ETICA CRISTIANA
1. Gesù centro della vita morale Gesù è il centro, la norma e il fine della vita morale. Egli è la via che conduce al perfezionamento etico dell'uomo, la verità che lo illumina con il suo splendore, la vita piena alla quale aspira ogni uomo e ogni donna (cf. Gv 14, 6). Gesù è ancora il rivelatore e il maestro della nuova Legge: compiere filialmente il volere del Padre (cf. Le 2, 49; Gv 8,29; Mt 6, 10; 26,39) e vivere nell'amore reciproco (cf. Gv 13, 34; 15, 12. 17), pronti a dare la vita per l'altro (cf. 1 G 3, 16).
2. Interesse dei moralisti per la figura di Maria In questa luce cristologica la figura di Maria richiama, più che nel passato, l'attenzione dei teologi moralisti. Nei manuali di morale non era riservato alcun posto alla Vergine Maria o se ne trattava di sfuggita nel contesto, ad esempio, del primo precetto del Decalogo in relazione al culto divino in genere o del secondo comandamento relativamente alla bestemmia. Varie cause hanno concorso a determinare l'accresciuto interesse dei moralisti: a) la coincidente accentuazione in campo etico e in campo mariologico del valore della persona umana; in campo etico viene sottolineata l'importanza primordiale della persona - la sua dignità e libertà, la sua coscienza e responsabilità - per la valutazione etica degli atti umani; in campo mariologico Maria è presentata come la più alta espressione della persona umana per la sua capacità relazionale, vissuta con libertà e responsabilità, nei confronti di Dio Padre, con il quale è entrata in profondo e salvifico dialogo; del Figlio divino, con il quale ha condiviso in modo singolare la vita familiare e l'esperienza pasquale; dello Spirito Santo, alla cui mozione interiore ha docilmente aderito; della comunità ecclesiale, alla quale ha trasmesso la sua eccezionale testimonianza sulle parole e i fatti riguardanti l'infanzia di Gesù (cf. Le 2, 19. 51) e con la quale, in comunione orante, ha atteso la venuta del Paradito (cf. At 1, 14); b) la rilevazione sistematica del valore esemplare della vita dell'immacolata Madre di Dio, per cui ella è «segno luminoso ed esempio affascinante di vita morale», le cui «eccelse virtù attraggono in modo irresistibile gli animi all'imitazione del divino modello, Gesù Cristo, di cui ella è stata la più fedele immagine»; o come, con suggerente metafora, la chiama san Teodoro Studita (t 826): «libro sacro dei comandamenti del Signore, legge di grazia ora scritta per la quale conosciamo quel che piace a Dio»;4 c) il crescente fascino che esercita la Vergine Maria salutata con l'antico titolo di Madre della vita: Madre di Cristo che è la vita (cf. Gv 11,25; 14,6) e Madre dei viventi (cf. Gen 3,20), di coloro cioè che rinascono nel fonte battesimale; di fronte alla tragica invadenza della cultura della morte Maria appare quale figura eminente della cultura della vita: ella è la prima che, accogliendo il messaggio dell'angelo (cf. Lc 1, 26-38), ha accolto il Vangelo della Vita nella sua primordiale e fondamentale espressione - Gesù -; portando in grembo la Vita ha assistito Elisabetta, sua parente, allorché questa, anziana, ha dato alla luce il Precursore (cf. Lc 1, 39-58); insieme con san Giuseppe è stata custode della Vita contro l'insania dei potenti (cf. Mt 2, 13-23); ne ha colto l'inestimabile valore quando ha visto scaturire dal costato trafitto del Figlio sangue ed acqua (cf. Gv 19, 34), «fonte di vita» secondo un'interpretazione comune tra i mistici e quando, ritta presso la Croce, è stata testimone della sua morte vivificante; d) la progressiva consapevolezza ecclesiale che la santa Vergine ha un compito formatore dell'ethos cristiano: ella non è solo un modello ma, come madre, interviene nell'educazione etica dei suoi figli, li accompagna nel cammino della loro trasformazione morale; ed è ancora un fulcro dell'etica cristiana: contemplando lei si scopre la dignità umana e cristiana in tutta la sua ampiezza; si constata la potenza trasfigurante della grazia che ci viene offerta e comunicata in Cristo; si comprende che la propria vita non va egoisticamente 'salvata', ma 'perduta' per causa di Cristo (cf. Mt 16,25) e spesa nel servizio dell'uomo.
3. Valore di queste prospettive Si tratta di prospettive di grande valore per la teologia morale. Esse hanno bisogno di approfondimenti e di verifiche, ma ognuno comprende quali benefiche conseguenze possono da esse derivare: nella teologia morale la figura di Maria non sarà più oggetto di considerazione marginale, ma punto fermo di riferimento per la formazione etica del discepolo di Cristo.
Bibliografia PONTIFICIA ACADEMIA MARIANA INTERNATIONALIS, La Madre del Signore. Memoria, presenza, speranza, Città del Vaticano 2000, pp.98-101.
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- VOCAZIONE UNIVERSALE ALLA SANTITÁ
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