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MISSALE ROMANUM


Rilievi e considerazioni sulla presenza di Maria nella Terza Edizione Tipica del Messale Romano.

1. Institutio Generalis
Il Messale ha avuto una serie di ritocchi ed integrazioni non solo nell’ambito dell’eucologia e degli elementi rubricali, ma anche una nuova stesura di quella parte non meno importante e fondamentale costituita dall’Institutio Generalis, documento che offre il significato delle singole sequenze rituali e degli elementi celebrativi che compongono il rito della Messa, fornendo allo stesso tempo utili orientamenti pastorali per l’uso e per le modalità di realizzazione. Nel capitolo ottavo, che tratta delle Messe e delle orazioni per diverse necessità e delle Messe votive e dei defunti, sono da sottolineare alcuni elementi significativi che hanno una connotazione mariana. Si tratta di due aggiunte sulle quali è necessario prestare attenzione: da una parte la precisazione riguardo all’uso delle Messe votive, e cioè che non possono essere usate come tali quelle Messe che si riferiscono ai misteri della vita del Signore o della beata Vergine Maria, ad eccezione dell’Immacolata Concezione, «quia eorum celebratio cohaeret cum anni liturgici cursu» (n. 375); dall’altra la raccomandazione, peculiari modo, della memoria di santa Maria in sabato (n. 378), che riprende quanto già il Papa Paolo VI indicava nell’Esortazione Apostolica Marialis cultus del 1974 al n. 9: «Resta da accennare alla possibilità di una frequente commemorazione liturgica della Vergine con il ricorso alla Memoria di santa Maria in sabato: memoria antica e discreta, che la flessibilità dell’attuale Calendario e la molteplicità di formulari del Messale rendono sommamente agevole e varia».

2. Temporale
In questa parte del Messale vanno sottolineati alcuni ritocchi eucologici che la nuova edizione tipica ha apportato rispetto alle precedenti edizioni, insieme all’introduzione di qualche nuovo testo liturgico sia eucologico sia rubricale. Nell’ambito dell’Avvento si nota dal punto di vista dell’eucologia un lieve ritocco testuale rinvenibile nella colletta del 20 dicembre, in ottemperanza a quanto attestato dalle fonti antiche. Riportiamo di seguito il testo con l’aggiunta posta in corsivo: Deus, aeterna maiestas, cuius ineffabile Verbum, Angelo nuntiante, Virgo immaculata suscepit et, domus divinitatis effecta, Sancti Spiritus luce repletur, quaesumus, ut nos, eius exemplo, voluntati tuae humiliter adhaerere valeamus. Nel formulario del lunedì delle ferie del tempo di Natale è stata sostituita la colletta dopo la solennità dell’Epifania, utilizzata ormai come orazione per il formulario di Messa per la vigilia dell’Epifania, con un nuovo testo mutuato dall’antico patrimonio eucologico della tradizione e ricco di evocazioni bibliche e patristiche: Deus, cuius Verbi aeternitas caeli faciem decoravit, et ex Maria Virgine carnis nostrae fragilitatem suscepit, quaesumus, ut qui splendor veritatis in nobis apparuit, pro mundi redemptione in plenitudine potestatis procedat. Nel formulario, poi, del venerdì della sesta settimana di Quaresima è stata introdotta una colletta alternativa a quella già esistente, di nuova composizione: Deus, qui Ecclesiae tuae in hoc tempore tribuis benigne, beatam Mariam in passione Christi contemplanda devote imitari, da nobis, quaesumus, eiusdem Virginis intercessione, Unigenito Filio tuo firmius in dies adhaerere et ad plenitudinem gratiae eius demum pervenire. La connotazione mariana di questa orazione rivela, probabilmente, da una parte l’intenzione di colmare una lacuna nel periodo quaresimale e dall’altra di far fronte alle istanze della pietà popolare che in questo giorno, in più parti del mondo, venera la Vergine Maria nel mistero del suo dolore. È un testo che, mentre richiama il concetto della esemplarità e dell’imitazione di Maria nella contemplazione della passione del suo Figlio, sviluppa nella petizione il tema dell’adesione e conformazione piena a Cristo. Accanto a questo significativo inserimento si colloca l’introduzione nell’ambito del Venerdì Santo di un ulteriore riferimento mariano, senza intaccare la struttura rituale della celebrazione della Passione del Signore. Si tratta essenzialmente dell’aggiunta di una rubrica che prevede come facoltativa la possibilità di cantare l’antico canto dello Stabat Mater laddove le situazioni locali lo consentono o le tradizioni popolari lo prevedono o l’opportunità pastorale lo esige. Risulta sintomatico, a tal proposito, il fatto che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha utilizzato per la prima volta la memoria di Maria presso la croce nel Venerdì Santo dell’anno mariano del 1988. Il Messale, inoltre, prevede la possibilità di sostituire lo Stabat Mater con un altro canto che sottolinei il ricordo della compassione della beata Vergine Maria. L’opportunità offerta dal nuovo Messale di aggiungere tra i canti per l’adorazione della croce del Venerdì Santo quello dello Stabat Mater, è una soluzione che viene incontro all’esigenza genuina del popolo che in quel giorno, con accenti di coinvolgimento emotivo e spesso di tensione drammatica, rievoca l’episodio narrato dall’evangelista Giovanni (19, 25- 27), accostandolo non poche volte alle personali e collettive esperienze di vita, per cui questa novità è da considerarsi come un’operazione piuttosto delicata ed efficace.

3. Ordo Missae
Per quanto riguarda la sezione del rito della Messa, la nuova edizione del Messale ha apportato solo una lieve variante nell’ambito della benedizione solenne della beata Vergine Maria, il cui testo risulta così elaborato: Et qui hodierna die devotis mentibus convenistis, spiritalium gaudiorum caelestiumque praemiorum vobiscum munera reportetis. Questo emendamento sarebbe stato dettato dall’esigenza di conformare il testo allo stile del Benedizionale in modo da avere una uniformità redazionale.

4. Santoriale
Anche in questa parte del Messale la nuova edizione ha inserito o ritoccato elementi tipicamente mariani, la cui portata pastorale è di particolare interesse. Anzitutto vanno evidenziate alcune celebrazioni inserite ex novo nel Calendario Romano Generale, come memoria ad libitum:
13 maggio: Beata Vergine Maria di Fatima
12 settembre: SS.mo Nome di Maria
A queste memorie sembra che sia da aggiungere anche quella della beata Vergine Maria di Guadalupe, anche se ancora non sono rintracciabili i testi ufficiali. Riguardo alle due celebrazioni mariane introdotte si potrebbero ipotizzare le seguenti giustificazioni: la memoria della beata Vergine Maria di Fatima, sembra essere stata inserita tra le celebrazioni ufficiali della Chiesa per il suo particolare intervento straordinario nel XIX secolo, mentre la celebrazione del SS.mo Nome di Maria è stata ripresa dal Calendario precedente per diversi motivi pastorali, fortemente ancorati nella religiosità dei fedeli. La rivalutazione conferita dalla terza edizione tipica del Messale alla celebrazione del SS.mo Nome di Maria si propone evidentemente di operare una mediazione tra le istanze della religiosità popolare in genere e delle devozioni popolari in specie, e il mistero di Cristo celebrato nella liturgia. Inoltre, è da registrare il cambiamento di grado della celebrazione, da memoria facoltativa a memoria obbligatoria, per il Cuore Immacolato di Maria, il sabato dopo la seconda domenica dopo Pentecoste, in conformità al relativo decreto già emanato a suo tempo. Tali inserimenti sono accompagnati anche dai relativi testi liturgici, ovvero dal formulario eucologico completo per il 12 settembre, che sottolinea l’efficacia del ricorso della Chiesa alla materna intercessione di Maria e la cooperazione di Maria nell’opera della salvezza, e dalla colletta per il 13 maggio:
a) 12 settembre: SS.mo Nome di Maria
- Ant. ad introitum (cf. Iudt 13, 18-19): Benedicta es tu, Virgo Maria, a Domino Deo excelso prae omnibus mulieribus super terram; quia nomen tuum ita magnificavit, ut non recedat laus tua de ore hominum.
- Collecta: Concede, quaesumus, omnipotens Deus, ut cunctis gloriosum beatae Mariae Virginis nomen celebrantibus, misericordiae tuae beneficia ipsa procuret.
- Super oblata:  Intercessio, quaesumus, Domine, beatae Mariae semper Virginis munera nostra commendet, nosque in eius nominis veneratione tuae maiestati reddat acceptos.
- Ant. ad communionem (cf. Lc 1, 48): Beatam me dicent omnes generationes, quia ancillam humilem respexit Deus.
-
Post communionem: Benedictionis tuae, Domine, intercedente Dei Genitrice Maria, gratiam consequamur, ut, cuius venerandum nomen celebramus, eius in omnibus necessitatibus auxilium percipiamus.
b) 13 maggio: Beata Vergine Maria di Fatima
- Collecta: Deus, qui Genetricem Filii tui Matrem quoque nostram constituisti, concede nobis, ut in paenitentia et oratione pro mundi salute perseverantes, in dies valeamus regnum Christi efficacius promovere.
Nell’insieme, poi, del repertorio eucologico si è effettuata la sostituzione dell’orazione sulle offerte della festa della Natività della Beata Vergine Maria, l’8 settembre, probabilmente per il fatto che lo stesso testo appariva anche tra i formulari del Comune: Nativitatem beatae Virginis Mariae cum gaudio recolentes, tibi, Domine, munera nostra deferimus, et supplices deprecamur, ut Filii tui nobis succurrat humanitas, qui ex eadem Virgine carnem dignatus est suscipere.

5. Comune della Beata Vergine Maria
Questo settore dei Comuni è stato particolarmente rivisitato al fine di ampliare da una parte il materiale già presente nella precedente edizione del 1975 e di aggiungere dall’altra una serie di testi presi dalla Collectio, ovvero dalle Messe della Beata Vergine Maria. Raccolta di formulari secondo l’anno liturgico, per dare una maggiore possibilità di scelta dei formulari nelle celebrazioni mariane. Non sono stati inseriti per intero i formulari della Collectio, ma solo alcuni elementi eucologici, tenendo presente, come criterio fondamentale, il grado di omogeneità con lo stile, la struttura e il vocabolario del Rito romano, favorendo per questo uno sviluppo organico e sistematico. I tre formulari del Tempo «per annum» e quello racchiuso sotto il titolo Altre orazioni nelle Messe della beata Vergine Maria della precedente edizione sono stati ristrutturati attraverso l’eliminazione delle orazioni alternative, utilizzate per comporre i nuovi formulari che in questa edizione tipica sono diventati otto:
- Nel primo è stata sostituita l’orazione sulle offerte, presa dal formulario n. 37: Maria Vergine, madre della santa speranza della Collectio Missarum de Beata Maria Virgine: Suscipe, quaesumus, Domine, preces populi tui cum oblationibus hostiarum, ut, intercedente beata Maria, Filii tui Genetrice, nullius sit irritum votum, nullius sit vacua postulatio. 
- Nel terzo si è sostituita l’orazione dopo la comunione con quella del formulario n. 4: Santa Maria, Madre di Dio della Collectio: Refecti, Domine, caelestibus alimoniis, te supplices exoramus, ut Filium tuum, ex alma Virgine natum, quem sacramento suscepimus, confiteamur verbis et moribus teneamus.
- Nel quarto, con la maggior parte di testi nuovi, troviamo della precedente edizione tipica solo la colletta, e l’orazione sulle offerte, mentre per l’orazione dopo la comunione si è attinto ai testi della Collectio, in particolare al formulario n. 37: Maria Vergine, madre della santa speranza: Sumptis, Domine, salutis et fidei sacramentis, supplices te deprecamur, ut, beatam Virginem Mariam devote recolentes, supernae caritatis cum ipsa participes fieri mereamur. Inoltre, vanno segnalate anche le antifone d’ingresso e alla comunione, introdotte ex novo: Ant. ad introitum (cf. Ps 44, 13.15.16) Vultum tuum deprecabuntur omnes divites plebis: adducentur Regi virgines post eam: proximae eius adducentur tibi in laetitia et exsultatione; Ant. ad communionem: Laudate Dominum Deum nostrum, quia in Maria ancilla sua adimplevit misericordiam suam, quam promisit domui Israel.
- Il quinto accoglie i testi di vari formulari della Collectio, in particolare per la colletta si attinge al formulario n. 1: Maria Vergine, figlia eletta della stirpe d’Israele, per l’orazione sulle offerte al n. 43: Maria Vergine della Mercede e per l’orazione dopo la comunione al n. 27: Maria Vergine, immagine e madre della Chiesa III: Collecta: Deus, qui beatam Virginem Mariam, inter humiles et pauperes praecellentem, Matrem Salvatoris elegisti, praesta, quaesumus, ut, eius exempla sectantes, tibi sincerae fidei praestemus obsequium et in te totam spem salutis collocemus. Super oblata Suscipe, Domine, haec nostrae devotionis munera, et praesta, ut, qui Filii tui immensae caritatis opus recolimus, in tui et proximi dilectione beatae Mariae Virginis confirmemur exemplo. Post communionem Concede, Domine, Ecclesiae tuae, ut, huius sacramenti virtute roborata, semitas Evangelii alacriter percurrat donec beatam pacis visionem attingat, qua Virgo Maria, humilis ancilla tua, iam fruitur in aeternum gloriosa. L’antifona d’ingresso e alla comunione sono state prese dall’editio typica del 1962 del Missale Romanum, in particolare dal formulario della IV Domenica d’Avvento e da quello della solennità dell’Immacolata: Ant. ad introitum (cf. Lc 1, 28.42): Ave, Maria, gratia plena, Dominus tecum: benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui; Ant. ad communionem (cf. Ps 86, 3; Lc 1, 49): Gloriosa dicta sunt de te, Virgo Maria, quia fecit tibi magna, qui potens est.
- Nel sesto, la Colletta è presa dalla precedente edizione del Messale, mentre per l’orazione sulle offerte si è fatto ricorso al formulario n. 8: Santa Maria di Nazaret e per l’orazione dopo la comunione al n. 23: Maria Vergine, tempio del Signore della Collectio: Super oblata Munera tibi placationis et laudis offerimus, Domine, humiliter deprecantes, ut, beatae Mariae Virginis sequentes exempla, nosmetipsos exhibeamus hostiam sanctam, tibi placentem; Post communionem; Caelesti alimonia nutritos, fac nos, Domine, exemplo beatae Virginis Mariae, pura tibi conversatione servire, et cum ipsa te sinceris laudibus magnificare; Ant. ad introitum: Virga Iesse floruit: Virgo Deum et hominem genuit; pacem Deus reddidit, in se reconcilians ima summis; Ant. ad communionem (Ps 44, 3): Diffusa est gratia in labiis tuis: propterea benedixit te Deus in aeternum.
. Anche nel settimo rimane della precedente edizione la colletta leggermente corretta in riferimento al testo del Sacramentario Gregoriano; anche in questo caso le varianti rispetto alla precedente formulazione sono in corsivo: Deus, qui virginalem aulam beatae Mariae, in qua Verbum tuum habitaret, eligere dignatus es, da, quaesumus, ut, eius nos defensione munitos, iucundos facias interesse eius commemorationi; L’orazione sulle offerte è presa dal formulario n. 4: Santa Maria, Madre di Dio e quella dopo la comunione insieme all’antifona d’ingresso dal formulario n. 22: Maria Vergine, serva del Signore della Collectio: Super oblata Accepta sint tibi, Domine, munera populi tui, in commemoratione beatae Mariae oblata, quae tibi virginitate placuit et humilitate concepit Filium tuum Dominum nostrum: Ant. ad introitum (cf. Lc 1, 47-48): Ait Maria: exsultavit spiritus meus in Deo salutari meo; quia respexit Dominus humilitatem ancillae suae; Ant. ad communionem (Lc 2, 19): Maria conservabat omnia verba haec, conferens in corde suo; Post communionem: Spiritualis alimoniae participes effecti, quaesumus, Domine Deus noster, ut, beatam Virginem assidue imitantes, et Ecclesiae servitio semper inveniamur intenti et tui experiamur gaudia famulatus.
- L’ottavo corrisponde al formulario Altre orazioni nelle Messe della beata Vergine Maria della precedente edizione del Messale, con l’aggiunta delle antifone: Ant. ad introitum: Felix es, sacra Virgo Maria, et omni laude dignissima: quia ex te ortus est sol iustitiae, Christus Deus noster, per quem salvati et redempti sumus; Ant. ad communionem (cf. Lc 1, 48): Respexit Dominus humilitatem ancillae suae, ecce enim beatam me dicent omnes generationes.
-
Il formulario del tempo di Avvento è stato arricchito di una nuova Colletta in alternativa a quella già esistente, mentre è stata sostituita l’orazione sulle offerte: Collecta Deus, qui promissa Patribus adimplens, beatam Virginem Mariam elegisti, ut Mater fieret Salvatoris, concede nobis illius exempla sectari, cuius humilitas tibi placuit, et oboedientia nobis profuit; Super oblata: Accipe, Domine, haec munera, et tua virtute in sacramentum salutis converte, in quo, cessantibus figuralibus Patrum hostiis, verus Agnus offertur, Iesus Christus Filius tuus, ex intacta Virgine ineffabiliter natus.
- Nel formulario del tempo di Natale è stata effettuata un’integrazione nella parte finale del testo della Colletta esistente: Deus, qui salutis aeternae, beatae Mariae virginitate fecunda, humano generi praemia praestitisti, tribue, quaesumus, ut ipsam pro nobis intercedere sentiamus, per quam meruimus Filium tuum auctorem vitae suscipere, Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum. È stata, poi, aggiunta una nuova Colletta, come testo alternativo, e sostituita l’orazione sulle offerte e l’antifona alla comunione: Colecta: Deus, cuius Verbum ab aeterno genitum ex Virginis utero procedere voluisti, concede, quaesumus, ut, beata Maria intercedente, splendore praesentiae suae nostras illuminet tenebras, ac de sua plenitudine donet nobis laetitiam et pacem; Super oblata: Beata tempora celebrantes, quae per temporalem Unigeniti tui nativitatem et partum Mariae Virginis consecrasti, haec oblatio, quaesumus, Domine, nos sanctificet, atque in illo tribuat renasci; Ant. ad communionem (cf. Lc 11, 27): Beata viscera Mariae Virginis, quae portaverunt aeterni Patris Filium.
- Il formulario riguardante il tempo pasquale, che mantiene solo la prima colletta e l’antifona alla comunione della precedente edizione, è stato nuovamente composto. La colletta alternativa della precedente edizione, usata tradizionalmente in molte comunità e seminari per la celebrazione di Maria Regina degli Apostoli, è stata maggiormente messa in rilievo con un formulario completo di Messa sotto il medesimo titolo, inserita nella sezione delle Messe votive della Beata Vergine Maria, alla quale rimanda una rubrica posta alla fine di questo formulario del tempo di Pasqua. I testi di questo formulario sono presi dalla Collectio, dal formulario n. 41: Maria Vergine, madre della consolazione: Ant. ad introitum (cf. Ps 29, 12): Convertisti, Domine, planctum meum in gaudium mihi, et circumdedisti me laetitia, alleluia; Super oblata Suscipe, sancte Pater, oblationem humilitatis nostrae, quam tibi laeti exhibemus, commemorationem beatae Mariae Virginis celebrantes; et praesta ut nobis, sacrificio Christi sociatis, temporalis fiat consolatio et aeterna salvatio; Post communionem: Paschalibus sacramentis refecti, quaesumus, Domine, ut, qui Genetricis Filii tui memoriam recolimus, vitam Iesu in carne nostra mortali manifestemus.

6. Messe votive
L’intero gruppo dei testi eucologici De beata Maria Virgine è introdotto dalla rubrica che precisa l’indicazione del colore liturgico bianco da usarsi nella celebrazione della beata Vergine Maria. Il formulario C, SS.mo nome di Maria, che nella precedente edizione aveva solo la colletta propria, e che nell’editio typica tertia compare come orazione alternativa, è stato completato con gli altri testi, presi, per lo più dalla Collectio Missarum de beata Maria Virgine: Ant. ad introitum (cf. Iudt 13, 23-25): Benedicta es tu, Virgo Maria, a Domino Deo excelso prae omnibus mulieribus super terram; quia nomen tuum ita magnificavit, ut non recedat laus tua de ore hominum; Collecta: Deus, qui beatam Virginem Mariam, gratia tua plenam, inter mulieres elegisti, ut Filii tui, Redemptoris nostri, fieret Mater; concede nobis, qui sanctum nomen eius veneramur, praesentis temporis pericula declinare, et vitam cum ipsa consequi aeternam; Super oblata: Muneribus, Domine, oblatis intende, ut corda nostra, Sancti Spiritus illustratione perfusa, beata Maria semper Virgine intercedente, Christo Filio tuo iugiter studeant adhaerere; Ant. ad communionem (cf. Lc 1, 26-27): Missus est angelus Gabriel a Deo ad virginem, et nomen virginis Maria; Post communionem: Tribue nobis, quaesumus, Domine, quos ad verbi et sacramenti mensam roborasti, ut, beatae Mariae ductu et patrocinio, et illa respuamus, quae christiano inimica sunt nomini et ea, quae sunt apta, sectemur. Si nota che il formulario così composto risultando differente da quello offerto per il 12 settembre, costituisce un arricchimento per la varietà dei contenuti teologici in esso espressi. Il nuovo formulario D, Santa Maria, Regina degli Apostoli, è stato composto con testi presi dal Comune e dalla Collectio Missarum de beata Maria Virgine: Ant. ad introitum (cf. Act 1, 14): Erant discipuli perseverantes unanimiter in oratione cum Maria matre Iesu; Collecta: Deus, qui Apostolis tuis, cum Maria Matre Iesu orantibus, Sanctum dedisti Spiritum, da nobis, ut, ipsa intercedente, maiestati tuae fideliter servire et nominis tui gloriam verbo et exemplo diffundere valeamus; Super oblata: Tua, Domine, propitiatione, et beatae Mariae semper Virginis intercessione haec nostra obtineat oblatio, ut Ecclesia tua fidelium numero crescat, et iugiter fulgeat ubertate virtutum; Ant. ad communionem (cf. Lc 11, 27-28): Beatus venter qui portavit Christum Dominum; quinnimo beati qui audiunt verbum Dei, et custodiunt illud; Post communionem: Sumptis, Domine, salutis nostrae subsidiis in memoria beatae Mariae Virginis, Apostolorum reginae, te supplices, deprecamur, ut in tua voluntate et in hominum servitio perseverans, populus tuus semper proficiat ad salutem.

7. Appendice
Anche in questa parte del Messale notiamo un tocco mariano che va annoverato tra le caratteristiche della terza edizione tipica: in fondo al gruppo delle preghiere private, è stato aggiunto il testo della tradizionale preghiera dell’Ave Maria, forse con il motivo di assicurarne, in qualche maniera, la presenza nei libri liturgici postconciliari – si tenga presente che questa preghiera mariana fu introdotta da Pio V nel Breviario, prescrivendone la recita all’inizio di ogni ora canonica –, fornendo al contempo un’occasione per assicurare una traduzione ufficiale nelle lingue volgari.

Annotazioni conclusive
Al termine di questa lunga esposizione delle novità mariane introdotte nella terza edizione tipica del Messale Romano vogliamo raccogliere alcune riflessioni che possano in qualche modo fornire una visione d’insieme delle varianti che caratterizzano l’attuale Messale che in più di trent’anni ha conosciuto non pochi ritocchi ed integrazioni. Le novità mariane singolarmente considerate nell’analisi delle diverse sezioni del Messale, appaiono ancor più significative e pregnanti di valore se colte in un unico sguardo complessivo, alla stessa maniera dei sette colori dell’iride che, pur avendo singolarmente una particolare tonalità che li distingue l’uno dall’altro, assumono una configurazione originale se osservati armonicamente insieme nell’arcobaleno. Se nella Bibbia l’arcobaleno è segno dell’alleanza fra il Creatore e la creatura, questo particolare vincolo fra il Creatore e la creatura diviene anche un simbolo di Maria, chiamata in un antico inno arcus pulcher aetheris. L’analisi del nuovo Messale, attraverso l’esame dei sette spazi dell’intero libro liturgico, fa risaltare non pochi dati teologici tipici della mariologia del Vaticano II. In altre parole, le varianti mariane sembrerebbero quasi assumere plasticamente nel nuovo Messale la forma di un arcobaleno i cui sette colori, rappresentati dalle sette sezioni analizzate, concorrono ad esprimere la rinnovata comprensione teologica del legame indissolubile di Maria con l’opus salvificum del Figlio. Pertanto, la nuova edizione del Missale Romanum, mantenendo salde le conquiste raggiunte dalla riflessione teologica conciliare sulla figura di Maria nell’economia della salvezza, confluite poi nell’ambito della riforma postconciliare, si pone in linea di continuità con le precedenti edizioni del Messale del Concilio Ecumenico Vaticano II, ma nello stesso tempo accentua, attraverso le varianti determinate dalle nuove scelte operate, alcuni aspetti particolari della teologia mariana, tralasciati nell’editio typica del 1970 e in quella altera del 1975, ma recuperati nei formulari eucologici dell’editio typica tertia. L’eucologia del nuovo Messale, infatti, ha fatto dei passi in avanti in tal senso, grazie anche alla pubblicazione nel 1986 della Collectio Missarum de Beata Maria Virgine, redatta sulla base delle acquisizioni mariologiche conciliari e dei suoi sviluppi più autorevoli, ovvero le Costituzioni Sacrosanctum Concilium e Lumen Gentium e l’Esortazione Apostolica Marialis Cultus. Ciò che costituisce, dunque, un punto di particolare interesse è dato dal fatto che il Missale Romanum attinge fondamentalmente per gran parte dei testi nuovamente introdotti alla Collectio Missarum de Beata Maria Virgine. Sebbene la Collectio sia una raccolta di testi liturgici, costituita in gran parte da formulari provenienti dagli attuali Propri delle Chiese particolari, degli Istituti religiosi e del Missale Romanum, primariamente destinata ai Santuari mariani o per le celebrazioni votive in onore della Beata Vergine Maria, e benché sia da considerarsi come un’appendice del Missale Romanum, si tratta di un libro liturgico che raccoglie testi, il cui valore è di indubbia qualità, provenienti dal ricco patrimonio eucologico della Chiesa antica. A motivo di questa particolare valenza che la Collectio ha in se stessa e in considerazione dell’esperienza acquisita in questi anni, il Missale Romanum ha accolto non pochi suoi testi, attribuendo ad essa così una particolare importanza nel recupero di autentiche «perle» mariane, sotto il profilo teologico, eucologico, stilistico e letterario in vista della rilevanza ed efficacia accordate sul piano pastorale e spirituale. A tal proposito è bene ricordare la valutazione della Marialis cultus in merito al recupero, nel Messale restaurato, del patrimonio eucologico mariano della tradizione romana e all’integrazione delle acquisizioni teologiche contemporanee: «Percorrendo i testi del Messale restaurato, vediamo come i grandi temi mariani dell’eucologia romana – il tema della concezione immacolata e della pienezza di grazia, della maternità divina, della verginità integerrima e feconda, del tempio dello Spirito Santo, della cooperazione all’opera del Figlio, della santità esemplare, dell’intercessione misericordiosa, dell’assunzione al cielo, della regalità materna ed altri ancora – siano stati accolti in perfetta continuità dottrinale con il passato, e come altri temi, nuovi in un certo senso, siano stati introdotti con altrettanta perfetta aderenza agli sviluppi teologici del nostro tempo» (n. 11). In linea con quanto Paolo VI espresse nel 1974, possiamo, dunque, affermare che anche in questo preciso caso delle innovazioni operate dalla terza edizione tipica del Messale Romano, la lex orandi ha saputo incorporare e tradurre in forma di culto liturgico ulteriori elementi e prospettive della lex credendi della Chiesa nei confronti della beata Vergine Maria.

Bibliografia
BARBA M., La figura di Maria nella terza edizione tipica del Messale Romano, in AA. VV., La Vergine Maria nel cammino orante della Chiesa. Liturgia e pietà popolare, Centro di Cultura Mariana "Madre della Chiesa", Roma 2003, pp. 1-23;  BARBA M., Il Temporale l’“Ordo Missae” e il santorale del nuovo “Missale Romanum”, in Ephemerides Liturgicae 116 (2002) pp. 320-366; ID. La presenza di Maria nel mistero pasquale: una lacuna da colmare o una integrazione da potenziare?, in Marianum 65 (2003) pp. 17-48. ID. Il Comune della Beata Vergine Maria nel nuovo Messale, in Notitiae 38 (2002) pp. 588-601. ID., Le Messe rituali, per altre circostanze particolari, votive e dei defunti nel nuovo “Missale Romanum”, in Ephemerides Liturgicae 117 (2003) pp. 15-52;

VEDI ANCHE:
- ANNO LITURGICO
- CALENDARIO LITURGICO MARIANO
- CELEBRAZIONE EUCARISTICA
- FESTA DELLA CONCEZIONE
- FESTE MARIANE
- LEZIONARIO DELLA MESSA
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DIZIONARIO ENCICLOPEDICO DI MARIOLOGIA

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DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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