24 MAGGIO - MAGGIO CON NEWMAN

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24 MAGGIO

19-25 MAGGIO
 

SANTA MADRE DI DIO

Appena conosciamo per fede la grande e fondamentale verità che Maria è la Madre di Dio, comprendiamo subito che da essa sgorgano altre meravigliose verità. Una di queste è che lei fu esente dal destino, comune a tutti i mortali, di morire e ridursi in polvere e cenere. Maria doveva morire, e in realtà morì, come il suo Divin Figlio. Ma i teologi dimostrano, adducendo varie ragioni, che, sebbene il suo corpo si sia separato per breve tempo dall'anima e sia stato consegnato alla tomba, tuttavia non vi rimase a lungo perché, riunitosi subito all'anima per la potenza di Dio, acquistò una vita nuova, eterna e gloriosa.
La ragione più ovvia è questa: altri servi di Dio risuscitarono dalla tomba per la potenza di Dio; e non si può supporre che il Signore abbia concesso tale privilegio a qualunque altro senza concederlo pure a sua madre. San Matteo scrive che dopo la morte del Signore sulla croce, «le tombe si aprirono e molti corpi di santi che vi riposavano, risuscitarono; e usciti dai loro sepolcri, dopo la risurrezione di Gesù, entrarono nella città santa e apparvero a molti» (Mt 27,52-53). San Matteo dice «molti corpi di santi», cioè che santi, profeti, re e sacerdoti degli antichi tempi risuscitarono in anticipazione dell'ultimo giorno. E come noi possiamo supporre che Abramo o Davide o Isaia o Ezechiele abbiano ricevuto un tale privilegio, e non l'abbia ricevuto la Madre di Dio? Non aveva lei il diritto di ottenere dall'amore di suo figlio quello che ottennero gli altri? Non fu lei più vicina a Lui di qualunque altro santo? E si può concepire che la legge della tomba abbia ammessa un'eccezione per loro, e non per Maria?
Perciò noi affermiamo con certezza che Nostro Signore, avendo preservato Maria dal peccato e dalle sue conseguenze per i meriti della sua passione, abbia riversato subito i meriti della sua stessa passione sul corpo e sull'anima di sua madre.

 
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