EUCARISTIA
L'Eucaristia è il nucleo del mistero della Chiesa. In essa, mistero della fede e sorgente della nuova evangelizzazione, la fede della Chiesa viene proclamata, celebrata e fortificata. Come proclama il Concilio Ecumenico Vaticano II: «Partecipando al sacrificio eucaristico, fonte e apice di tutta la vita cristiana, [i fedeli] offrono a Dio la vittima divina e se stessi con essa». Esiste un rapporto tra l'Eucaristia e Maria? A prima vista sembrerebbe che i dati biblici del Nuovo Testamento non dicano niente a questo riguardo. Però, leggendo alcuni brani neotestamentari con attenzione, possiamo capire che Maria è «la donna dell'Eucaristia». Vogliamo, quindi, approfondire alcuni brani che possono illuminarci sul rapporto che esiste tra l'Eucaristia e Maria.
1. Maria nella comunità che celebra l'Eucaristia «Erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la Madre di Gesù, e con i fratelli di Gesù» (At 1, 14). Questo testo Lucano è il punto di partenza della nostra riflessione. E l'unico testo del Nuovo Testamento che parla della presenza di Maria nella prima comunità cristiana orante. A. Valentini scrive che «per comprendere la portata di At 1,14 [ ... ], si deve procedere per gradi: è necessario ambientare il testo nel suo contesto letterario e teologico, confrontando anzitutto con gli altri sommari dei primi capitoli degli Atti; [ ... ] esaminare infine la dimensione "eucaristica" della preghiera di Maria quale emerge dal canto del Magnificat». Prima di tutto, dobbiamo fare il confronto con i sommari At 2,42-47; 4,32-35; 5,12-16. Questi sommari ci offrono un'immagine generale dei tratti o atteggiamenti della prima comunità cristiana. La parentela che esiste tra questi brani la possiamo verificare dalle espressioni simili e complementari. Ci fa notare il ruolo vitale che giocava la preghiera nella vita delle prime comunità cristiane. At 2,42-46 mette in rilievo l'importanza che aveva la frazione del pane nella vita comunitaria. L'Eucaristia è al cuore della vita orante della comunità cristiana. Questo è affermato con chiarezza dal testo Paolino seguente: «[...] il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane» (lCor 10, 17). In At 1,14 Luca mette in luce la personalità di Maria, che non è solo individuale, ma anche «corporativa».
2. Il Magnificat e la spiritualità di Maria Non solo in At 1,14, ma anche in Lc 1,46-55, Luca presenta Maria come una donna orante. Il Magnificat (Lc 1,46-55) cantato dalla Vergine, in quanto è "la sintesi" della storia mirabile del popolo di Israele, anticipa il tema orante della comunità post-pasquale. L'Eucaristia è lode di ringraziamento, come lo è il mirabile cantico di Maria. Infatti, Giovanni Paolo II scrive: «Maria fa memoria delle meraviglie operate da Dio nella storia della salvezza, secondo la promessa fatta ai padri (cf. Lc 1,55), annunciando la meraviglia che tutte le supera, l'incarnazione redentrice. Nel Magnificat è infine presente la tensione escatologica dell'Eucaristia. ... Maria canta quei "cieli nuovi" e quella "terra nuova" che nell'Eucaristia trovano la loro anticipazione e in certo senso il loro "disegno" programmatico. Se il Magnificat esprime la spiritualità di Maria, nulla più di questa spiritualità ci aiuta a vivere il Mistero eucaristico. L'Eucaristia ci è data perché la nostra vita, come quella di Maria, sia tutta un Magnificat». Così rileggendo il Magnificat in prospettiva eucaristica, possiamo unirci «pienamente a Cristo e al suo sacrificio, facendo suo lo spirito di Maria».
3. Il legame tra Maria e l'Eucaristia È innegabile il forte legame che esiste tra l'Eucaristia e la madre di Cristo. Stiamo parlando di «un rapporto reale, oggettivo, personale: di conseguenza è un legame forte e indistruttibile. Maria, perciò ha rapporti materni definitivi con il Cristo». Possiamo capire questo stretto legame dal fatto che «nel suo corpo nasce il "suo corpo di Cristo"». A. Amato descrive questo rapporto nelle seguenti parole: «Dio ha dato alla vergine Maria un posto unico ed esemplare in questo mistero d'incarnazione salvifica, associandola nella fede e nell'amore al compimento della redenzione: all'incarnazione vera e propria, al mistero pasquale e all'unità e alla vivificazione del corpo mistico di Cristo che è la Chiesa. Di conseguenza la Chiesa, che celebra nell'Eucaristia il mistero dell'incarnazione redentrice, non può non sottolineare il ruolo che Maria ha avuto e ha con la sua maternità spirituale. Maria, legata indissolubilmente alla persona del Verbo incarnato con la sua maternità divina, non può essere separata dal Cristo eucaristico, così come non è separata dal corpo mistico di Cristo che è la Chiesa».
4. La presenza di Maria in ogni domenica della Chiesa Maria è intimamente associata alla Chiesa come al corpo mistico di Cristo. Ella è «riconosciuta quale sovreminente e del tutto singolare membro della chiesa e sua immagine ed eccellentissimo modello nella fede e nella carità». In quanto Maria è la madre di Cristo e membro eminente della Chiesa, si fa presente in ogni domenica della Chiesa che celebra il mistero pasquale di Cristo. Giovanni Paolo II giustifica e spiega questa presenza di Maria in ogni domenica, nella sua lettera apostolica Dies Domini sulla "santificazione della domenica". Nel n. 86 di questa lettera apostolica leggiamo che: «Ella [Maria], senza nulla, detrarre alla centralità di Cristo e del Suo Spirito, è presente in ogni domenica della Chiesa. E lo stesso mistero di Cristo che lo esige: come potrebbe infatti, lei che è la Mater Domini e la Mater Ecclesiae, non essere presente a titolo speciale, nel giorno che è insieme dies Domini e dies Ecclesiae? Alla Vergine Maria guardano i fedeli che ascoltano la Parola proclamata nell'assemblea domenicale, imparando da lei a custodirla e meditarla nel proprio cuore (cf. Lc 2,19). Con Maria essi imparano a stare ai piedi della croce, per offrire al Padre il sacrificio di Cristo ed unire ad esso l'offerta della propria vita. Con Maria vivono la gioia della risurrezione, facendo proprie le parole del Magnificat che cantano l'inesauribile dono della divina misericordia nell'inesorabile fluire del tempo. Di domenica in domenica, il popolo pellegrinante si pone sulle orme di Maria, e la sua intercessione materna rende particolarmente intensa ed efficace la preghiera che la Chiesa eleva alla Santissima Trinità». Maria è il modello sublime per noi che vogliamo fare un cammino di fede sostenuti dalla celebrazione Eucaristica. Lei è "la donna della preghiera" per eccellenza e ci invita a rendere perenne lode a Dio. «Maria precede tutti noi "sulla via verso la santità" che è il mistero della Chiesa come "la Sposa senza macchia né ruga" (Ef 5,27)». Impariamo da lei ad adorare Cristo, che incontriamo ogni volta che celebriamo l'Eucaristia.
Bibliografia KULANDAISAMY D., Maria e l'Eucaristia: fondamenti biblici in Santa Maria "Regina Martyrum" XV (2013) n. 1., pp. 3-5; CONCILIO VATICANO II, Lumen gentium, Costituzione dogmatica sulla Chiesa, in Enchiridion Vaticanum, EDB, Bologna 1979, pp. 1-313; AMATO A., Eucaristia, in DE FIORES S. - MEO S. (a cura di), Nuovo Dizionario di Mariologia, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1985, pp. 530-531; VALENTINI A., Maria nella comunità delle origini che celebra Eucaristia, in TONIOLO E. (a cura di), Maria e l'Eucaristia, Centro di Cultura Mariana «Madre della Chiesa», Fine d'anno con Maria, 20, Roma 2000; GIOVANNI PAOLO II, Ecclesia de Eucaristia, Lettera Enciclica del 17 aprile 2003, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2003; ID., Dies Domini, Lettera Enciclica del 31 maggio 1998, in Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XXI/1 (1998), pp. 1243-1244; KUGELMAN R., The Hebrew Concept of Corporate Personality and Mary, the Type of the Church, in Pontificia Academia Mariana Internationalis, Maria in Sacra Scriptura, vol. VI, Romae 1967, pp. 179-184. VEDI ANCHE: - AVE VERUM - ECCLESIA DE EUCHARISTIA - MARIA, DONNA EUCARISTICA
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