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ORIONE LUIGI




Santo fondatore della Piccola opera della Divina Provvidenza, canonizzato da Giovanni Paolo II nel 2004.

1. Cenni biografici e opere
Ecco le date più salienti della vita di don Orione:
-
1872: Luigi nasce il 23 giugno a Pontecurone da un selciatore di strade e da una contadina anafalbeta;
- 1885: il 14 settembre  entra tra i Francescani di Voghera, ma nel giugno dell'anno seguente ne viene dimesso a causa di una grave malattia per la quale rischia la morte;
- 1886: il 4 ottobre diventa allievo nell'oratorio Valdocco di Torino, ancora vivente Don Bosco, dove rimane tre anni;
- 1889-1893: il 16 ottobre del 1889  entra nel seminario di Tortona, dove gli viene anche affidato il compito di custode in Duomo; il 2 marzo 1892 inizia l'apostolato per la gioventù; il 3 luglio 1892 inaugura l'Oratorio san Luigi. A soli 21 anni, il 15 ottobre 1893 apre nel rione san Bernardino di Tortona un collegio per fanciulli desiderosi di studiare ma poveri di famiglia:
- 1895-1903: viene ordinato sacerdote il 13 aprile 1895. A partire dal 1899 comincia a raccogliere intorno a sé un primo gruppo di sacerdoti e chierici che andranno a costituire la Piccola Opera della Divina Provvidenza, approvata dal vescovo diocesano nel 1903;
- 1908: si reca a Messina e Reggio Calabria devastate dal terremoto per partecipare agli aiuti, lì si dedica per tre anni soprattutto alla cura degli orfani, in particolare a Reggio Calabria contribuisce a far nascere il Santuario di Sant'Antonio;
- 1909: porta al morente Alessandro Fortis, già Primo Ministro e noto massone, la richiesta assistenza spirituale, ma, per non essere fermato dai compagni di partito del Fortis, deve farlo travestito da infermiere, come lui stesso racconta; 
- 1915: aiuta, mettendo in campo un grandissimo impegno, i superstiti della Marsica colpiti dal Terremoto di Avezzano, salvando decine e decine di orfani e giovani fanciulle. Nello stesso anno fonda la Congregazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità;
-
1913-1937: al termine della prima guerra mondiale comincia la fase di espansione dell'opera orionina: fondazione di collegi, di colonie agricole e di opere caritative e assistenziali sia in Italia (Milano, Genova, Roma, Palermo sia nel mondo:  invia missionari in Brasile (1913), Argentina e Uruguay (1921), in Palestina (1921), in Polonia (1923), a Rodi (1925), negli Stati Uniti d'America (1934), in Inghilterra (1935), in Albania (1936). Egli stesso, nel 1921-22 e nel 1934-37, si reca in visita missionaria nell'America Latina, in Argentina, Brasile, Cile, Uruguay;
- 1931-1939: fonda il santuario di Nostra Signora della Guardia a Tortona (Alessandria) (1931) e quello della Madonna di Caravaggio a Fumo di Corvino San Quirico (Pavia) (1939);
- 1940: muore il 12 marzo a Sanremo. Le sue spoglie sono esposte nel santuario della Madonna della Guardia di Tortona;
-  1980: il 26 ottobre viene beatificato da Giovanni Paolo II;
- 2004: il 16 maggio è lo steso Pontefice ad ascriverlo nnel'albo dei santi con la canonizzazione.

1. La Madonna e Don Orione
Don Orione prese molto sul serio le parole di Gesù in croce quando affidò Maria a Giovanni: Ecco tua Madre. Ed Egli da quel momento “la prese nella sua casa”. Anche per Don Orione Maria era …di casa. Fin da giovane e per tutta la vita la considerò sempre l’ispiratrice dei suoi progetti apostolici, la Madre saggia cui affidare le chiavi delle sue istituzioni. E la mamma buona in cui rifugiarsi nei momenti di solitudine e sconforto. Si faceva spesso pellegrino, con la corona in mano, ai santuari mariani da lui edificati o restaurati. Ma allo scopo di evitare un superficiale devozionalismo, invitava i suoi a dare basi teologicamente salde alla devozione a Maria, venerandola principalmente come la Mater Dei. Il titolo basilare sul quale tutti gli altri si fondano. Al termine della sua vita potrà paragonarsi a una piccola cappella con tanti ex voto. Tutto in Lui è stato: Grazia di Maria. Ecco alcuni episodi della vita di Don Orione che descrivono il suo legame con la Vergine.

3. La Madonna e la vocazione di Don Orione
Fin da quando era piccolo, don Orione ha sempre trovato conforto nella Vergine Maria. Quando era ancora un ragazzino, il grande “stratega della carità” ha sofferto moltissimo: ha dovuto abbandonare la scuola perché i genitori non potevano mantenerlo agli studi e ha aiutato il padre nei lavori manuali, toccando con mano l’essenza della povertà. Nella biografia di don Orione, scritta da Monsignor Andrea Gemma, viene spiegato molto bene perché il giovane Luigi decide di diventar prete. Nonostante fosse ancora un ragazzino, la propensione al sacerdozio in Luigi era molto forte. L’episodio più importante da prendere in esame è la visita alla zia Giuseppina a Casalnoceto (AL). Qui, gli viene raccontata la storia della Madonna della Fogliata e della sua cappella, ormai completamente distrutta. Straziato, il giovane Luigi comincia a pregare la Vergine: «Madonna santa, fatemi diventar prete ed io farò ricostruire la vostra casa…». L’accordo è fatto: don Orione diventa prete e il 21 aprile 1907 viene inaugurato il santuario della Madonna della Fogliata… un luogo di culto che esiste tutt’oggi.

4. I sogni di Don Orione
La Madonna è sempre stata parte essenziale nella vita di don Orione, a tal punto da essere stata la protagonista di alcuni suoi sogni. Il sogno del giovane Luigi, ancora ventenne e ancora seminarista, è uno tra i più noti. In quel tempo, il giovane Luigi era stato costretto a chiudere il suo oratorio a Tortona. Per alleviare il dolore, Luigi scrive una lettera alla Madonna: «O Madre mia, che non hai mai abbandonato nessuno, deh! Non abbandonare questo tuo povero ed ultimo figliuolo! Non ne posso proprio più… Salvami, o Mamma cara, salvami coi miei giovani e col mio oratorio. Siamo calunniati e siamo abbandonati da tutti…Da me non posso proprio più andar avanti… Se tu non vieni, io mi affogo co’ i miei giovani. Vieni, o cara Madre, vieni e non tardare! […] Finora sono gli uomini che fecero andar avanti l’oratorio, ora i tuoi poveri fanciulli sono abbandonati da tutti. […] (Eccoti) Prendi la chiave dell’oratorio, io ti porgo la chiave! Vieni a consolare i tuoi orfani… (e non ci abbandonare)». Quella stessa notte, la Madonna appare in sogno a don Orione. Il sogno ha inizio con il “manto celeste” che comincia a stendersi prima su tutto l’oratorio e su tutti i fanciulli, poi su tutto il resto della città, fin quando la situazione non diventa del tutto trascendentale. Pian piano cominciano ad apparire sotto il manto della Madonna tanti ragazzi di diversi colori. Con questo suo gesto, la Vergine Maria fa intendere a don Orione di non essere stato abbandonato e che il suo oratorio, con tutti i suoi ragazzi, erano sotto la sua protezione. I tanti bambini di diversi colori, invece, simboleggiano i “discepoli” di don Orione: tutti quelli che hanno e che continuano, giorno dopo giorno, a praticare gli insegnamenti del grande “stratega della carità”. Don Orione, come sappiamo, non è conosciuto solo in Italia, ma in tutto il mondo: si pensi all’Argentina visto che proprio 80 anni fa, il 28 aprile 1935, venne fondato il “Piccolo Cottolengo Argentino” a Claypole (Buenos Aires) e che lo scorso 23 aprile, in quello stesso luogo, don Orione è stato ricordato dagli oltre 100 Vescovi delle diocesi argentine e dai tanti fedeli per essere riuscito a portare un minimo di speranza e di sollievo in quella che agli inizi del ‘900 era una terra poverissima e piena di problematiche.

 5. Le "Quattrocento lire" di Don Orione
Come tutte le madri, la Vergine Maria non ha mai abbandonato nessuno. Una madre ha lo strabiliante potere di capire nell’immediato se il figlio ha qualcosa che non va: anche nei momenti di rabbia, sappiamo sempre di poter contare su nostra madre e siamo coscienti del fatto che sarà lì, pronta ad ascoltarci, a proteggerci e ad aiutarci. La stessa cosa vale per la Madonna. Don Orione, nel corso del suo operato, ne ha visto di tutti i colori ed è riuscito brillantemente nei suoi intenti solo grazie alla preghiera, quella autentica che viene dal profondo del proprio cuore. Pensiamo all’incontro con Angiolina Poggi. Il 15 settembre 1893, don Orione ebbe la benedizione del suo vescovo per poter aprire un nuovo oratorio a San Bernardino di Tortona. Il sacerdote, però, non aveva ancora i soldi per cimentarsi in questo nuovo progetto. Don Orione trova un locale, ma il proprietario voleva quattrocento lire per l’affitto. Che fare? La prima cosa che don Orione fa è quella di pregare la Vergine Maria. Mentre stava tornando alla cattedrale, don Orione incontra Angiolina Poggi, una vecchina molto affezionata al sacerdote. Don Orione spiega alla donna quale fosse il suo progetto e quest’ultima chiede al sacerdote se fosse disposto a prendere suo nipote in Collegio. La manna dal cielo si concretizza quando la donna decide di pagare la retta nell’immediato: “Don Orione aveva trovato le quattrocento lire”.

Bibliografia
VOLPE F. J.,Mese mariano: qual era il rapporto di Don Orione con la Vergine Maria?, dal sito www.donorioneitalia.it; CAMPAGNA A., San Luigi Orione. Dare la vita cantando l'amore, Marna, Gorle 2013; AA. VV., San Luigi Orione. L'apostolo della carità, Elledici, Leumann 2004; AA. VV.,  San Luigi Orione: da Tortona al mondo. Atti del Convegno di studi (Tortona, 14-16 marzo 2003), Vita e Pensiero Edizioni, Milano 2004;  PRONZATO A., Il folle di Dio. San Luigi Orione, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004; GEMMA A., I fioretti di don Orione, EDB, Bologna 1994; RIGO G., Madonna della Guardia, Tortona, San Paolo, Cinisello Balsamo 1998.






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