RINASCITA CAROLINGIA
1. La rinascita carolingia In Occidente l'epoca che successe alle invasioni barbariche e che iniziò verso la fine dell'VIII secolo, con l'avvento al potere di Carlo Magno, fu feconda nel campo della cultura in cui si verificò una vera rinascita, tanto che anche la scienza teologica conobbe una straordinaria fioritura; un apporto considerevole è dato alla rinascita degli ambienti monastici, centri di irradiazione religiosa e culturale: Tours, Fulda, Reichenau.
2. La dottrina mariana nella Rinascita carolingia Nell'ambito della dottrina mariana ha lasciato un'impronta Paolo Diacono prima monaco a Monte Cassino, poi chiamato ad Aquisgrana da Carlo Magno. Celebre è la sua Historia Langobardorum, unica opera storica su questo popolo. Le sue omelie per la festa dell'Assunzione di Maria in cielo hanno una grande importanza perché sono una testimonianza della crescita della fede del popolo di Dio in questo dogma mariano che sarà solennemente definito nel 1950 da Pio XII (Cfr. Homelia XLV. In Assumptione, PL 95, 1492 C: TMPM III, 754 [Testi mariani del primo millennio a cura di G. Gharib et alii, 4 voli., Città Nuova, Roma 1988-1991). Alcuino nato in Inghilterra, vissuto alla corte di Aquisgrana dopo che Carlo Magno gli ebbe affidato la direzione della Scuola Palatina, ha dato un contributo considerevole alla teologia e alla pietà mariana e ha condensato in una sintesi la dottrina mariana decretata dal concilio di Efeso del 431 e ripresa da quello di Calcedonia nel 451. "Maria è non solo Christotokos, ma anche l'unica Theotokos: è la sola Vergine che concependo per opera dello Spirito Santo e per la potenza dell'Altissimo, ha ricevuto una cosi grande gloria da dare alla luce Dio, ossia il figlio di Dio, coeterno e consostanziale al Padre. Ella è vergine prima del parto, nel parto, e dopo il parto". (Cfr. De fide sanctae et individuae Trinitatis, 3 14, PL 101 46; TMPM III, 760-761). In Germania Rabano Mauro (m. 856) ha il merito di aver fatto rifiorire la tradizione latina sul tema "Maria immagine della Chiesa". Rabano riporta l'insegnamento della tradizione dei Padri, che si era solidificato nei secoli precedenti, insegnando la dottrina della fede e esortando alla venerazione. Per Rabano Mauro, Maria "misticamente significa la Santa Chiesa Cattolica la quale è incorrotta nella sua fede"". Contemplando il mistero dell'Assunzione, Rabano Mauro mette in risalto il privilegio della regalità di Maria: nell'omelia per questa festa scrive: "Ecco tu sei esaltata al di sopra dei cori degli angeli accanto al Figlio Re; e, quale Madre felice regnerai in eterno come regina. Colui al quale hai offerto ospitalità nel tuo seno ti ha dato il regno dei cieli"". Un posto di prestigio tra i teologi della rinascita carolingia lo ha occupato il maestro medioevale Pascasio Radberto (m. 865), monaco benedettino del monastero di Corbie. Due sue opere il "Libellus de nativitate sanctae Mariae" e il "De partu Virginis" sono state erroneamente attribuite a San Girolamo. Anche tra le opere di Sant'Ildefonso di Toledo sono state rintracciate tre omelie sull'Assunzione di Maria che appartengono a Pascasio Radberto. La sua devozione alla Madre del Signore risulta non solo nelle omelie, ma nelle lettere come nella lettera Cogitis me in cui scrive: "Amate dunque la madre del Signore perché ha generato per voi uno sposoimmortale, mentre Lei stessa gli è sorella insieme a voi in quanto ha fatto la volontà del Padre per essere madre".
Bibliografia CITTADINI FULVI M. G., La mariologia nel cammino della storia, in AA. VV., Maria, mater nostra. Riflessioni teologiche, esperienze mistiche e culto, Morlacchi Editore, Perugia 2013, pp. 33-34; GAMBERO L., Maria nel pensiero dei teologi latini medievali, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000, pp. 49-52.
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