OBLATIO
Indica l'offerta di sé alla Vergine da parte dei membri delle Congregazioni mariane.
1. Origine delle Congregazioni mariane e dell'Oblatio a) Sorte nel 1563 ad opera del gesuita belga J. Leunis, le Congregazioni mariane riconoscono Maria come protettrice. Il rapporto con lei da parte dei congregati si esprime progressivamente nell''oblatio o offerta di sé, che si imporrà nel 1671: «Santa Maria, Madre di Dio e Vergine, io N. ti scelgo oggi come signora, patrona e avvocata, e fermamente decido e propongo di non lasciarti mai e di non dire o fare mai nulla contro dite, né di permettere che i miei sudditi facciano qualcosa contro il tuo onore. Accoglimi perciò come servo perpetuo, siimi presente in ogni mia azione e non mi abbandonare nell'ora della morte. Amen». b) La formula citata sopra è contenuta sostanzialmente in una più lunga, pubblicata dal gesuita P. A. Spinelli in Maria Deipara thronus Dei, nel 1613, come oblatio da farsi alla Vergine da parte dei suoi devoti. Spinelli parla di un gruppo della congregazione mariana di Napoli che ha pronunciato l'offerta alla Madre di Dio, i membri di questo gruppo sono perciò chiamati «oblati». c) La formula dell'oblatio entra tra il 1622 e il 1637 nel rito di ammissione dei congregati mariani proposto da F. Pavone; ufficialmente viene accettata nel 1671.
2. Riforma delle Congregazioni mariane e precisazioni dell'Oblatio I libri scritti principalmente per i congregati commentano l'oblatio interpretandola come «donazione solenne e irrevocabile» (Poiré, 1630), «vero contratto» che introduce in una speciale filiazione adottiva (Crasset, 1679), «consacrazione» al servizio di Maria (Girard, 1650). Questa ultima denominazione, accolta nelle Regole comuni del 1910, sarà sottoposta ad un'analisi teologica da J. Alfaro e non entrerà nei Principi generali (1968) delle Comunità di vita cristiana, che diventa il nuovo nome delle Congregazioni mariane: la consacrazione è riservata a Dio e viene chiamata «impegno permanente», mentre per Maria si parla di «filiale amore» e di «unione con lei» come modo per vivere la «donazione totale a Dio».
Bibliografia DE FIORES S., Maria, Madre di Gesù. Sintesi storico salvifica, EDB, Bologna 1992, pp.189-290; INSOLERA V., I nuovi «principi generali» delle Congregazioni mariane, in La Civiltà Cattolica, 119 (1968), 6 luglio, pp. 68-72; KÒHLER T., Servitude (saint esclavage), in Dictionnaire de spiritualité ascétique et mystique, Paris 1932, pp. 730-745; COSTER F., Libellus sodalitatis, Antwerpen 1586; SPINELLI A., Maria Deipara thronus Dei, T. Longhi, Napoli 1613. VEDI ANCHE - CONGREGAZIONI MARIANE
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