PORTALE DI MARIOLOGIA - Enciclopedia
PORTALE DI MARIOLOGIA
  Login o Registrazione
PER CONOSCERE MEGLIO LA MADRE DI DIO
 Menu 
· Home
· Account o Registrazione
· Argomenti generali
· Articoli: archivio
· Articoli: invia nuovo
· Articoli: piu' letti
· Articoli: ultimi inseriti
· Banners del sito
· Biblioteca mariana
· Calendario mariano
· Documenti Magistero
· Enciclopedie
· Forums
· Fotoalbum
· Help del sito
· Invia Cartolina virtuale
· La Chat di Mariologia
· Le vostre domande
· Mappa del sito
· Motore di ricerca
· Sondaggio
· Statistiche
· Suggerimenti
· Sussidi Pastorali
· Testimonianze
· Web Links
· Webcams
 Enciclopedie 










 Inserti Speciali 



























 Nuovi in Biblioteca 
  La Vergine del silenzio
  Catechesi bibliche sui misteri del Rosario
  La Madonna che scioglie i nodi
  Uno sguardo a Maria. I molteplici aspetti del mistero mariano
  L'Annunciazione a Maria nell'arte d'Oriente e d'Occidente
  Il messaggio teologico di Guadalupe
  L'angelo mi disse. Autobiografia di Maria
  Il paradosso mariano. Cornelio Fabro rilegge S. Kierkegaard
  Maria e la modernità
  Benedetto XVI. Una donna icona della fede
  Giovanni XXIII. Madre e maestra di vita cristiana
  Icone. Il grande viaggio
  Ben più che Madonna. Rivoluzione incompiuta
  Cuore di Mamma.
  Maria Madre del Signore. Canti per le solennità mariane
 Pensieri 
Nuova pagina 1


 

 Ultimi 15 articoli 
Ultimi 15 Articoli

La Vergine Maria nel Concilio Vaticano II


La Theotokos Achiropita di Rossano


Maria, Icona della Chiesa pellegrina


La marianità del Carmelo


La contemplazione nel cuore di Maria per la missione


Maria al servizio della creazione e della vita


I giovani e Maria nella cultura contemporanea


Maria e l'Eucaristia


Con Maria aspettiamo la Pentecoste


La pietà popolare, i giovani e Maria


Il Mese di Maggio in Vaticano e nel mondo


Preghiera e contemplazione con Maria


Maria e i tempi dell'attesa nell'iconografia


Maria nella musica del Novecento Europeo 1


Maria nella musica del Novecento Europeo 2


 Immagini  
 Sondaggio 
COSA TI INTERESSA DI PIU' IN MARIOLOGIA?

S. Scrittura
Magistero della Chiesa
Apparizioni
Mariologia ecumenica
Liturgia
Dogmi mariani
Spiritualità mariana
Pietà popolare
Mariologia sociale
Padri della Chiesa
Cultura e Arte



Risultati
Sondaggi

Voti 772
 Contatore visite 
DAL 1999

web counter 
 F.A.Q. 

 Utenti 
Benvenuto, Anonimo
Nickname
Password
(Registrazione)
Iscrizione:
ultimo: pertinac
Nuovo di oggi: 0
Nuovo di ieri: 0
Totale iscritti: 357

Persone Online:
Visitatori: 282
Iscritti: 0
Totale: 282
 Orario 

 Imposta come Home
 Contatta il Webmaster
 Mappa del Sito
 Invia Cartolina 

Vuoi inviare una nostra cartolina ad un amico?
 La Chat 
Nome Stanzaonline
Privata IL MARIOLOGO0
Privata LA THEOTOKOS0

[ SPChat ]

MATER UNITATIS


1. La  «Mater unitatis» in Sant'Agostino
Esso è tin titolo storico: lo si incontra nel Sermo 192,2 di sant'Agostino (†430), pronunciato probabilmente a Ippona, nel Natale di un anno imprecisato, posteriore in ogni caso all'anno 412. Rivolgendosi alle vergini consacrate, sant'Agostino le incoraggia con affettuosa apostrofe:  «Pertanto poiché Cristo è verità, pace e giustizia, concepitelo con fede e partoritelo con le opere, affinché ciò che ha fatto il grembo di Maria nei riguardi del Corpo di Cristo, lo faccia anche il vostro cuore nei riguardi della legge di Cristo. E poi in che modo non avreste niente a che fare con il parto di Maria se siete membra di Cristo? Maria ha partorito il vostro capo, la Chiesa ha partorito voi. Anche la Chiesa e madre e vergine: madre per le viscere di carità, vergine per l'integrità della fede e della pietà. Partorisce popoli, ma sono membra di uno solo, di cui essa è corpo e sposa. Anche in questo è paragonabile alla Vergine perché, pur partorendo molti, è madre di unità».  Sant'Agostino parla spesso di Maria quale vergine e madre: vergine, perché per opera dello Spirito, senza concorso di uomo (cfr. Lc 1,34-37; Mt 1,20) ha concepito nel grembo intatto; madre, perché ha dato alla luce (cfr. Lc 2,7; Mt 1,15), carne della sua carne, un figlio, Cristo, vero Dio e vero uomo. E spesso pure, soprattutto nei sermoni, il discorso di Agostino diviene parola sulla Chiesa, anch'essa vergine e madre: vergine, per l'integrità della fede, madre perché nel fonte battesimale genera, nell'acqua e nello Spirito (cfr. Mr 3,11; Mc 1,8; Lc 3,16; Gv 1,33), innumeri figli di Dio. Anche nel Sermo in questione, il 192,2, accade che l'omileta passi dal discorso sulla maternità divina di Maria a quello sulla maternità pasquale della Chiesa. Proprio in chiusura del Sermo 192,2, sant'Agostino conclude il paragone Maria-Chiesa con una frase in cui figura il titolo «mater unitatis». Gli studiosi non sono tuttavia concordi sull'attribuzione di tale tirolo: a Maria o alla Chiesa? Così, ad esempio, P Bellini, traduttore dei Discorsi 184-211 per l'edizione della Nuova Biblioteca Agostiniana, attribuisce il titolo alla Chiesa: «Partorisce [la Chiesa] popoli, ma sono membra di uno solo [Cristo], di cui essa e corpo e sposa. Anche in questo e paragonabile alla Vergine perche, pur partorendone molti, è madre di unita». Invece P. de Luis, traduttore dei Discorsi 184-272B per l'edizione delle, Obras completas di sant'Agostino presso la BAG, lo attribuisce a Maria: «Engendra a los pueblos, pero todos son miembros de uno solo [Cristo], de la que ella es cuerpo y esposa, siendó también en esrosemejarité a aquella Virgen que rambién es madre de la unidad entre muchos». A mio parere la versione «partorendone molti» costituisce, una grave violenza al testo. Infatti l'espressione in multis non può essere complemento oggetto di pario. Cristo come è verus e veritas, così è unus e unitas. Sant'Agostino ha affermato che la Chiesa «genera popoli» (populos plurale), i quali tuttavia sono membri di «uno solo» (unius, singolare). Poi precisa che la Chiesa, nel suo parto plurimo (in hoc), è simile a Maria, la quale è «anche Madre dell'unità [= Cristo] tra molti [= popoli]», oppure, secondo un'altra possibile traduzione, che si richiama all'entroterra teologico del Vescovo di Ippona: «tra molti» (in multis)  è stata scelta per essere la «Madre dell'unità», cioè di Cristo che raduna in sé i popoli dispersi (cfr. Gv 11,49-51).

2. La «Mater unitatis» in un'omelia di Paolo VI
La mattina del 2 febbraio 1965, festa liturgica della Presentazione del Signore nostro Gesù Cristo, papa Paolo VI (1963-1978) presiede, nella sala del Concistoro, la tradizionale offerta dei ceri. Papa Montini pronuncia un accurato discorso in cui ne decifra il significato simbolico. Lungo il discorso tuttavia il suo pensiero si volge verso i lavori del Concilio Vaticano II: non sono trascorsi neanche tre mesi dalla chiusura della terza sessione conciliare (21 novembre 1964), in cui e stata promulgata «l'autorevole, la bella, la densa, la giusta parola del Concilio Ecumenico, con l'inserzione sapiente del capitolo "De Beata Maria Virgine" nella monumentale costituzione De Ecclesia». I lavori saranno ripresi nel settembre 1965 per la quarta e ultima sessione conciliare. Intanto si profila imminente, per la fine di marzo, la celebrazione a Santo Domingo del primo Congresso Mariologico Internazionale postconciliare. Paolo VI ne avverte la straordinaria portata ecumenica: «Questo indirizzo [cristocentrico ed ecciesiologico], che mette nel suo più alto e più vero splendore la "benédetta fra tutte le donne", Noi confidiamo che imprimerà al Congresso il suo carattere post-conciliare, rinnovatore, moderatore, promotore del culto cattolico mariano, gli darà il merito di ricercare le sorgenti vere e feconde del culto stesso nelle pagine della Sacra Scrittura, negli insegnamenti dei Padri, nelle espressioni liturgiche, nelle speculazioni dei Maestri, nella dottrina tradizionale della Chiesa sia orientale che latina, in modo che 1o studio e la pietà dei cattolici verso la Madre di Cristo agli altri meriti aggiungano quelli di riunire intorno a Maria "Mater unitatis" non solo i cattolici che già, in tante diverse maniere, le sono filialmente vicini, ma, Dio voglia, altresì tutti i cristiani, anche quelli ancora da noi separati, a quali una grande gioia, se già non la godono, è preparata per il giorno della loro integrazione nell'unica Chiesa fondata e voluta da Cristo, quella di riscoprire Maria umile ed altissima nel posto essenziale assegnatole da Dio nel disegno della nostra salvezza». Il testo meriterebbe un'approfondita analisi, che qui non posso compiere. Mi limito a rilevare l'uso del titolo Mater unitatis. Paolo VI lo menziona senza alcun rinvio alla fonte agostiniana, ma come dato pacificamente posseduto dalla Chiesa cattolica. Dopo avere elencato le «sorgenti vere e feconde» della venerazione ecclesiale alla Madre del Signore - la Scrittura, i Padri, la liturgia, la speculazione dei Maestri della Chiesa sia orientale sia latina -, il Pontefice esprime la fiducia che «lo studio e la pietà» verso la Vergine avranno come risultato quello «di riunire intorno a Maria "Mater unitatis» non solo i cattolici ma tutti i cristiani. L'espressione «riunire intorno a Maria» sembra alludere e certamente evoca Atti 1,12-14.

3. La «Mater unitatis» in un saluto mariano di Giovanni Paolo II

La domenica 21 gennaio 1996, Giovanni Paolo II dedica il saluto dell'Angelus alla questione, da lui fortemente sentita, dell'unità dei discepoli di Cristo: un'altra testimonianza della sua attenzione alla causa ecumenica, che in questo caso tuttavia potremmo qualificare doverosa. In quei giorni, infatti, si sta celebrando la «Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani» (18-25 gennaio) che, come è noto, risale a una iniziativa dell'abbé Paul-Irénée Couturier (†1953), saggio e appassionato promotore dell'ecumenismo. Giovanni Paolo II, oltre al contesto orante della Settimana, inquadra il saluto domenicale nell'ambito della rilettura del Vaticano II, che egli ha proposto per commemorate i trent'anni trascorsi dalla chiusura del Concilio (8 dicembre 1965). Punto di riferimento principale del suo saluto sono giustamente i decreti Unitatis redintegratio e Orientalium ecciesiarum, promulgati entrambi il 21 novembre 1964, subito dopo la costituzione dogmatica Lumen gentium. La constatazione della divisione dei cristiani è motivo di amarezza, perché essa «contraddice apertamente alla volontà di Cristo, ed è scandalo al mondo e danneggia la santissima causa della predicazione del Vangelo a ogni creatura» (Unitatis redintegratio, 1). Ma tale constatazione deve essere accompagnata da un moto di speranza, perché ortodossi, anglicani, protestanti, cattolici non si possono rassegnare a questa situazione lacerante: essi, confidando soprattutto nella preghiera, devono attendere con fiducia la ricomposizione dell'unità, quale dono dello Spirito. Giovanni Paolo II ricordava la nobile figura di Massimo IV Saigh (†1967), patriarca di Antiochia, che richiamò energicamente il Concilio a «preservare il posto dell'Assente, ossia del fratelli ortodossi in attesa della piena comunione» Verso la fine del saluto dell'Angelus, il pensiero di Giovanni Paolo II si volge esplicitamente alla Vergine: «La Vergine Santa, Madre dell'unità, ci faccia sentire forte la voce del Signore che ai suoi discepoli ripete: "Ecco, sto alla porta e busso" (Ap 3,20), come opportunamente ricorda il tema della Settimana per l'unità del Cristiani». Anche per Giovanni Paolo II la funzione ecclesiale insita nel titolo «Madre dell'unità» è un dato pacifico, derivante dalla sua maternità spirituale. La parola del Papa diviene supplica alla Vergine perché «ci faccia sentire forte la voce del Signore»; siamo infatti diventati, come i fedeli di Laodicea, troppo sordi alla parola del Signore, incapaci di percepire che egli bussa alla nostra porta; sordità che ha come conseguenza che la porta resta chiusa, e quindi resta disatteso il desiderio del Signore di entrare nella cella del nostro cuore per un incontro di comunione e di amicizia.

4. «Mater unitatis» in una catechesi mariana di Giovanni Paolo II
Dal 7 settembre 1995 al 12 novembre 1997, Giovanni Paolo II dedicò la consueta udienza generale del mercoledì a una catechesi organica sulla figura e la missione di Maria, la Madre del nostro Salvatore Gesti Cristo. L'ultima catechesi, quella del 12 novembre 1997, è dedicata a Maria: La Madre dell'unita e della speranza. Il tono della catechesi è pacato. Giovanni Paolo II informa, per così dire, i suoi uditori sulla situazione della pietà verso la Madre del Signore nelle vane confessioni cristiane. Citando un testo della costituzione dogmatica Lumen gentium, egli ricorda che per il Vaticano II è stato motivo «di grande gioia e consolazione che vi siano anche, tra i fratelli separati, di quelli che tributano il debito onore alla Madre del Signore e Salvatore». Nella catechesi Giovanni Paolo II dedica un numero, il 2, alle Comunità evangeliche e anglicane e uno, il 3, alle Chiese orientali con il preciso intendimento di mettere in luce le loro varie aperture alla dottrina cattolica sulla beata Vergine. Riguardo ai protestanti rileva che «alcuni sono giunti persino a posizioni molto vicine a quelle dei cattolici per quanto riguarda i cardini fondamentali della dottrina su Maria, quali la maternità divina, la verginità, la santità, la maternità spirituale». Relativamente agli ortodossi, Giovanni Paolo II, dopo aver constatato che tra essi e i cattolici «restano, tuttavia alcune divergenze circa i dogmi dell'Immacolata Concezione e della Assunzione», ritiene che esse siano «forse più di formulazione che di contenuto», per cui non debbano «far dimenticare la comune fede nella divina maternità di Maria, nella sua perenne verginità, nella sua perfetta santità, nella sua materna intercessione presso il Figlio». Il Papa, poi, sulla scia di Lumen gentium 69, ricorda che il Concilio invita i fedeli ad affidare a Maria la causa dell'unità dei cristiani: «Tutti i fedeli effondano . insistenti preghiere alla Madre di Dio e Madre degli uomini, perché Ella, che con le sue preghiere aiutò le primizie della Chiesa, anche ora in cielo esaltata sopra tutti i beati e gli angeli, nella Comunione di tutti i Santi interceda presso il Figlio suo (LG 69)». A partire dal testo conciliare, Giovanni Paolo II istituisce un duplice parallelismo tra la presenza di Maria nella vita della Chiesa, prima nella fase storica (come), poi in quella celeste (così). Esponendo il primo parallelismo cita il testo agostiniano su Maria, mater unitatis. «Come nella prima comunità la presenza di Maria promuoveva la unanimità dei cuori, che la preghiera consolidava e rendeva visibile, così la più intensa comunione con Colei che Agostino chiama "madre dell'unità", potrà condurre i cristiani a godere il dono tanto atteso dell'unità ecumenica. Alla Vergine Santa si rivolgono incessanti le nostre preghiere perché, come agli inizi ha sostenuto il cammino della comunità cristiana unita nella preghiera e nell'annuncio del Vangelo, così oggi con la sua intercessione ottenga la riconciliazione e la piena comunione tra i credenti in Cristo». Naturalmente la sola citazione papale non dirime, dal punto di vista filologico, il senso mariano dell'espressione agostiniana «Madre dell'unità», ma la favorisce. Infatti e legittimo pensare che, nel delicato campo ecumenico, Giovanni Paolo II non abbia proceduto con leggerezza interpretando l'espressione Mater unitatis del Sermo 192,2 riferita a Maria di Nazareth.

5. «Mater unitatis» nel formulario 38 della «Collectio missarum de beata Maria Virgine»
Il 15 agosto 1986, con il decreto Christi mysterium, firmato dal card. Agostino Mayer, la Congregazione per il Culto Divino promulgò «veluti appendix Missalis Romani» la Collectio missarum de beata Maria Virgine, singolare raccolta di 46 formulari di messe mariane distribuite secondo il ritmo dell'anno liturgico. Contrariamente a quanto spesso si afferma, la Collectio non fu composta in vista della celebrazione dell'Anno mariano voluto da Giovanni Paolo II (7 giugno 1987, solennità di Pentecoste - 15 agosto 1988, solennità dell'Assunta), ma indipendentemente da esso: il Santo Padre non aveva manifestato ancora la sua intenzione di indire un tale Anno, che la Congregazione per il Culto Divino, il 23 novembre 1984, aveva già istituito un Gruppo di studio per la formulazione del progetto e la sua realizzazione. In ogni caso, qui interessa rilevare che il formulario 38 ha quale titolo «Sancta Maria, Mater unitatis». In esso l'espressione «Madre dell'unità» figura due volte: nel titolo appunto e nell'orazione dopo la comunione: «Per haec sancta qux sumpsimus, Domine, in hac memoria sanctae Mariae, unitatis Matris, Spiritum mansuetudinis et pacis nobis clementer inflinde, ut concordes operantes, Regni tui festinemus adventum. Per Christum...». Per quanto mi consta il formulario 38 non è stato ancora oggetto di studio specifico. Il compianto A. M. Triacca aveva avviato il suo documentato articolo su Maria Vergine, madre dell'unità. Linee teologiche-liturgiche per il dialogo ecumenico, richiamandosi al formulario 38 e riproducendo per intero la nota introduttiva. Lo studio del Triacca non è un commento al formulario 38, ma se egli iniziò la sua ricerca partendo da quella nota, ciò si dovette probabilmente a un duplice motivo: perché ne condivideva il contenuto e perché, per la sua esperienza di docente, sapeva che la liturgia è, dal punto di vista pastorale, l'espressione più efficace per la trasmissione e l'assimilazione della dottrina della Chiesa. Difatti nel seguito dell'articolo, in cui sono frequenti le citazioni della Collectio missarum, egli procede scandagliando «quattro fulcri» di indole liturgica:
1. «La liturgia celebra i misteri del Redentore a cui è associata Maria»;
2. «Correlazione tra Maria presente nei "mysteria storici" di Cristo e nella celebrazione dei sacramenti»;
3. «Compenetrazione vitale tra la celebrazione dei "mysteria Christi" e "pietas liturgica" mariana»;
4. «Corollari liturgico-teologici» (pp. 187-198), derivati dal principio liturgico che Maria fu «mysterio redemptionis fideliter inserviens».
I redattori del formulario con l'espressione Mater unitatis, caratterizzante il titolo, stesso, intendevano senza dubbio alludere al compito (munus) che la Vergine svolge nella causa del ristabilimento dell'unità dei cristiani. Un compito che papa Leone XIII aveva illustrato egregiamente nell'enciclica Audiutricem populi. De sacro Rosario, del 5 settembre 1885. Scriveva il Papa: «Il Rosario sarà, come abbiamo detto, la preghiera più opportuna per perorare presso di lei la causa dei nostri fratelli dissidenti. Ciò rientra in pieno nella missione (officium) della sua maternità spirituale. Infatti coloro che appartengono a Cristo, Maria non li ha generati, né poteva generarli, se non nell'unità della fede e dell'amore a lui [...]. E dunque necessario che tutti coloro che la malvagità degli eventi ha separato da questa unità, siano di nuovo, per cosi dire, generati a Cristo da questa medesima Madre, -he Dio rese perennemente feconda di santa prole. Ella, da parte sua, null'altro desidera più ardentemente». Seguendo questa linea teologica i redattori del formulario intitolarono il prefazio: «De munere beatae Virginis in Ecclesiae unitate fovenda». L'espressione Mater unitatis figura come appellativo nell'orazione dopo la comunione: «in hac memoria sanctae Mariae unitatis Matris». La post-communionem è strutturata in modo corretto in riferimento sia alle esigenze tecniche e contenutistiche di questo genere di orazioni (allusione al sacramento ricevuto; duplice richiesta di grazia, una nella prospettiva del momento presente, l'altra in prospettiva escatologica), sia al contesto ecumenico proprio dell'intero formulario. Per coloro che hanno partecipato alla celebrazione eucaristica, l'orazione chiede:
- «il dono dello Spirito di mitezza e di pace», il quale, secondo il convincimento comune del Magistero e degli operatori ecumenici, e il supremo artefice dell'unità ecclesiale;
- la pace, da intendersi, a mio parere, come riconciliazione tra i cristiani divisi; solo la pace- riconciliazione consente, superando ataviche diffidenze, di agire in operosa concordia (concordes operantes, riferimento al momento presente) e di affrettare, quindi, la venuta del Regno (dimensione escatologica).
La sola presenza della messa «Santa Maria, Madre dell'unità» in un libro ufficiale del rito romano costituisce un riconoscimento, nella linea magisteriale di Leone XIII, del compito (munus, officium) della Madre del Signore nel processo di ricomposizione dell'unità dei cristiani. Costituisce anche un'altra espressione di quell'«ecumenismo spirituale», promosso da Paul-Irénée Couturier (†1953) e oggi largamente condiviso tra gli operatori ecumenici.

Bibliografia
CALABUIG I., Postfazione, in PERRELLA S. M., Non temere di prendere con te Maria (Matteo 1,20). Maria e l'ecumenismo nel postmoderno, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004, pp. 213-239; SANT'AGOSTINO, Discorsi. Natale del Signore, Città Nuova, Roma 1984, vol. IV, pp. 52-53; AGTEBERG M., Ecclesia virgo. Etude sur la virginité de I'Eglise et des fidèles chez saint Augustin, Heverlé, Louvain 1960; RINETTI P., SantAgostino e 1'Ecclesia Mater, in Augustinus Magister 2 (1954) pp. 827-834; SERRA A., Maria, segno operante di unità dei dispersi figli di Dio (Giov 11,52), in AA. VV., Il ruolo di Maria nell'oggi della Chiesa e del mondo, Marianum, Roma 1979, pp. 69-106; Insegnamenti di Paolo VI, Tipografia Poliglotta Vaticana, Città del Vaticano 1966, vol. III/l; AA. VV., Storia del Concilio Vaticano II. Il Concilio di transizione. Il quarto periodo e la conclusione del Concilio (1965), Peeters - Il Mulino, Bologna 2001, vol. 5; BESUTTI G. M., Il Congresso Mariologico di Santo Domingo, in Marianum 27 [1975] pp. 133-155; PONTIFICIA ACADEMIA MARIANA INTERNATIONALIS,  Maria in sacra Scriptura. Acta Congressus Mariologici-Mariani in Republica Dominicana anno Domini 1965 celebrati, PAMI, Romae 1967, 6 voll.; BEST F., Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, in Dizionario del Movimento Ecumenico, EDB, Bologna 1990, pp. 991-992; VAN DER BENT A. J., Couturier, Paul-Irenée, in Dizionario del Movimento Ecumenico, cit., pp. 312-313; SOETENS C., L impegno ecumenico della chiesa cattolica in AA. VV., Storia del Concilio Vaticano II, a cura di ALBERIGO G., Il Mulino, Bologna 1998, vol.3, pp. 277-365; BOYER C. - BELLUCCI D. - VIRGULIN S. (a cura di), Unità cristiana e Movimento ecumenico, Studium, Roma1963, vol. 1 (1864-1961); 1975, vol. II (1961-1973); GROOTAERS J., Groomers, Protagonisti del Concilio, in AA. VV., Storia della Chiesa. La Chiesa del Vaticano II (1958-1978), San Paolo, Cinisello Balsamo 1994, vol. XXV/ 1, pp. 460-468; Insegnamenti di, Giovanni Paolo II, Tipografia Poliglotta Vaticana; Città del Vaticano 1998, vol. XJX/1, p. 107; pp. 68-69; Insegnamenti di Giovanni Paolo II, vol. XVIII/2; XIX/1; XIX/2; XX/1; La Catechesi mariana di Giovanni Paolo II, Quaderni de "L'Osservatore Romano", Città del Vaticano 1998; CONGREGATIO PRO CULTU DIVINO, Collectio Missarum de Beata Maria Virgine (II). Editio typica, LEV, Città del Vaticano 1987; Lectionarium pro Missis de Beata Maria Virgine (II). Editio Typica, LEV, Città del Vaticano 1987; BARBIERI R., Collectio Missarum Beatae Mariae Virginis, in Notitiae 2l (1985) pp. 15I-155; FAMES P., Liturgia y pastoral de la nuevas misas de la Virgen Maria, in AA. VV., La Virgen Maria en el culto de la IgIesia. Jornadas nacionales de liturgia, PPC, Madrid 1988, pp. 129-145; SODI M., Con Maria verso Cristo. Messe della Beata Vergine Maria, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1990;  ZANIBERLAN N., La Collectio missarum de b. Maria Virgine. Bibliografia ragionata (1986-2001), in Marianum 65 (2003) pp. 49-99: TRIACCA A. M., Maria Vergine, madre dell'unità. Linee teologiche-liturgiche per il dialogo ecumenico, in Rivista Liturgica 85 (1998) pp. 171-208; PERRELLA S. M., II Rosario nel magistero dei Papi: da Leone XIII a Giovanni Paolo II. Una preghiera con Maria la madre di Gesù [At 1,14]", in AA. VV., Contemplare Cristo con Maria. Atti sulla giornata di studio sulla Lettera Apostolica "Rosarium Virginis Mariae" di Giovanni Paolo II, PAMI, Città del Vaticano 2003, pp. 61-173; KASPER W., Spiritualità ed ecumenismo, in Rivista Teologica di Lugano 7 (2002) pp. 211-224.

VEDI ANCHE:
-
DIALOGHI INTERCONFESSIONALI
- DIBATTITO ECUMENICO
- DICHIARAZIONE SEATTLE
- DOCUMENTO DI DOMBES
- MARIOLOGIA ECUMENICA






[ Indietro ]

DIZIONARIO ENCICLOPEDICO DI MARIOLOGIA

Copyright © da PORTALE DI MARIOLOGIA - (609 letture)

IDEATO E REALIZZATO DA ANTONINO GRASSO
DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

PHP-Nuke Copyright © 2005 by Francisco Burzi. This is free software, and you may redistribute it under the GPL. PHP-Nuke comes with absolutely no warranty, for details, see the license.
Generazione pagina: 0.21 Secondi