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MADONNA DEL MIRACOLO



É venerata nella Basilica - Santuario di Sant'Andrea delle Fratte a Roma e si riferisce all'apparizione della Vergine all'ebreo Alfonso Ratisbonne, avvenuta il 10 gennaio 1842.

1. Un incontro provvidenziale e la visita a Sant'Andrea delle Fratte
La mattina del 10 gennaio 1842, uscendo da un caffè di Roma, Alfonso Ratisbonne si portó in Piazza di Spagna. In quel mentre la Provvidenza volle ch'egli incontrasse il Barone Teodoro de Bussières, di cui era amico, il quale lo invita a salire in carrozza per una breve gita. Il tempo ottimo con cielo azzurro e sole primaverile invitava a una passeggiata, e accettò di buon grado. Giunti presso la vicina chiesa di S. Andrea delle Fratte, ad angolo, tra la via omonima e Via Capo le Case, il de Bussières ordinò al vetturino di fermare e pregò l'amico di attenderlo finché egli avesse dato le ultime disposizioni per un rito funebre da celebrarsi in suffragio di un certo gentiluomo. Bisognava comunicare che preparassero un coretto destinato per la famiglia dell'estinto.
- "Per chi sono questi preparativi?", domandò Alfonso.
- "Per un mio amico: il Conte de La Ferronays" - rispose Teodoro. - "La sua improvvisa morte è la causa di questa tristezza che voi avete dovuto notare in me da due giorni. Attendetemi qualche minuto, poi seguiteremo la nostra passeggiata... Sara affare di due minuti".
Alfonso, invece di attendere sulla carrozza il ritorno dell'amico, preferì scendere e visitare il tempio di Sant'Andrea delle Fratte, desideroso di trovarvi delle opere d'arte; nulla però lo attrasse, nonostante fossero ivi raccolte opere del Bernini, del Borromini, del Vanvitelli, del Barigioni, del Maini e di altri insigni artisti. Erano trascorse da poco le ore dodici. La chiesa, deserta, gli diede l'impressione di un luogo di abbandono. Con l'aria di chi cerca qualcosa d'interessante, ma n'è deluso, Alfonso si spinse lentamente fin presso i preparativi del funerale.

2. Apparizione della Madonna, conversione di Alfonso
a)
Ed ecco cosa avviene all'improvviso, come lo stesso Ratisbonne raccontò nel processo canonico che ne seguì: "Mentre camminavo per la chiesa ed ero giunto incontro ai preparativi del funerale, d'improvviso mi sentii preso da un certo turbamento e vidi come un velo innanzi a me; mi sembrava la chiesa tutta oscura, eccettuata una cappella, quasi che tutta la luce della medesima chiesa si fosse concentrata in quella. Levai gli occhi verso la cappella raggiante di tanta luce, e vidi sull'altare della medesima, in piedi, viva, grande, maestosa, bellissima, misericordiosa la SS. Vergine Maria simile, nell'atto e nella struttura, all'immagine che si vede nella Medaglia Miracolosa dell'Immacolata. Mi fece cenno con la mano di inginocchiarmi. Una forza alla quale non potevo resistere ml spinse verso di Lei, che parve dicesse: "Basta così!" Non lo disse; ma lo capii. A tal vista caddi in ginocchio nel luogo ove ml trovavo; procurai, quindi, vane volte di levar gli occhi verso la Santissima Vergine, ma la riverenza e lo splendore me li faceva abbassare, ciò che, però, non impediva l'evidenza di quella apparizione. Fissai le di Lei mani, e vidi in esse l'espressione del perdono e della misericordia. Alla presenza della SS. Vergine, quantunque Ella non mi dicesse parola, compresi l'orrore dello stato in cui ml trovavo, la deformità del peccato, la bellezza della Religione Cattolica, in una parola capii tutto".
b) Alfonso, in seguito a questa apparizione, si convertì al cattolicesimo e, dopo, un periodo di formazione,  si trasferì in Terra Santa dove fondò il ramo maschile della "Congregazione di Nostra Signora di Sion" insieme al Fratello che da tempo aveva già fondato quello femminile. Si dedicò all’assistenza agli orfani fondando diverse case di accoglienza. Muore il 6 maggio del 1884, pronunciando i nomi di Gesù e Maria, circondato dagli orfani a cui aveva dedicato la sua vita. Aveva 70 anni e ne erano trascorsi 42 dall’apparizione che aveva cambiato la sua vita. Le sue spoglie furono deposte in un’umile tomba nel giardino della Casa di Ain-Karim in San Giovanni in Montana, all’ombra di una statua della Vergine Immacolata.

3. Riconoscimento dell'apparizione, immagine della Vergine e sviluppi del Santuario
a)
Sempre nello stesso anno dell'apparizione, il 3 giugno 1842, compiutasi l'inchiesta formale processuale sui fatti del 20 gennaio, il Cardinale Costantino Patrizi, Vicario Generale del Pontefice Gregorio XVI per la diocesi di Roma, dichiarò che risultava pienamente la verità dell'insigne miracolo operato da Dio per intercessione della Beata Maria Vergine e concesse che la narrazione del suddetto insigne miracolo si potesse pubblicare e divulgare. Lo stesso Cardinal Patrizi con nuovo suo decreto eresse canonicamente nel Santuario la "Pia Unione della Madonna del Miracolo" a perenne memoria del prodigio e a incremento della devozione mariana. Nel maggio dello stesso anno 1842, fu posta alla venerazione dei fedeli l'l'immagine della Madonna del Miracolo, nell'atto dell'apparizione. La tela fu eseguita, come vuole una costante tradizione, dietro le indicazioni fornite dallo stesso veggente all'artista, il Cav. Natale Carta.
b) Sono tali e tante le meraviglie che Maria cominciò ad operare nel suo Santuario, che, nell'anno cinquantenario della prodigiosa apparizione, il 17 gennaio 1892, su richiesta del P. Gaspare Dellepiane, Superiore Generale del Minimi, il Capitolo Vaticano, con mandato del Pontefice Leone XIII, coronò l'immagine veneratissima di un aureo diadema. Pio XII poi, su istanza del P. Giacomo Tagliaferro, Superiore Generale del Minimi, riconoscendo il luogo come insigne centro di devozione mariana, in data 25 aprile 1942, insignì il Santuario con il titolo di Basilica. L'anno dopo, lo stesso pontefice concesse l'indulgenza plenaria da lucrarsi nella Basilica nella festa della Madonna del Miracolo dal mezzogiorno della Vigilia a tutto il 20 gennaio alle solite condizioni. Con Breve del 12 marzo 1960, il Pontefice Giovanni XXIII elevava la Basilica di S. Andrea delle Fratte a Titolo cardinalizio.
c) Con l'accresciuta importanza del Santuario-Basilica anche il volto del tempio ha acquistato moltissimo per i radicali lavori di consolidamento e di restauro generale compiutivi, a cominciare dal totale rifacimento della Cappella della Madonna del Miracolo: cappella in rnarmi e metalli preziosi. L'attuale sostituisce dal 1950 quello del 1849, dovuto all'architetto Sarti, accademico di S. Luca, il quale, benché la avesse arricchita di stucchi lucidi di non modesto valore artistico, aveva, però, il difetto di seguire il gusto del tempo per il finto marmo, e la sua opera non corrispondeva pienamente alo straordinario avvenimento. Lo zelo devoto del P. Paolo Rapa, allora Parroco di S. Andrea, e l'esecuzione dei lavori da parte della Società Henraux su progetto dell'architetto Marcello Piacentini, realizzarono, con geniale maestria, un'armonica fusione di linee classiche e moderne che danno il senso della eleganza e della grazia. Ad arricchire l'opera già monumentale lo scultore Alfredo Biagini eseguì, con la sua ben nota arte, il tabernacolo in argento, oro e pietre preziose. Altre opere completano la pregevolissima cappella, come gli stucchi finemente e sobriamente dorati della volta e dell'arco maggiore e il cancelletto in bronzo; il tutto, quale degno monumento innalzato alla Madonna del Miracolo dalla generosa carità dei devoti e dalla prestazione di artisti insigni.

3. Santi, Servi di Dio e Papi ai piedi della Madonna del Miracolo
Non solo semplici fedeli, ma anche anime di apostoli, Santi e Servi di Dio hanno venerato l'Immacolata nel Santuario di S. Andrea delle Fratte.
- S. Giovanni Bosco, compreso il valore della manifestazione di Maria, la narrò ai ragazzi dell'Oratorio Salesiano lo stesso anno 1842 lasciandone memoria nel primo suo compendio di Storia Ecclesiastica. Nei suoi frequenti soggiorni romani, soprattutto quando fu ospite del Sig. Sigismondi, domiciliato in Via Sistina, egli andò, attratto dalla devozione e dalla fiducia nella Madonna del Miracolo, a prostrarsi al suo altare. Una visita del santo registrata nel 1880 dal suo segretario don Gioacchino Berto cos ci è tramandata: "27 maggio 1880, Sabato Santo: visita alla Chiesa di S. Andrea delle Fratte ". Tali Visite gli fruttarono la benevolenza della Regina del Cielo. Aveva egli già presentato le Costituzioni della nuova società salesiana alla competente Congregazione romana, ma le opposizioni erano tante che si temeva non fossero approvate. Con fede ammirevole inviò Don Berto a S. Andrea delle Fratte per accendere dei ceri dinanzi all'altare della Madonna e vi fece celebrare una S. Messa; finalmente, la tanto desiderata approvazione venne.
- Come S. Giovanni Bosco, in analoghe circostanze, Santa Maria Crocifissa di Rosa, fondatrice delle Ancelle della Carità, si rivolse fidente ella intercessione della Madonna del Miracolo. Contrariamente a ogni previsione, nonostante lo scatenarsi di una tempesta di opposizioni, le pratiche svolte per l'approvazione della Congregazione ebbero rapido e felicissimo esito. Il 19 settembre 1850, era in S. Andrea delle Fratte per venerarvi l'Immacolata e più volte tornò per assistere alla S. Messa e farvi la S. Comunione affidando a Lei ogni cosa.
-  Anche S. Teresa del Bambin Gesù, umile pellegrina in compagnia del babbo, andò più volte in S. Andrea delle Fratte e si comunicò all'altare dell'apparizione durante il suo breve soggiorno romano. In quella circostanza, ella affidò a Maria la sua vocazione per il Carmelo.
- Non vanno dimenticate nemmeno le visite di San Vincenzo Paliotti, del Beato Don Luigi Guanella, del Venerabile P. Bernardo M. Clausi, di Maria Teresa Lodocowska e di Don Orione.
-
E veniamo al fondatore della Milizia dell'Immacolata, la cui prima ispirazione gli venne dalla narrazione del prodigioso avvenimento del 20 gennaio 1842: San Massimiliano Kolbe, allora chierico dei Minori Conventuali nel Collegio Internazionale di S. Teodoro in Roma. Dopo la prima Messa celebrata il 29 aprile 1919 all'altare del Miracolo, il P. Kolbe iniziò quella fioritura di opere che attraverso la stampa e le città di Maria, dovevano condurlo a un'altezza di santità che sarebbe stata coronata da eroismo, offrendosi in olocausto di carità per il prossimo, il 14 agosto 1941, nel campo di sterminio di Auschwitz.
- San Giovanni Paolo II, visitò il santuario e pregò ai piedi della Madonna del Miracolo il 28 febbraio 1982; Papa Benedetto XVI ha definito il Santuario "La Lourdes Romana"; l'8 dicembre 2013 è stata la volta di Papa Francesco.

Bibliografia
BELLANTONIO P. A., La meraviglia romana dell’Immacolata, Roma 1973; CARMELLE M., Alfonso Ratisbonne da Roma a Gerusalemme, Roma 1981; ABEL, La Madonna del Miracolo, Postulazione Generale dei Minimi, Roma 1971; D'AVERSA F., Narrazione storica della prodigiosa apparizione di Maria Immacolata, Tipografia Poliglotta Vaticana, Roma 1892; ROBERTI G., Ragionamenti sacri sull'apparizione di Maria Santissima Irnmacolata, Tipografia Poliglotta Vaticana, Roma 1899; MONTINI R. U., Iconografia mariana di Roma, Roma 1953; GALUZZI A., L'Incoronazione della Madonna del miracolo, Roma 1967; MIANULLI A., La Madonna del Miracolo e la Medaglia dell'Immacolata. Testimonianze di grazie ricevute, Velar, Bergamo 2014.

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