DOVERA (ITALIA)
All’ingresso del paese di Dovera, in provincia di Cremona, si trovava una fontana, detta la «Fontana della Madonna», perché su di un piccolo pilastro (Pilastrello), vi era dipinta l’immagine della Vergine con in grembo il Bambino Gesù. L’acqua della fontana scava attorno un piccolo ruscello che, dileguandosi verso sinistra, forma un piccolo guado. A questa fonte è solita recarsi per attingere acqua e per badare alle poche oche di casa che guazzano nel guado, una povera ragazza audiolesa, con la mano destra paralizzata, di nome Caterina. Nel sereno pomeriggio primaverile del 14 maggio del 1386, Caterina viene alla fonte per i suoi impegni di ogni giorno, e si ferma a pregare davanti al dipinto della Madonna. Un improvviso bagliore la colpisce e, all’altra parte del ruscello, vede una bella Signora, raggiante di luce che le chiede la mano per attraversare l’acqua. Caterina porge il braccio monco alla Signora che vi si appoggia, le ridona miracolosamente la mano e subito scompare. La fanciulla corre ad annunciare con gioia la sua guarigione alla madre. In un istante ha riavuto la mano destra e l’uso della parola e dell’udito. La notizia si divulga in un baleno e la sera stessa una grande folla giunge da ogni parte per vedere il miracolo della Madonna. Si provvede subito ad erigere una cappella a protezione del "Pilastrello" con l’immagine della Vergine, cappella che, nel tempo, si trasformerà in una Chiesa, che ancora esiste. Una seconda Chiesa, più piccola di dimensioni, viene costruita poco distante, e ricostruita, perché pericolante, nel 1642.
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