EGHER ENRICO
Nato nel 1328 a Kalkar, si laureò a Parigi ed insegnò nelle Università di Colonia e di Treviri. Sacerdote nel 1360, entrò nella Certosa di Colonia nel 1365 e vi professò l'anno seguente. Fu Priore di varie Certose, tra le quali quella di Colonia, ove morì nel 1408. Egli (probabilmente verso il 1366), in pieno giorno, ebbe la visione della Vergine accompagnata da altre due vergini, la quale gli disse, fra l'altro, come avrebbe potuto comporre un Salterio più perfetto dicendo un « Pater » e poi dieci « Ave » e così di seguito fino a raggiungere il numero di 15 «Pater» e di 150 «Ave». In una lettera scritta all'E, dal certosino Giovanni Dotz (professo nella certosa di Maienza) si legge: « Un frate anziano mi ha detto che una volta apprese da voi che la B. Vergine vi era apparsa dicendovi: " Conosco il tuo desiderio, e so che tu mi serviresti in modo più piacevole se sapessi quale questo modo. Io ti dico che mi renderai un omaggio accettissimo, se reciterai divotamente ed attentamente ogni giorno, prostrato a terra, cinquanta volte il Saluto Angelico ". L'E. gli rispose: « Riguardo al Saluto Angelico e al numero di volte che si deve recitarlo, sappiate che il giubileo è un numero mistico della grazia e del perdono; conseguentemente, la recita di 50 "Ave'' piace alla Beata Signora e gloriosa Vergine Maria. Salutatemi gli antichi amici con una Ave Maria ». (Ms. degli Archivi della Grande Certosa, Fondi di Treviri, A - 5, 242, a, p. 28). Non negando la visione (e avrebbe dovuto farlo se non l'avesse avuta) l'E la conferma. La tradizione manoscritta ci fa sapere che l'E., da allora in poi, recitò un tale « Salterio » (così appellato per analogia al « Salterio » di Davide composto di 150 Salmi) tutti i giorni, e che, avendo manifestato una tale rivelazione ad un Priore di una Certosa d'Inghilterra, « quel Salterio o forma di onorare Maria si diffuse fino al punto che non vi era nessun cittadino che non avesse un Rosario di 15 decadi e che non gustava cibo fino a che non l'avesse recitato » (Così Don Giovanni Lottley, in Origo et series Priorum Carth. in Colonia, Archiv. Gen. Charth., Fondi di Colonia, ms A. - 5, 65, b2, p. 17). Scrisse il Psalterium B. M. V. di 150 parole in versi che incominciano con «Ave, Virgo Virginum », edito da Balinghem nel 1624, « Parnasus Marianus », p. 305, da Dreves (An. hymn. Medii Aevi, Leipzig, XXXVI, 5) e da altri.
Bibliografia GOURDEL Y., Le culte de la Très Sainte Vierge dans l'Ordre des Chartreux, presso Du Manoir, II, pp. 652-657.
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