LAURIGNANO (ITALIA)
Una tradizione orale fa risalire l'origine del culto di Maria SS. della Catena ad un miracolo, avvenuto nel 1301 in un boschetto della periferia di Laurignano. Il cieco Simone Adami, assopito presso una sorgente, sente in sogno queste parole della Madonna: "Lavati alla fonte e vedrai". Si desta, si lava e vede. In seguito, nel vicino boschetto, trova, tra le pareti di una chiesetta semidiroccata, un'immagine della Madonna rassomigliante a quella vista nel sogno. La storia documentata del Santuario comincia nel 1831 con l'arrivo a Laurignano di Fra' Benedetto Falcone, nativo di Grimaldi, in provincia di Cosenza. Egli si ritira a vita solitaria nel romitorio di S. Maria. In seguito a diverse apparizioni della Vergine, riprende, dopo anni di silenzio e abbandono, il culto della Madonna della Catena. Fonda anche una pia unione di eremiti con l'intento di propagare la devozione mariana. Edifica, in seguito, nel luogo attuale, una chiesa più grande e un romitorio per i suoi religiosi e vi trasporta solennemente il quadro della Madonna. Dopo la morte di Fra' Benedetto, avvenuta nel 1866, la società degli eremiti, perduta la guida, progressivamente decade e nel Santuario entra la desolazione e l'abbandono. L'Arcivescovo di Cosenza Mons. Camillo Sorgente, affidò nel 1906 il Santuario ai Missionari Passionisti. Con la loro venuta il Santuario ha registrato uno sviluppo senza soste. La piccola chiesa di Fra' Benedetto è diventata una grande Basilica, splendida di marmi e decorazioni artistiche, che spesso vede folle di devoti accorrere da tutta la Calabria.
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