso.
Anchieta, beato José de, S.J. (1534-1597). (inizio)
Nacque a San Cristóbal de la Laguna, Tenerife, Isole Canarie. Studiò a Coimbra (Portogallo) e nel 1551 entrò nella Compagnia di Gesù. Nel 1553, fu inviato in Brasile, dove sarebbe rimasto per tutta la vita. Studiò le lingue indigene e in particolare la principale tra queste, quella dei Tupi della costa del Brasile, per la quale compose una grammatica e un dizionario, canti e altre opere religiose, tra le quali spiccano i suoi " autos sacramentales ". Intervenne nella fondazione di città nelle regioni di Sao Paulo e Espirito Santo per proteggere gli indios dai coloni. Il suo ricordo è unito, tra l'altro, alle origini di Rio de Janeiro. Percorse le zone di Sao Vicente e tutta la zona dal nord (Olinda) al sud. Fu provinciale dell'Ordine e mandò i primi missionari nel Paraguay. Reritiba, la città dove morì, porta oggi il nome di Anchieta, nello stato di Espirito Santo. Instancabile nella difesa degli indios e nella predicazione del vangelo, si guadagnò l'affetto dei nativi.
Ankara = Angora. Città dell'*Asia Minore nella quale si celebrarono diversi concili non ecumenici, il più importante dei quali fu nell'anno 1314.
Anello del pescatore. (inizio)
Anello papale per sigillare i documenti, recante il nome del papa e l'immagine di san Pietro che getta le reti. Viene distrutto alla morte del papa. L'uso risale al sec. XIII.
Essere di natura spirituale. Gli angeli sono menzionati nell'Antico Testamento, anche se rare volte nei libri più antichi, e pure nel Nuovo Testamento. Secondo Col 1,16 sono divisi in classi: Troni, Dominazioni, Principati, Potestà... Angeli, Arcangeli, Cherubini, Serafini. Di alcuni di loro si fa il nome, in concreto degli arcangeli *Michele, *Raffaele e *Gabriele.
Vedi *Protestantesimo.
Gli appartenenti alla " Comunione Anglicana ", Chiesa ufficiale d'Inghilterra a carattere nazionale, nata dallo scisma di Enrico VIII e organizzata dalla regina Elisabetta I. Numerose divisioni nel suo seno hanno dato vita al sorgere di Chiese separate: presbiteriani, episcopaliani, metodisti, ecc.
Nell'*antropologia greco-latina, la parte immateriale o spirituale dell'essere umano, la quale fa sì che il corpo costituisca un'unità viva e intelligente. In questa concezione, l'anima costituisce la forma del corpo, e ne spiega così facilmente la sopravvivenza, poiché, mentre il corpo si corrompe, l'anima permane. L'antropologia ebraica non conosce questo dualismo anima-corpo, ma vede l'uomo come unità (monismo) con la doppia tendenza verso la spiritualità e verso la carnalità. Vedi *Dualismo.
Concezione e pratica antropologico-religiosa che venera le anime o spiriti. I popoli animisti non ritengono che il Dio supremo si interessi dell'uomo. Sentono vicine, invece, le anime, che influiscono nella loro vita in modo benefico o malefico.
1. In ebraico, secondo alcuni, " Jhwh si è impietosito "; secondo altri, " piena di grazia ". Nome della madre del profeta Samuele (cf 1 Sam 1,2 s). Gli apocrifi danno questo nome anche alla madre della Vergine Maria, benché nella Sacra Scrittura non sia menzionata.
2. Sommo sacerdote di Gerusalemme dal 6 al 15 d.C., godeva di un tale prestigio da essere sommo sacerdote di fatto anche dopo l'ascesa al pontificato di *Càifa, suo genero. In Lc 3 lo troviamo anteposto a Càifa. In Gv 18,13 Gesù, dopo l'arresto, viene condotto prima da lui per essere interrogato.
Vedi *Giubileo.
E' l'ordinamento che la Chiesa fa del tempo lungo l'anno per celebrare i misteri del Signore. Comincia con la prima domenica di Avvento, quattro settimane prima di Natale. E diviso in tempi liturgici, che sono: Avvento. Comprende le quattro settimane che precedono il 25 dicembre. Durante questo tempo si guarda a Cristo " che viene " in vari sensi: a) Nella venuta storica, avvenuta duemila anni fa, si rivive la speranza di Israele. b) Nella sua venuta escatologica, quella che avverrà alla fine dei tempi, è riposta la nostra speranza attuale. Si segnalano a volte anche altre venute, come la venuta a ciascuno, per mezzo della grazia, e la venuta sacramentale, ma queste non sono tipiche dell'Avvento.
Natale ed Epifania. Dal 24 dicembre fino alla domenica che segue la festa dell'Epifania. Si celebra la presenza del Verbo incarnato e la sua manifestazione o Epifania. Nei riti occidentali si sottolinea il Natale; quelli orientali, invece, accentuano l'Epifania.
Quaresima. Significa " quarantena ". Sono i quaranta giorni che precedono la Pasqua. Comincia il mercoledì delle ceneri. Il suo spirito è preparare alla Pasqua con una rinascita spirituale. Particolare attenzione viene dedicata ai *catecumeni che verranno battezzati nella *veglia pasquale.
Tempo di Pasqua. Dalla domenica di Pasqua alla *Pentecoste, che ne è il culmine cinquanta giorni dopo, numero simbolico di pienezza. Questi cinquanta giorni sono " come una grande domenica " nella quale si celebra nella gioia la risurrezione di Cristo.
Il nucleo dell'anno liturgico è costituito dal *triduo pasquale, che comincia con la celebrazione vespertina del giovedì santo, continua con la celebrazione della morte del Signore (venerdì santo) e ha il suo culmine nella veglia pasquale. In questa veglia si celebra il passaggio dalla morte alla vita nuova del risorto. Se la Pasqua è la celebrazione più importante della Chiesa è perché in essa la vittoria di Cristo è definitiva ed apre una nuova e perenne dimensione dell'esistenza alla quale chiama anche noi.
Tempo durante l'anno, detto anche, meno propriamente, Tempo ordinario. Comprende le 33 o 34 settimane non incluse nei tempi già menzionati detti anche " tempi forti ". Questo tempo è diviso in due parti: alcune settimane (tra le cinque e le nove) collocate tra l'Epifania e la Quaresima, e il lungo tempo che va dalla Pentecoste all'Avvento. In esso si celebra il mistero pasquale del Signore senza una specificazione particolare.
E importante tener presente che, nonostante il ricordo dei diversi momenti storici della vita del Signore lungo l'anno, quello che la Chiesa celebra è sempre il *mistero pasquale. Chi si rende presente nella celebrazione cristiana è sempre il Cristo glorioso, che ora esiste senza i limiti di spazio e di tempo ai quali fu sottoposto durante la sua vita " storica ".
Nel corso dell'anno liturgico, principalmente durante il tempo ordinario, la Chiesa celebra anche la Santissima Vergine e gli altri santi. La ragion d'essere di queste memorie o celebrazioni sta nel loro essere incorporate al mistero pasquale: si celebra innanzi tutto ciò che Dio ha fatto in loro e, al tempo stesso, ci vengono proposti come modelli nella sequela di Gesù.
Come disposto dal *Levitico, ricorreva ogni sette anni presso gli antichi ebrei. Le leggi ad esso relative affermavano il dominio assoluto di Dio sulla terra. I campi, infatti, non si coltivavano (anche il suolo osserva il sabato) e i frutti spontanei rimanevano ai poveri. Si condonavano i debiti. Gli schiavi ebrei dovevano essere messi in libertà (cf Es 21,2-6; 32,10-13; Dt 15,1-18; Lv 25,1-7.20-22).
Anno di pace e di perdono nella Chiesa cattolica, detto anche *giubileo. Indetto dal papa prima ogni cent'anni, poi ogni cinquanta, infine ogni venticinque.
Annunciazione, solennità. (inizio)
Celebrazione dell'annuncio e della realizzazione dell'*Incarnazione del Verbo. Si celebra il 25 marzo, nove mesi prima della solennità di Natale. Alcune liturgie, come quella ispanica, la collocarono al 18 dicembre, nel tempo liturgico che prepara il Natale. Pur non essendo più festa di precetto, liturgicamente ha il massimo grado di solennità.
L'annuncio di Dio a Maria per comunicarle che diventerà madre del *Messia. San Luca presenta il fatto sotto forma di scena: l'angelo Gabriele le parla da parte di Dio ed ella dà il suo libero consenso (cf Lc 1,26-38).
In greco, " senza legge ". Stato di assenza di norme che, lasciando l'uomo senza guida morale, determina una mancanza di controllo da parte sua e una disordinata liberazione dei suoi desideri.
Anselmo di Aosta (1035-1109). (inizio)
Santo e *dottore della Chiesa. Nato ad Aosta, fu dapprima monaco e dal 1093 arcivescovo di Canterbury. Grande pensatore, si sforzò di realizzare profondamente il principio agostiniano: " Credo ut intelligam ", cioè, credo per poter comprendere. Importante il suo sforzo di armonizzare la fede con la filosofia. Fra i suoi trattati, risaltano il Monologion, il Proslogion, Cur Deus homo?, ecc. E famoso il suo argomento *ontologico per dimostrare l'esistenza di Dio.
Opposto al *clero. In quanto opposto ai rappresentanti di Dio o della Chiesa, è un atteggiamento contrario alla religione. Altra cosa sarebbe l'anticlericalismo (vedi *Clericalismo) ovvero opposizione all'ingerenza o al predominio del clero in ambiti che non gli spettano.
Vedi *Bibbia.
Misterioso personaggio che si oppone a Cristo, o anche le potenze che si oppongono a Cristo e alla sua opera. Compare nelle lettere di san Giovanni (1 Gv 2,18 e 22; 4,3; 2 Gv 7). Verrà in seguito usato nella letteratura e nella predicazione cristiana.
Antiochia di Pisidia. (inizio)
Città situata al centro dell'Asia Minore, visitata da Paolo e Barnaba durante il primo viaggio missionario. Due o tre anni dopo, Paolo vi ritornò durante il secondo viaggio (cf At 13,14.52 e 14,24).
La più famosa di sedici città portanti questo nome, fondate da Seleuco I in onore del padre. Città cosmopolita, sulla riva del fiume Oronte, aveva un suo porto di mare. Quando la Siria divenne provincia romana, ne fu la capitale. Terza città per grandezza dell'impero, era rinomata per la sua cultura. Molti cristiani vi si rifugiarono dopo la morte di Stefano. Qui i seguaci di Cristo furono chiamati per la prima volta " cristiani ". Paolo e Barnaba vi predicarono per più di un anno e, per lungo tempo, la Chiesa antiochena fu seconda solo a quella di Gerusalemme. Vi si tennero numerosi concili ecumenici. L'antica città venne rasa al suolo da un terremoto nel 526 (cfr. At 11,19-26; 13,1; 15,35).
Chi, senza essere stato legittimamente eletto, pretende di essere considerato papa. Nella storia della Chiesa vi sono stati numerosi casi di antipapi.
Ostilità nei confronti degli ebrei, condannata dal concilio Vaticano II con il decreto Nostra Aetate, che ribadisce il patrimonio comune tra cristiani ed ebrei. La storia dell'antisemitismo è antica: lo si registra già, nel sec. V a.C., contro le comunità della diaspora, accusate di " ateismo e di disprezzo del genere umano " a causa del loro monoteismo. Nell'impero romano, la propaganda antisemita finirà per coinvolgere anche i cristiani. Questo determinerà la fine del giudeocristianesimo e la nascita di un " antisemitismo cristiano ", spesso colpevole di complicità e connivenze con le persecuzioni verificatesi in diverse parti d'Europa nel corso dei secoli. L'apice dell'antisemitismo si ebbe nella tragedia immane dell'*Olocausto, durante la seconda guerra mondiale.
santo (c. 1190-1231). Nacque a Lisbona, studiò a Coimbra, entrò nei canonici regolari di sant'Agostino e, nel 1220, si fece francescano. Esercitò un'enorme influenza come predicatore e confessore. Dal 1226, si stabilì a Padova (dove è conservato il suo corpo) e predicò contro la corruzione di civili ed ecclesiastici. Gregorio IX lo canonizzò un anno dopo la sua morte. Pio XII lo dichiarò dottore nel 1946.
Tendenza a considerare l'uomo (anthropos in greco) al centro della visione e della finalità dell'universo, ovvero di un tema particolare.
Vedi *Cannibale.
Dal greco " trattato o discorso sull'uomo ". Scienza che studia l'uomo nei suoi caratteri specifici e nei rapporti con il resto della natura. Poiché sono molti gli aspetti a partire dai quali si possono fare studi sull'uomo, si suole parlare al plurale di scienze antropologiche. Sono chiamate anche scienze umane. Tra queste citiamo, ad esempio, la psicologia, la sociologia, la paleontologia...
L'attribuire a Dio modi di essere o qualità che sono proprie dell'uomo. Così, gli si attribuiscono memoria, ira, pentimento, volto, mani, ecc. E frequente nell'Antico Testamento, anche se in non pochi passi si indica che Dio non è come l'uomo. Di fatto, l'uomo ha una grande difficoltà ad esprimere ciò che è proprio a Dio se non nelle immagini della propria esperienza.
(pr. apaceta).Vedi *Huaca.
Trascrizione di una parola greca, significa " rivelazione ". E il nome dell'ultimo libro della Bibbia, scritto verso l'anno 95. Non è certo che l'autore, Giovanni, sia lo stesso Giovanni autore del quarto Vangelo e delle Lettere.
Genere letterario fiorito tra il II secolo a.C. e il I secolo d.C. Descrive la storia per mezzo di immagini simboliche e si muove in visioni grandiose relative soprattutto ai tempi finali, nei quali vede la vittoria di Dio e dei buoni, mentre i malvagi sono sconfitti e condannati. Esistono visioni apocalittiche in alcuni libri dell'Antico Testamento (ad esempio in Ezechiele, Daniele, Zaccaria, Giona), così come nel Nuovo (discorso sulla fine dei tempi in Mc 13 e paralleli; 2 Ts). Il tipico libro apocalittico è l'Apocalisse di Giovanni. Esistono anche numerosi libri apocalittici al di fuori della *Bibbia.
In greco, " riduzione allo stato primitivo ". Dottrina secondo la quale tutti gli angeli e gli uomini condannati, alla fine, purificati dal fuoco e pentiti, torneranno all'amicizia con Dio, in modo che " Dio sia tutto in tutti ", secondo 1 Cor 15,38. Fu difesa da *Origene ed è stata respinta da diversi papi. Equivalente è il significato di *palingenesi o " rigenerazione ".
Letteralmente " occulti ". Si chiamano così quei libri che alcuni tentarono di introdurre nel *canone della Sacra Scrittura e che non vennero ammessi dalla Chiesa.
Affermazione o argomento evidente, che non ha bisogno di essere dimostrato.
Viene detta così la *teologia che parla di Dio negando i limiti, vale a dire risalendo da ciò che conosciamo, che è limitato, all'essere totalmente positivo e trascendente. Così, Dio è infinito (non-finito), immortale, immateriale, ecc.
Cristiano proveniente dal giudaismo, buon oratore, che si dedicò con entusiasmo alla predicazione del cristianesimo. A Corinto, quando i fedeli si divisero in fazioni, alcuni si sentivano discepoli di Apollo mentre altri si dicevano di Paolo, di Cefa o di Cristo. San Paolo respinge questa deformazione della fede (cf 1 Cor 1,12s; 3,4s).
Espressione o ragionamento in difesa o giustificazione. E famosa quella che san Giustino, verso l'anno 150 dell'*era cristiana, scrisse, rivolto all'imperatore Antonino Pio, in difesa del cristianesimo.
Dal greco, apo = fuori, e histemis = collocarsi. Il ripudio totale della fede cristiana (chi passa ad un'altra confessione cristiana viene detto scismatico o eretico, non apostata cf CIC 751). E sempre stato considerato come uno dei peccati più gravi.
Missione degli *apostoli. Impegno di ogni cristiano di testimonianza del Vangelo.
Apostoli. Dal greco, apòstolos = mandato, inviato. I dodici principali discepoli di Gesù, testimoni della sua vita pubblica e della sua risurrezione, che da lui ricevettero il compito di predicare il Vangelo, scacciare gli spiriti immondi e guarire ogni malattia e infermità. Su di essi scese lo Spirito Santo nella Pentecoste (At 2). Essi sono: Simone detto Pietro e Andrea, figli di Giona; Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo; Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo minore figlio di Alfeo; Giuda di Giacomo, detto Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda Iscariota (Mt 10,1-4; Mc 3,13-19; Lc 6,13-16; At 13). Negli *Atti degli Apostoli, governano collegialmente la comunità di Gerusalemme. Giuda Iscariota è stato sostituito da Mattia. Paolo è anch'egli apostolo, avendo ricevuto il mandato della predicazione direttamente da Gesù.
Apostolicam actuositatem. (inizio)
Vedi *Vaticano. Concilio Vaticano II, Documenti.
Conformità alla dottrina degli *apostoli. E uno dei caratteri principali della Chiesa, come proclamato dal *Credo.
Pagano della prima metà del secolo II, convertitosi prima al cristianesimo e poi al giudaismo. Autore di una traduzione dell'Antico Testamento dall'ebraico al greco. Questa traduzione è così letterale che la si può qualificare servile " non retrocedendo davanti ad assurdità e controsensi " (Haag-Born-Ausejo, DB).
San *Tommaso d'Aquino.
Città della Germania occidentale, nel nord della Westfalia, che fu capitale dell'impero carolingio. Vi si tennero parecchi concili.
Lingua parlata nella Palestina del I secolo, derivata dall'ebraico antico.
Ebbe grande diffusione nell'Asia anteriore. Sopraffatta dall'arabo, sopravvive oggi in qualche villaggio in Siria e presso i siro-caldei.
Della città francese di *Orange, nella quale si celebrarono importanti sinodi e due concili (non ecumenici).
Capacità di decidere e di giudicare. Il libero arbitrio è la facoltà di scegliere tra il bene ed il male: si tratta di una libertà imperfetta, poiché la libertà perfetta consiste nello scegliere volontariamente il bene.
Cofano sacro di legno d'acacia ricoperto di lamine d'oro, fatto elaborare da Mosè al tempo del pellegrinaggio nel deserto. Nella parte superiore vi erano due cherubini, uno di fronte all'altro. Da quella parte superiore, tra i due cherubini, detta propiziatorio, Dio parlava a Mosè. L'arca era il segno della presenza di Dio. In essa si conservavano le *tavole della legge, espressione dell'alleanza, un vaso d'oro pieno di manna e la verga di Aronne. Era al centro del luogo di culto, già durante il pellegrinaggio nel deserto. Scomparve al tempo della distruzione del tempio con la conquista di Gerusalemme da parte degli assiri.
Vedi *Angelo.
Segreto. Nell'antichità cristiana vigeva la " disciplina dell'arcano ", in virtù della quale non si facevano conoscere ai pagani aspetti o verità della fede che non erano in condizione di capire (ad esempio, l'Eucaristia). Anche ai *neofiti si rivelavano poco a poco.
Da arkaios = antico e logos = trattato. Scienza ausiliare della Storia, che aiuta a conoscere il passato per mezzo di monumenti, resti di edifici, o altri oggetti che vengono scoperti. Questa scienza ha un'importante applicazione negli studi biblici e, in generale, in quanto riguarda i primi tempi del cristianesimo.
Dal greco, arco = comandare, e mandra = monastero. Nella Chiesa d'Oriente, superiore di un monastero.
Diocesi a capo di un insieme che forma una provincia ecclesiastica. Mentre le *diocesi sono rette da un vescovo, le archidiocesi lo sono da un arcivescovo.
Vedi *Vicario foraneo.
E il vescovo che regge un'*archidiocesi. Viene detto anche *metropolita. Non ha giurisdizione che sulla propria diocesi e solo in casi eccezionali può intervenire nelle altre diocesi della provincia ecclesiastica, denominate *suffraganee (cf CIC 435-436).
Collina situata nell'*acropoli di Atene. Il nome indicava anche il supremo tribunale della città, che un tempo si riuniva lì. Negli Atti degli Apostoli si cita l'areopago per un famoso discorso tenutovi da san Paolo (cf At 17,19-31). L'ambiguità del nome non permette di stabilire con certezza se Paolo sia stato condotto sulla collina, in luogo appartato, o davanti alla corte.
Dottrina eretica sostenuta da Ario (, 336), presbitero di Alessandria, secondo la quale la seconda Persona della Trinità non è Dio per essenza, ma una creatura, la prima, così intimamente unita a Dio che il Padre la adotta come figlio. L'arianesimo fu condannato nel primo Concilio ecumenico, celebrato a Nicea nel 325.
Città natale di Giuseppe, il membro del *Sinedrio che chiese a Pilato il corpo di Gesù per seppellirlo. Si trovava probabilmente a nord-est di Gerusalemme.
Aristotele (384-322 a.C.). (inizio)
Filosofo greco, discepolo di Platone. A fronte dell'idealismo e dualismo di questi, Aristotele è realista. San Tommaso lo segue chiamandolo semplicemente " il filosofo ".
In ebraico, " montagna di Meghiddo ". Tante furono le battaglie che si svolsero a Meghiddo che l'*Apocalisse situa simbolicamente in Armaghedòn l'ultima battaglia contro Dio, della quale saranno protagonisti tre spiriti demoniaci, che sono sconfitti (Ap 16,13-16). I *Testimoni di Geova definiscono Armaghedòn quello che noi chiamiamo giudizio finale. Vedi *Meghiddo.
(1591-1661). Badessa di *Port-Royal, una delle figure più significative del *giansenismo.
(1560-1619). Consigliere di stato con Enrico IV di Francia. Riformò il monastero di *Port-Royal, centro del *giansenismo.
Fratello maggiore di Mosè. Poiché Mosè non era un buon parlatore, Dio gli assegnò suo fratello perché lo accompagnasse e fosse lui a trasmettere i messaggi al faraone e al popolo; Aronne sarà anche il primo sommo sacerdote e i suoi figli la famiglia sacerdotale (cf Es 4,10-17; 27-31; 5,1-5; 28,1; 39,41; Nm 18,1-7.20).
Esiste una profonda relazione tra arte e esperienzaespressione religiosa. Per mezzo dell'arte (musica, pittura, scultura, architettura, poesia, letteratura) l'uomo esprime esperienze intime, che non sono traducibili nel linguaggio razionale; l'arte è un linguaggio simbolico (vedi *Simbolo). Le realtà religiose sfuggono al linguaggio della ragione, tanto nei sentimenti che suscitano, quanto nella proiezione verso il mondo di realtà trascendenti. Per questo il senso religioso porta in ogni epoca l'uomo all'espressione artistica. Gesù stesso impiegò l'arte: cantò i salmi, presentò i suoi insegnamenti in parole piene di poesia: paragoni con l'erba e con i gigli del campo, parabole di impareggiabile bellezza. Mosè proibì che la divinità fosse rappresentata in immagini per evitare il rischio del politeismo, ma utilizzò la bellezza plastica (arca dell'Alleanza, per es.), il canto, la poesia. La storia della Chiesa mostra, in tutte le epoche, che l'arte è intrinsecamente legata all'espressione religiosa.
Salita di Gesù risorto al cielo in anima e corpo. Anche se parliamo con un linguaggio di localizzazione, non si tratta propriamente di uno spostamento locale, ma di un cambiamento nel modo di essere. In realtà, l'ascensione coincide con la *risurrezione: Cristo entra nella nuova dimensione dell'esistere, non più soggetto alle leggi del tempo e dello spazio. Vive nella gloria con il Padre.
In greco, " esercizio, rinuncia ". L'ascesi cristiana è rinuncia a se stessi e alle cose del mondo, nell'umiltà e nella meditazione, per aderire a Cristo.
Termine della filosofia scolastica usato per definire la proprietà esclusiva di Dio che ha in sé la ragione della propria esistenza.
Centro di spiritualità indù paragonabile agli antichi monasteri nel cristianesimo e alla loro influenza religiosa.
Regione occidentale dell'Asia che costituisce la penisola anatolica, oggi Turchia. A parte i riferimenti nell'Antico Testamento, molte delle sue città sono citate negli
Atti degli Apostoli, in varie lettere e nell'Apocalisse, rivolta " alle sette Chiese che sono in Asia " (Ap 1,4): Efeso, Pergamo, Smirne, Tiatira, Sardi, Filadelfia e Laodicea.
Nome con il quale, a partire da *Giuseppe Flavio, si designa la dinastia dei *Maccabei.
Strumento liturgico con il quale si asperge l'acqua benedetta nella benedizione di persone o cose (processioni, *esequie, ecc.). E composto da una sfera cava e bucherellata e da un manico. E anche detto asperges, dalle parole del Salmo 50: " Asperges me hyssopo, et mundabor " = " Purificami con issopo e sarò mondo ". Anticamente, l'aspersione rituale veniva fatta con un ramoscello d'*issopo.
Vedi *AAS.
Nella Bibbia e nella liturgia, è il popolo di Dio riunito. Si tratta di un elemento fondamentale: Dio si sceglie un popolo; in funzione di questo popolo, sono scelti i personaggi che svolgono funzioni importanti, come Abramo, Mosè, i profeti. La salvezza si realizza dentro quel popolo, che oggi è la Chiesa, sebbene l'appartenenza alla Chiesa non sia esclusività di coloro che appartengono all'istituzione ecclesiale. Non esiste propriamente assemblea se non quando l'insieme delle persone riunite è animato da un comune spirito di fratellanza. Questa comunione (carità) è la ragione per la quale l'assemblea e lo spirito assembleare sono così importanti e imprescindibili nei membri del popolo di Dio e particolarmente nel culto.
Abitanti dell'*Assiria. Furono un popolo attivo e bellicoso. I monumenti culturali che produssero denotano l'influenza dei babilonesi, popolo situato più a sud e culturalmente più sviluppato.
La parte settentrionale della *Mesopotamia.
Assistente ecclesiastico. (inizio)
Sacerdote designato dall'autorità ecclesiastica per rappresentarla nelle associazioni cattoliche e per promuovervi la formazione religiosa dei membri (Azione Cattolica, ecc.). Il fine di queste designazioni sta nel lasciare la responsabilità di direzione ai laici, assicurando al tempo stesso la necessaria base dottrinale al gruppo. Per questo l'assistente è sempre un presbitero.
Assoluzione sacramentale. (inizio)
Atto per mezzo del quale, nel sacramento della riconciliazione o penitenza, il ministro sacerdote, in nome di Dio e della Chiesa, concede il perdono dei peccati. Nell'attuale rito romano, la formula, nella sua parte essenziale, è: " Ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen ".
Trascrizione della forma ebraica del nome persiano Kshajarsha, in greco Xersès. Vedi *Serse.
La salita della Vergine Maria al cielo in anima e corpo. Si differenzia da *ascensione nel fatto che in questa Cristo sale, mentre nell'assunzione Maria è " assunta ", senza dimenticare che questi termini rispondono al nostro modo di immaginare ciò che si riferisce all'aldilà. Il dogma dell'assunzione di Maria è stato proclamato da Pio XII nell'*Anno Santo 1950.
Dea dell'amore e della fertilità in numerosi popoli del medio Oriente; per i Greci sarà Afrodite, per i babilonesi e gli assiri Ishtar.
(1537-1601). Con Jeronimo de Ripalda (1535-1618), ambedue gesuiti, sono gli autori di due *catechismi con caratteristiche simili: brevi, sotto forma di domanda e risposta, seguono l'ordine introdotto da Bellarmino (credo, preghiera, comandamenti e sacramenti), invece di collocare i sacramenti, con una disposizione più indovinata, immediatamente dopo il dogma: molto dottrinari ed astratti, a mo' di piccoli riassunti di trattati teologici; poco kerigmatici e senza riferimenti alla Bibbia; fortemente moralizzanti. Sono concepiti secondo una metodologia prevalentemente mnemonica. Anche se composti prima, furono pubblicanti nel 1591 (Ripalda) e 1599 (Astete). Con più di 600 edizioni ciascuno (alcuni ne indicano più di 1000 per quello di Astete), sono stati impiegati quasi in esclusiva fino alla metà del secolo XX in Spagna e in altri paesi di lingua spagnola e tradotti in diverse lingue.
Atto di penitenza che consiste nell'astenersi dal mangiare carni o altro cibo secondo le disposizioni della *Conferenza Episcopale (CIC 1251).
Scienza che pretende di predire il futuro per mezzo dello studio degli astri. E sorprendente come, nonostante sia priva di qualsiasi fondamento, vi siano stati governanti (Napoleone, Hitler, Reagan...) appassionati di astrologia (cf C. Vidal, DSO-VD).
Dal greco, " senza turbamento ", imperturbabilità. Stato dello spirito che ha raggiunto la pace e l'imperturbabilità delle facoltà umane. Fu l'ideale di scuole filosofiche come quella di Epicuro (ca. 341-270 a.C.) e di correnti ascetiche, principalmente orientali, come introduzione alla contemplazione.
Negazione dell'esistenza di Dio. E teorico, se tenta di giustificare razionalmente tale posizione; e pratico quando, senza ragionare su questa scelta, si vive come se Dio non esistesse.
Capitale dell'antica Attica e della *Grecia attuale. Fu il centro culturale dell'antichità soprattutto fino al secolo IV a.C. Attualmente ha circa due milioni di abitanti.
Chi professa l'*ateismo.
Piccola repubblica monastica nella penisola calcidica, in Grecia. Misura circa 340 kmq. Vi si trovano diverse comunità di monaci ortodossi dell'ordine di san Basilio e importanti manoscritti. Il monastero più antico risale al 962.
Spazio scoperto, spesso circondato da portici, che sta davanti a certi edifici. Alcuni templi lo possiedono.
La disposizione della persona che costituisce il suo modo di essere, espresso nel modo abituale di pensare, valutare e operare. E composto dall'aspetto conoscitivo, affettivo-valutativo e volitivo-operativo. E " un sistema durevole di valutazioni positive o negative, di sentimenti ed emozioni e di tendenze ad operare in modo favorevole o contrario, rispetto a una determinata situazione di vita " (Krech, Crutchfield e Ballachey). Viene ad essere la concretizzazione dell'*opzione fondamentale e esprime il valore intrinseco della persona. Il concetto è molto vicino a ciò che la morale classica denomina abito, che quando è buono si chiama *virtù e, quando è cattivo, *vizio. L'atteggiamento e la scelta fondamentale, però, mettono in rilievo l'unità della persona, in modo più forte di quanto si suppone generalmente nel parlare di abito (cf E. Alberich, Cat. y praxis ecl., 95-96; M. Vidal, PCEC-VD, 38, 40).
Libro del NT, scritto da *Luca come continuazione o seconda parte del suo Vangelo, tra l'80 e il 90 o 95. In effetti, At riprende il racconto dell'*Ascensione, con cui termina Lc e, soprattutto, in At si mostra la realizzazione delle parole di Gesù in Lc 24,47-48. At 1,8 è un po' il programma della Chiesa e il piano che sviluppa il libro: la predicazione della *buona novella a *Gerusalemme, in *Samaria e fino agli estremi confini del mondo. Per questo comincia a Gerusalemme e ha il suo culmine nella predicazione evangelica nella capitale dell'impero. Narra l'attività degli *apostoli e dei loro collaboratori, concentrandosi prima su *Pietro e poi su *Paolo, che l'autore accompagnò in gran parte dei suoi viaggi (vedi *Sezioni " noi "). Non è una storia della Chiesa primitiva, ma un'opera unica nel suo genere, vicino a quello del *vangelo.
Atti di Pietro di Tommaso, ecc. (inizio)
Vedi *Apocrifi.
Dolore per aver peccato, provocato non dall'aver offeso Dio, ma dal timore del castigo. Anche se a volte si è detto che, con il sacramento, basta per restituire lo stato di grazia, questo dolore non è sufficiente per ottenere il perdono, che implica sempre un ritorno all'amicizia con Dio. Può essere, invece, un inizio che conduce alla *contrizione o dolore " perfetto " (sarebbe meglio dire " corretto "), quando ci si accosta al sacramento entrando nella sua vera dinamica.
" Aurea mediocrità ". Espressione latina, tratta da Orazio, con la quale si indica che è da preferirsi una vita non brillante alle preoccupazioni dell'ambizione. Gli si dà a volte un senso positivo (mancanza di ambizione) e a volte un senso negativo (mediocrità o assenza di ideali per pigrizia).
Aureola. (inizio)
Vedi *Nimbo.
Ognuna delle Chiese che, conservando la tradizione comune, si costituisce in modo indipendente da Roma o da altra sede centrale. In Oriente, la Chiesa *Ortodossa è formata da diverse chiese nazionali autocefale, non solo separate da Roma, ma anche tra di loro. Ognuna di esse ha un proprio primate o *patriarca. Al *Patriarcato di *Costantinopoli viene riconosciuto un primato onorifico, ma non giuridico-amministrativo.
Seduta o cerimonia nella quale si realizzava la sentenza del tribunale dell'*Inquisizione. Spesso comportava l'esecuzione delle condanne al rogo.
Opera letteraria teatrale di genere drammatico che ha come sfondo della sua trama e della sua azione alcune delle verità del cristianesimo o qualche fatto della sua storia, presentati nel loro profilo dottrinale. Sono tipici della letteratura spagnola dell'Età dell'Oro. Calderon de la Barca ne è il massimo rappresentante.
Ave, Caesar, morituri te salutant. (inizio)
Espressione latina = " Salve, Cesare, quelli che vanno a morire ti salutano ". Lo pronunciavano i gladiatori di Roma quando salutavano l'imperatore prima di cominciare il combattimento.
Città del sud della Francia nella quale risiedettero i papi dal 1305 al 1378, periodo che si suole chiamare la " cattività avignonese ".
Avventismo-Avventisti. (inizio)
Fenomeno relativo a numerose sette che, partendo da dati biblici o da calcoli di altra indole, pretendono di fissare la data della seconda venuta di Cristo (adventus = venuta) o della fine del mondo. Questi tentativi sono stati molteplici in passato e lo sono tuttora. Ad esempio, gli *Avventisti del settimo giorno, i *Testimoni di Geova, ecc. Quando giunge la data prevista e la profezia non si compie, ne stabiliscono un'altra e così di seguito.
Avventisti del settimo giorno. (inizio)
Una delle più numerose sette *avventiste. Il suo fondatore, William Miller, annunciò che la fine del mondo sarebbe avvenuta nel 1843, 1844... Poi nel 1854, 1873. Principale promotore della setta fu Ellen White, i cui scritti sono considerati dagli adepti alla stregua della Bibbia stessa. La sua dottrina coincide in gran parte con quella dei Testimoni di Geova. Negano l'immortalità dell'anima, osservano il sabato, professano una forte avversione per la Chiesa cattolica e le Chiese protestanti, benché cerchino di farsi riconoscere come una delle Chiese protestanti e di entrare a far parte degli organismi ecumenici.
Vedi *Anno liturgico.
Scienza o teoria dei *valori.
Azevedo, beato Ignacio de (inizio)
(1528-1570). Nato a Oporto, Portogallo. *Gesuita, dopo aver presentato a Roma la relazione sul suo viaggio di ricognizione in Brasile, vi fu di nuovo mandato da san *Francesco Borgia con 30 missionari. Presso le isole Canarie, Jacques Sourie, *ugonotto francese, attaccò la nave sulla quale viaggiavano e tutti i missionari furono assassinati (cf DCB).
Associazione di cattolici che, nel proprio ambiente, partecipano attivamente alla missione apostolica della Chiesa. Nasce nel 1924, su iniziativa di Joseph Cardijn, sacerdote belga figlio di operaio. Gli operai devono essere preferibilmente evangelizzati da altri operai. Egli comincia con i giovani, adottando il metodo vedere, giudicare, agire, che poi diventerà classico, adattato particolarmente alla mentalità concreta dell'operaio. Vennero poi i settori giovanili, studenteschi, degli adulti... in seguito riuniti in un'unica associazione, pur mantenendosi distinti. Nell'*Enciclica Quadragesimo anno, 1931 (vedi *Dottrina sociale della Chiesa), Pio XI elogia l'iniziativa e la consacra, indicando che ogni classe o ambiente deve essere evangelizzato dai propri membri, perché essi conoscono i destinatari. Al di là della necessità di trovare collaboratori ad un clero troppo scarso, si comprese più tardi che l'impegno pastorale dei laici non è solo una " strategia ", ma piuttosto un'esigenza dell'essere cristiano.
E un tipo di preghiera il cui contenuto è la gratitudine a Dio (o ai santi) per i benefici ricevuti.
Insieme di attività che hanno per fine il compimento della missione della Chiesa, vale a dire l'instaurazione del Regno di Dio. Sebbene il termine pastorale si riferisca in modo esplicito ai " pastori " della Chiesa, l'azione pastorale spetta ad ogni cristiano.
Pani privi di lievito. In Israele si usavano nei sacrifici, nei quali non era ammesso il pane fermentato. Azzimi erano i pani che si mangiavano durante i sette giorni della Pasqua. Per questo il pane che Gesù adoperò per istituire l'Eucaristia era azzimo. Attualmente, nel rito romano si usa pane azzimo per l'Eucaristia; le Chiese orientali (anche quella cattolica) usano pane fermentato, cioè come quello che si mangia normalmente.