EPITAFFIO DI ABERCIO
Risale al sec. II e fu dettato in greco da Abercio vescovo di Geropoli (o Gerapoli) nella Frigia per la sua tomba. Secondo il De Rossi, sarebbe il più importante, ossia, la « regina » della epigrafia cristiana. I frammenti del cippo marmoreo su cui è inciso l'epitaffio furono scoperti nel 1883 da Ramsey presso Geropoli; furono donati nel 1888 a Leone XIII, ed oggi si trovano nel Museo di Archeologia Sacra del Laterano. L'epitaffio consta di 22 versi esametri:
1 Cittadino d’eletta città questo monumento mi eressi 2 da vivo, per avere a suo tempo un posto qui al mio corpo. 3 Abercio è il mio nome; sono discepolo d’un casto pastore, 4 che pasce greggi di pecore sui monti e nei piani, 5 che ha occhi grandi, il cui sguardo giunge dovunque. 6 Lui m’insegnò le parole veraci della vita; 7 Lui mi mandò a Roma a contemplare la reggia, 8 a vedere la regina dal manto e dai sandali d'oro. 9 Qui ho visto un popolo che porta un luminoso sigillo. 10 Poi ho visto anche la terra di Siria e tutte le città; e Nisibi 11 al di là dell'Eufrate. E dovunque trovai dei compagni. 12 Avevo con me Paolo. La fede ovunque mi guidava, 13 e ovunque essa mi forniva in cibo un pesce di sorgente, 14 grandissimo, puro, che casta vergine ha pescato, 15 e lo distribuiva agli amici da cibarsene in perpetuo; 16 Essa possiede un vino delizioso e lo dà misto con il pane. 17 Queste cose di presenza dettai da scrivere, io Abercio, 18 quando avevo precisamente settantadue anni d’età. 19 Vedendole e comprendendole, preghi per Abercio ogni compagno 20 Nessuno ponga altra tomba sulla mia; 21 se no, pagherà duemila pezze d'oro all'erario dei Romani, 22 e mille pezze d'oro all'ottima mia patria Ieropoli.
Secondo tanti commentatori quella « vergine pura » che pesca il « pesce » (il noto simbolo dell'Eucaristia), è la Chiesa; secondo altri, anche Maria SS. Non si può negare, infatti, che quella « fonte » dalla quale il « pesce... grandissimo e puro » (Cristo) proviene ed è pescato, non può non essere che Maria, Madre del Verbo Incarnato. In effetti la Vergine è identificabile in sovrapposizione sia con Maria che con la Chiesa, nella loro funzione di Vergine-Madre. Nell'epitaffio di Abercio, perciò, si ha una delle più antiche testimonianze a Maria e la prima che accenna alla relazione fondamentale della Vergine con la Eucaristia.
Bibliografia CALABUIG I., Il culto di Maria in Oriente e in Occidente, Dispensa, Marianum 1999-2000, p. 273; DE ROSSI, Inscriptiones Christianae, II, Romae 1888, p. XII ss.; REINACH S., in Revue critique, a. 1896, p. 447; LECLERCQ, in DACL 1, 1 (1924) coll. 66-87; FERRUA, Nuove osservazioni sull'epitaffio di Abercio, in Riv. Arch. Crist., 20 (1943) pp. 179-205; GRILL S., Aberkiosinschrift, in Lex-Marien, I, coll. 21-23; AA. VV., Testi mariani del primo millennio. 1. Padri e altri autori greci, Città Nuova Editrice, Roma 1988, p. 153.
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