12 MAGGIO - MAGGIO CON NEWMAN

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12 MAGGIO

12-18 MAGGIO
 

SEDE DELLA SAPIENZA

Maria ha questo titolo nelle litanie, perché Gesù, che nella Scrittura è chiamato il Verbo e la Sapienza di Dio, una volta dimorò in lei, e dopo la nascita, durante i primi anni di vita, fu sorretto nelle sue braccia e riposò nel suo seno. Quindi essendo quasi il trono umano di Colui che regna in cielo, Maria vien chiamata la Sede della Sapienza. Ma il possesso, per così dire, del suo Figlio, si protrasse oltre l'infanzia di Lui; Egli fu infatti alle sue dipendenze, come scrive san Luca, e visse con lei, nella sua casa, fin all'inizio del ministero Pubblico, cioè fin all'età di circa trenta anni.
Questo fatto ci porta a un'altra riflessione, simile a quella suggeritaci ieri dal titolo Specchio di Giustizia. Se l'intimità così stretta e continua con il Figlio creò in Maria una santità inconcepibilmente grande, dobbiamo anche pensare che la conoscenza che acquistò durante questi lunghi anni dalla conversazione con Lui sul passato, sul presente e sul futuro, sia stata tanto vasta e profonda, che lei, sebbene umile donna del popolo, superò, nella conoscenza del mondo e della storia i più grandi filosofi, nelle scienze divine i più grandi teologi, e nella comprensione del futuro i più grandi profeti.
Quale fu il tema della conversazione tra Maria e suo Figlio, se non la natura, gli attributi, la provvidenza e le opere dell'Altissimo Dio? Non avrebbe Nostro Signore glorificato sempre il Padre che lo aveva mandato? Non avrebbe rivelato a lei i decreti eterni e la volontà di Dio? Non la illuminò Egli, di volta in volta, su tutti quei punti di dottrina che prima furono dibattuti e poi definiti nella Chiesa dal tempo degli apostoli fino ad oggi, e tutto quello che ancora sarà dibattuto in futuro? Tutto ciò che è oscuro nella rivelazione, tutto ciò che è «frammentario», sarebbe stato portato, per quanto è possibile alla capacità umana, alla chiarezza e alla «unità» da Colui che è la Luce del mondo.
Lo stesso si dica degli eventi futuri. Dio parlò ai profeti: noi troviamo le sue comunicazioni nella Scrittura. Ma Egli parlò loro in figure e in parabole. Ci fu uno però, Mosè, al quale promise di parlare faccia a faccia. «Se vi è qualche vostro profeta del Signore, io mi faccio conoscere a lui in visione, parlo con lui in sogno. Non così col mio servo Mosè, che è l'uomo fedele in tutta la mia casa: faccia a faccia io parlo con lui, apertamente, e non per enigmi, ed egli vede la sembianza del Signore» (Nm 12,5-8).
Questo fu il privilegio del grande legislatore degli Ebrei; ma quanto esso fu inferiore a quello di Maria! Mosè ebbe il privilegio solo poche volte e per breve tempo; Maria invece vide e ascoltò Gesù per trent'anni continui, rimanendo, in tutto questo tempo, faccia faccia con Lui, con la possibilità di chiedergli ogni spiegazione ed ogni approfondimento, sapendo che le risposte che riceveva venivano dal Dio eterno, il quale non inganna né può ingannare.

 
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