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Le più importanti apparizioni del XIX secolo in Francia, tra le più
significative di tutta la storia delle apparizioni, sono quelle
avvenute a Lourdes nel 1858. Esse hanno inciso profondamente sulla
pietà popolare verso la Vergine ed hanno trasformato la piccola
città dei Pirenei nella capitale spirituale della Cristianità, la
meta preferita del pellegrinaggio internazionale.1
Lourdes al tempo delle apparizioni
La Lourdes del 1858 è un piccolo borgo montano, arroccato ai
piedi di un vecchio castello, stazione di passaggio per il cambio
dei cavalli per i viaggiatori diretti a Tarbes o verso i Pirenei,
abitato da quattromila persone, gente povera, poco istruita che
conosce solo il dialetto e composta per lo più da braccianti,
coltivatori, lavoratori dell’ardesia, tagliatori di pietre e pochi
artigiani o commercianti.2
La piccola classe privilegiata che sovrasta questo ambiente, parla
in francese e vive con distacco dal popolo, è composta soprattutto
dal procuratore imperiale, il giudice, il commissario, alcuni
insegnanti, medici e farmacisti, l’intendente generale, il parroco e
i suoi vicari.
La società è dominata dal pensiero positivista e scientista che
considera la religione, con tracotante sufficienza, un fossile di
altri tempi. Resta difficile valutare la pratica religiosa del tempo
che tuttavia, in generale, si manifesta come un’educazione al rigore
morale, al senso della disciplina nella vita, una religione
purificatrice, tradizionale, individualista e legalista che
considera Dio un Padre che ammaestra e santifica attraverso le
sofferenze e le avversità.
Diffusa è la devozione alla Vergine e molto visitato il vicino
santuario di Bétharram, dove, tre secoli prima, Ella sarebbe apparsa
ad una pastorella, presentandosi come la “Madre del Nostro Redentore
Gesù Cristo”.3
Le apparizioni di Massabielle
La Vergine apparve per 18
volte, dall’11 febbraio al 16 luglio 1858, in una grotta sulle
sponde del fiume Gave detta Massabielle, a Bernadette Soubirous,
figlia quattordicenne di un mugnaio disoccupato. La famiglia
Soubirous era composta da sei persone: Francois, la moglie Luoise e
i figli Bernadette, la dodicenne Toinette, Jean-Marie di 7 anni e
Justin di 2 anni. Altri cinque figli, prima e dopo gli eventi che
narriamo, moriranno in tenera età.4
A questo riguardo, osserva Salvatore Maria Perrella:
«Bernadetta Soubirous (1844-1879), primogenita di una povera
famiglia di Lourdes, abitava nel Cachot, antica prigione municipale
messa a disposizione da un parente caritatevole, ed era talmente
ignorante da non saper parlare che solo il dialetto della Bigorre.
Proprio in questo idioma la Vergine Immacolata le darà il suo
messaggio. Affetta di colera e malata d’asma, aiuta in famiglia. Non
sempre va a scuola e al catechismo….fu rimandata. Ella dunque è una
dei poveri senza averi, senza potere, senza sapere, ma possiede una
fede forte, tenera, semplice, caritatevole; ed è devota della Madre
del cielo. Insomma, come pochi, aperta al Mistero. La Provvidenza si
servirà di lei per farla latrice, nel segno della Vergine
Immacolata, di un antico ed evangelico messaggio: conversione,
preghiera, penitenza. Messaggio che Bernadetta metterà in atto
particolarmente a Nevers, da religiosa, con una vita di sofferenza,
ma anche di generosità e gioia».5
1.
Cf. Pio XII,
Le pèlerinage de Lourdes, 2 luglio 1957, in
Insegnamenti pontifici. Maria SS., Paoline, Roma 1959, pp. 492-496.
2. Cf. Läpple Alfred,
Lourdes, Pattloch, Aschaffenburg 1981, p. 15.
3. Cf. Mangipan Théodore,
Le guarigioni di Lourdes. Studio storico e critico dalle
origini ai nostri giorni, S. Paolo, Milano 1997, pp.
18–25.
4.
Cf.
Agasso Domenico –
Ravasi Gianfranco,
Pellegrini a Lourdes, Paoline, Milano 1989,
p. 9.
5. perrella Salvatore, Teologia e devozione mariana nell’Ottocento,
in
Aa.Vv., La Madre di Dio, un portico sull’avvenire
del mondo, Monfortane, Roma 2001, p. 211.
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