IL "SEGNO DELL'ACQUA"
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Il mezzo di molte guarigioni, l’espressione visibile del contatto dei malati col mistero di Lourdes è l’acqua della sorgente sgorgata il 25 febbraio 1858, quando la Vergine ordinò a Bernadette: «Vai alla fonte, bevi e lavati in essa ». Un segno non magico, ma strettamente legato a quello della purificazione e della penitenza e quindi della rinascita alla vita di grazia. L’acqua è intimamente connessa all’essenza del messaggio di Lourdes: «Penitenza! Penitenza! Penitenza! Bacia la terra in espiazione e per la conversione dei peccatori». E’ Dio, dunque, che opera attraverso il segno purificatore dell’acqua e della rinascita, il prodigio della salvezza fisica e spirituale dell’uomo. Egli ritorna verso l’uomo, gli rinnova la sua offerta di alleanza, invitandolo a rigenerarsi nell’acqua del cambiamento e di una nuova vita spirituale. A questo proposito Paul Clodel afferma: «Quando la Vergine invita l'umanità a Lourdes, la invita come Bernadette a mangiare l'erba e a bere nel fango, cioè a fare un bagno nelle acque dell'amore, a immergersi nelle acque battesimali che ci purificano fino all'anima, fino a quell'immagine sacra del Signore stesso in noi, che Dio solo conosce e in cui si compiace».[1] L’acqua di Lourdes è quindi un costante richiamo alla vera guarigione interiore dell’uomo dalla schiavitù del peccato operata dal Battesimo, attraverso il quale Cristo dona all’uomo una nuova vita, mediante il segno dell’acqua e l’effusione dello Spirito (Gv 3,5). Anche il gesto dell’ immersione nelle piscine, è tipicamente battesimale.[2] E ancora: «Nel segno dell’acqua gli uomini fanno l’esperienza della dignità della creazione. Essi sperimentano, potendola quasi toccare con mano, il “si” e “l’amen” di Dio alla propria creazione nel mistero della redenzione. Si ha così qualcosa come la “trasparenza” dell’acqua di Lourdes verso il Dio – Creatore, il Dio – Redentore per mano di Maria che intercede per l’uomo».[3] A sottolineare la valenza esclusivamente “teologica” dell’acqua di Lourdes c’è il deludente risultato delle analisi che le sono state fatte. La prima analisi fu fatta al tempo delle apparizioni. L’acqua della grotta risultò una comune acqua potabile, priva di sostanze che potessero darle un minimo significato terapeutico, molto simile all’acqua delle fonti di montagna che sgorgano da suolo calcareo.[4] Un’acqua quindi comune, di media durezza, con una limitata presenza di solfati e cloruri e qualche altra sostanza organica.[5] Quest’acqua viene raccolta in grandi serbatoi sotterranei e da qui riversata nelle piscine e nelle fontane. La sorgente versa da 17.000 a 72.000 litri di acqua al giorno, ad una temperatura media di 13/14 gradi centigradi.[6] [1] Clodel Paul, L’institution de Lourdes, in Laurentin René, Tutte le genti mi chiameranno beata. Due millenni di riflessione cristiana, EDB, Bologna 1986, pp. 236-237.
[2]
Cf. Radspieler Werner,
Lourdes, St. Otto-Verlag, Bamberg 1985, p. 38.
[3] Läpple Alfred, I miracoli di Lourdes. Tutti gli eventi straordinari ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa, Piemme, Casale Monferrato 1997, p. 200. [4] Analisi del Prof. Or Filhol della Facoltà di Scienze naturali di Tolosa del 7 gennaio 1859, in Olivieri Alfonso – Billet Bernardo, Avvengono ancora miracoli a Lourdes?, cit., p. 236. [5] Analisi dell’Istituto per la Ricerca Idrica di Nancy del settembre 1964. Cf. Ibidem, p. 236.
[6]
Cf. Ibidem, pp. 238-240.
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