I fuochi dell'Appennino
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VIII
Ave Maria, se a te son cari i folti
vigneti, e gli orti, e la divota china
là dove al mesto dell'Adriano mare
sorride il colle de la tua Loreto,
o mistico geranio delle notti,
questa notte ti offriamo e questi fuochi,
Regina dei dolenti, Ave Maria!
Sei tu, celeste viaggiatrice, un clivo
dell'Appennino sceglievi, ove posasse
la povertà de la materna casa,
siccome l'orto de la tua famiglia
questa patria proteggi, Ave Maria!
Il pescatore, in disperata angoscia
tra la furia d'ingorde onde ti chiami
Stella del mare. L'esule che passa,
e ad ognivecchiarella de la via
pensa a la madre e lagrima, ti chiami.
Rifugio de la prole esule d'Eva,
noi Tecon l'inno di viril preghiera
Arca di federanza invocheremo.