12.12.2015 - Francesco e Maria

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12.12.2015

OMELIE > 2015

Dio gioisce e si compiace in maniera tutta speciale in Maria. In una delle preghiere più care al popolo cristiano, la Salve Regina, chiamiamo Maria «madre di misericordia». Lei ha sperimentato la misericordia divina, ed ha accolto nel suo seno la fonte stessa di questa misericordia: Gesù Cristo. Lei, che ha sempre vissuto intimamente unita a suo Figlio, sa meglio di chiunque altro ciò che Egli vuole: che tutti gli uomini si salvino, che a nessuno venga mai a mancare la tenerezza e la consolazione di Dio. Che Maria, Madre di Misericordia, ci aiuti a comprendere quanto Dio ci ama.

A Maria Santissima affidiamo le sofferenze e le gioie dei popoli di tutto il continente americano, che la amano come madre, la riconoscono come “patrona”, con il titolo devoto di Nostra Signora di Guadalupe. Che «la dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio» (Bolla Misericordiae Vultus, 24). A Lei chiediamo, in questo anno giubilare, che sia una semina di amore misericordioso nel cuore delle persone, delle famiglie e delle nazioni; che continui a ripeterci: «Non avere paura, non sono forse qui io che sono tua Madre?», Madre di Misericordia. Che noi ci convertiamo in misericordiosi, e che le comunità cristiane sappiano essere oasi e fonti di misericordia, testimoni di una carità che non ammette esclusioni. Per chiederle questo in una maniera forte, viaggerò per venerarla nel suo Santuario il prossimo 13 febbraio. Così le chiederò tutto questo per tutta l’America, di cui specialmente è Madre. A Lei rivolgo la supplica che guidi i passi del suo popolo americano, popolo pellegrino che cerca la Madre della misericordia, e le domanda soltanto una cosa: di mostrargli il suo Figlio Gesù.

Omelia nella festa della Beata Vergine dì Guadalupe
 
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