E’ uno dei profeti minori. Viene definito all’inizio del suo libro figlio dell’Etiope, figlio di Godolia figlio di Amaria, figlio di Ezechia. Vive al tempo di Giosia figlio di Amon re di Giuda. Il periodo in cui esercita il suo ministero è tra il 640 ed 609. E’ un periodo di turbolenza. Sennacherib priva Giuda di una parte del suo territorio, il regno di Manasse e di Amon, indeboliti di per sé, causano il disordine religioso e sociale. Il libretto infatti si apre con una invettiva che recita: “Tutto farò sparire dalla terra / Oracolo del Signore / Distruggerò uomini e bestie; / sterminerò gli uccelli del cielo e i pesci del mare, / abbatterò gli empi; sterminerò l’uomo dalla terre / Oracolo del Signore. Questo oracolo dice del decadimento dei costumi e del grande disordine religioso. Il culto degli dei stranieri e quindi l’idolatria ha invaso tutta la società, la corruzione degli alti dignitari della corte regale è enorme, vestono alla moda straniera, vivono di frode e di rapine dando cattivo esempio alla popolazione. Il profeta ha di mira quelli che trascurano di vivere di Dio perché, essi dicono: “Il Signore non fa né bene né male”1,12. I commercianti frodano la gente collaborando al disordine morale. Il giorno del Signore sarà il giorno della salvezza che accoglierà soltanto un piccolo resto di persone umili e semplici: “Cercate il Signore /voi tutti, umili della terra, / che eseguite i suoi ordini;/cercate la giustizia, / cercate l’umiltà, / per trovarvi riparo / nel giorno dell’ira del Signore”2,3. E’ un profeta di grande attualità se si guarda la società nella sua vera realtà.